Piani di studio a Lettere, qualche consiglio dai membri delle Commissioni

Scade il 20 gennaio il termine per la compilazione dei piani di studio on line a Lettere. Anche se le lezioni sono a pieno regime, al momento della scelta definitiva molti studenti si stanno ancora chiedendo come abbinare le lingue, quali insegnamenti opzionali inserire o se è giusto il curriculum selezionato. Per risolvere i dubbi, soprattutto di chi si iscrive al primo anno, sono state predisposte delle Commissioni di docenti, una per ogni Corso di Laurea. Ma esiste un vero vademecum per la compilazione dei piani di studio? “Abbiamo pensato di aiutare i ragazzi pubblicando un libretto con dei piani di studio consigliati – riferisce la prof.ssa Giacomella Orofino, membro della Commissione Orientamento del Corso di Laurea in Lingue e Culture Orientali ed Africane – Secondo il nuovo ordinamento, i ragazzi sono molto liberi, possono abbinare tutte le lingue con tutte le culture, almeno da un punto di vista tecnico. Ma questo li frastorna e diventa difficile fare gli abbinamenti giusti”. In Segreteria studenti o sul sito d’Ateneo (www.unior.it), gli studenti possono, dunque, trovare una guida con insegnamenti divisi per area: “Sono abbinamenti consigliati, non obbligatori, ma nel caso si volesse fare una scelta diversa è bene chiedere consiglio alla Commissione, perché accoppiare due lingue che non sono della stessa area, e magari non hanno niente in comune, può creare molte difficoltà allo studente e fornire una preparazione disomogenea”.
Qualche difficoltà la può dare anche la scelta tra le due lingue e letterature di Lingue, lettere e culture comparate. “Ad esempio – spiega in concreto il prof. François Esvan, della Commissione Orientamento – abbinare Russo e Spagnolo, magari perché la seconda è una lingua che già si conosce, è sbagliato perché non hanno nessuna attinenza tra loro e, quindi, la comparazione diventa difficile. Anche se di aree diverse, le due lingue scelte devono avere un legame storico o culturale tra loro. Molti ragazzi oggi scelgono di studiare il Cinese, o anche il Russo, ma non sempre sono consapevoli della loro decisione”. Prima di consegnare il piano di studio, è bene informarsi sul paese di cui si vuole conoscere la lingua e la cultura, sfatare falsi miti e misurare le proprie capacità. “Se io studio Cinese, per tutta la vita dovrò amare quel Paese, mi dovrò sentire legato al suo popolo, alle sue tradizioni. Ma se non amo la Cina come posso convivere con tutto ciò? Inoltre nella scelta della lingua bisogna tener conto anche di altri fattori: ci sono borse di studio? Quali possibilità la Facoltà mi offre per questa lingua? E ci sono portato?”. In particolare, per lingue molto diverse dalla nostra, dove si fa uso di ideogrammi o di toni vocali differenti, è necessaria una certa predisposizione: “Non tutti hanno la necessaria memoria visiva per imparare gli ideogrammi o un nuovo alfabeto come quello cirillico, e non tutti hanno le capacità vocali giuste per potersi esprimere in queste lingue. Non si tratta di essere mancanti in qualcosa, ma è un po’ come essere portati o meno per la musica o per il disegno. Lo studio si può affrontare comunque, ma con risultati più scarsi e maggiori difficoltà”.
‘Chiedere consiglio ai docenti per aiutarsi a capire se stessi’, è il motto coniato dal prof. Matteo D’Acunto, della Commissione per il Corso di Laurea in Civiltà antiche e Archeologia: Oriente e Occidente, il quale sottolinea l’importanza di valutare tutte le opzioni. Nel caso di questo Corso, la divisione tra i curricula, oriente e occidente, può sembrare chiara, ma per sfruttare a pieno le possibilità offerte dall’Ateneo è bene ‘osare’. “Per il mondo classico si può dire che è consigliato concentrare gli esami affini per anno, quindi, al primo sul mondo greco, al secondo sul mondo romano, ma è importante anche inserire tra gli insegnamenti a scelta alcuni dell’altro curriculum. Oriente e Occidente si influenzano da sempre l’un l’altro, ad esempio il mondo greco ha subìto influssi da quello egizio, quindi è bene inserire un esame di egittologia fin dal primo anno. Naturalmente seguendo un criterio, per questo è importante chiedere consiglio ai docenti. Chi vuole dare questo tipo di impostazione al proprio piano di studi avrà sicuramente dei vantaggi, perché potrà studiare il mondo occidentale o orientale attraverso una prospettiva più ampia: questo è uno dei privilegi per chi si iscrive da noi”. Questo gioco di caselle non compromette l’equilibrio tra le discipline, perché in realtà gli esami a scelta sono in numero minimo, e “molte caselle sono già bloccate”.
Tra i tanti fattori che influenzano la scelta delle lingue o dei settori di studi c’è anche quello economico-lavorativo, e sicuramente ci sono Paesi che ‘tirano’ più di altri, ma è giusto affidarsi a questo elemento? “Per studiare bene una lingua occorre molta passione, ma molti giovani pensano anche agli sbocchi occupazionali. Sicuramente le lingue orientali offrono ancora molte possibilità di inserimento”, spiega la prof.ssa Orofino. Il prof. D’Acunto aggiunge, dal canto suo: “l’archeologia classica offre buone possibilità lavorative perché è aperta anche al lavoro sul territorio, ad esempio nel campo del turismo, ma L’Orientale è eccezionale soprattutto nell’offerta che dà sul versante orientalistico, dove sono in corso diversi nostri scavi. Quindi si può dire che i due aspetti si bilanciano. In generale, però, bisogna ammettere che per l’archeologia non è un buon momento a livello lavorativo, quindi è una scelta che va fatta con consapevolezza e molta motivazione”.
Valentina Orellana
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