Percorso 24 crediti, la Federico II pubblica il bando

Ora è ufficiale. La Federico II ha attivato il bando per l’acquisizione dei 24 crediti formativi utili all’abilitazione per l’insegnamento. Dopo i ritardi ingiustificati – la pubblicazione era prevista per febbraio, mese in cui l’ufficio competente si era limitato a definire “in corso” le procedure – e il mail bombing messo in atto la settimana scorsa dagli studenti per mancanza di informazioni certe, la mattina del 15 marzo l’Ateneo ha aperto il percorso sulla propria pagina online. Chiari i punti dirimenti: le domande di iscrizione per l’acquisizione dei crediti potranno essere inoltrate telematicamente entro il 20 aprile. Come noto, le aree disciplinari di riferimento sono antropo-psico-pedagogiche e metodologie e tecnologie didattiche, rispetto alle quali sarà pubblicata a breve una guida dello studente costituita da unità di apprendimento (12 per ciascun corso) corredate da indicazioni bibliografiche per singola unità. Dunque, possono prendere parte al Pf24 gli studenti iscritti a Corsi di Laurea, Corsi di Laurea Magistrale, Corsi di Laurea Magistrale a ciclo unico della Federico II e quanti siano già in possesso di una laurea indipendentemente dall’università in cui è stata conseguita. Si legge inoltre che i tanto agognati crediti possono essere conseguiti sia all’interno del percorso accademico chiedendone il riconoscimento tramite documento cartaceo da inviare all’indirizzo mail pf24crediti@unina.it, sia all’interno del bando stesso. La tassa di iscrizione, in entrambi i casi, è la medesima: 76 euro. Infine, per quanti fossero al giro di boa nel conseguimento di un titolo universitario presso la Federico II, c’è la possibilità di usufruire del cosiddetto semestre aggiuntivo per non incappare nel rischio “fuoricorso” e pagare il surplus di 90 euro per ogni singolo esame (regolamento valido per soggetti esterni, in base all’Isee presentato). “Si tratta di un percorso, quello della Federico II – spiega la referente, prof.ssa Maria Rosaria Strollo – che ha attraversato nel corso di questi anni notevoli difficoltà, legate alla prima attivazione e poi alla seconda svoltasi in piena emergenza covid, difficoltà magistralmente affrontate e gestite dal collega Andrea Mazzucchi (Direttore del Dipartimento di Studi Umanistici ndr) che ringrazio per l’impegno profuso nei cicli precedenti. Quest’anno potremmo purtroppo considerare l’emergenza Covid come entrata nella norma e pertanto immagino che il percorso sarà agevolato dalle prassi già esperite in Ateneo”. Ad ogni modo, a partire dalle ore 8.00 dello scorso 15 marzo, una tempesta di domande si è abbattuta sui gruppi facebook e telegram creati ad hoc: ansia febbrile, smania di inoltrare all’istante una domanda che sembrava essere diventata un miraggio per la componente studentesca. I dubbi più frequenti: quali esami del proprio percorso possono essere eventualmente riconosciuti (una commissione valuterà caso per caso l’affinità); quali saranno le modalità dei corsi e degli esami; quando avranno luogo. Per tutto questo è ancora presto, ma nel frattempo ancora Strollo specifica che “le lezioni si terranno online e, per quanto riguarda la giornata, questa sarà organizzata su 5 ore di lezione, a loro volta articolate in più discipline ed intervallate da pause che possano rendere più efficace la didattica. Al momento non sono in grado di stabilire le modalità di esame, che potranno essere orali o scritti a seconda della scelta dei docenti e se online su una piattaforma di Ateneo. Quanto agli esami scritti online, è allo studio un sistema condiviso da tutti i docenti”, conclude soddisfatta la docente, che approfitta dell’occasione per augurare “a tutti gli studenti un sereno studio”.
Tuttavia, più di qualche perplessità sul nuovo ciclo Pf24 è stata espressa da alcuni sindacati studenteschi. Se l’Udu di Napoli (Unione degli Universitari) si è limitata a descrivere brevemente le procedure utili a partecipare al bando, Link Studi Umanistici pone in essere questioni irrisolte di carattere politico, dando una lettura di più ampio respiro. “Pensiamo sia necessario continuare a migliorare il Percorso Formativo 24 CFU e il conseguente FIT (Formazione Iniziale e Tirocinio) – si legge in un post facebook – da anni oramai bistrattati da una classe dirigente che vede l’insegnamento come l’ultima ruota del carro in un Paese quanto mai in declino”. Nello specifico, le rivendicazioni si declinano lungo la direttrice di due macro criticità. “È da tempo che chiediamo l’abrogazione di tale pagamento (quello di 76 euro per l’iscrizione ndr) incompatibile con la fruizione dei servizi di diritto allo studio per le studentesse e gli studenti iscritti all’università previsti dal DM 616/17”, recita parte della nota, che poi focalizza l’attenzione sul secondo problema, “rappresentato dalla drastica riduzione dell’offerta formativa che, per quanto riguarda la possibilità di sostenere esami afferenti ai diversi ambiti disciplinari previsti dal decreto, limita di fatto ad un’unica scelta obbligata per ambito, ad eccezione dell’ambito C (che prevede comunque solo un’altra alternativa)”.
Claudio Tranchino

Scarica gratis il nuovo numero di Ateneapoli su www.ateneapoli.it

- Advertisement -




Articoli Correlati