Proroghe, tesi e appelli: la parola agli studenti

Malgrado le proteste che dalla metà di febbraio hanno visto i rappresentanti degli studenti insistere per una riapertura graduale dell’Università, privilegiando i corsi meno affollati, il secondo semestre a L’Orientale – iniziato il 1° marzo – continuerà online. Alcune novità hanno, però, riacceso gli animi della platea studentesca. In seguito alla notizia diffusa con l’emendamento del Decreto Milleproroghe, la prima novità risulterà questa: slitterà al 15 giugno l’ultimo termine (fissato dapprima al 30 aprile) per consentire agli studenti di laurearsi senza pagare tasse aggiuntive a marzo e a giugno. “Chi ha rallentato i propri studi a causa del Covid potrà quindi finalmente usufruire di un bonus”, dice Alessia Cuofano, di Lingue e Culture Comparate. Così che L’Orientale, insieme ad altre Università pubbliche, si attiverà nell’immediato per aggiungere una sessione di laurea straordinaria. “Non sono ancora state rese note le date, dal momento che sarà necessario riprogrammare le scadenze amministrative inizialmente previste. Per coloro che hanno già, invece, pagato le tasse, verrà emesso un rimborso”, spiega Alessia.
Richiesta di ulteriori appelli. Potrebbero, intanto, giungere alcune novità anche in merito all’aggiunta di alcune date d’esame. Il Senato Accademico, riunitosi il 23 febbraio, ha per adesso stabilito di estendere la data di marzo (riservata, da regolamento, ai fuoricorso e agli studenti del terzo anno) agli iscritti al secondo anno, limitatamente per quegli esami arretrati dall’anno precedente, per i cui corsi hanno maturato la frequenza già lo scorso anno accademico. Per le matricole, invece, marzo continuerà a essere semplicemente un mese di sola frequenza. “Avrebbero potuto fare un’eccezione per le matricole dei Corsi di Laurea Magistrale, soprattutto per quelle che si sono iscritte da poco e non hanno potuto seguire i corsi del primo semestre, visto che nello stesso periodo ci stavamo accingendo a concludere il percorso triennale”, fa presente Francesca Cangiano, di Linguistica e Traduzione Specialistica. In questa categoria rientrano anche coloro che, invece, non potranno al momento sperare di accedere alla Magistrale che desiderano frequentare. “Vorremmo che fossero introdotti degli strumenti per tutelare coloro che, penalizzati da quest’ultimo anno, non abbiano ottenuto valutazioni brillanti agli esami, pur accettandole per non rischiare di bloccarsi, ma che incontreranno a settembre lo scoglio dei requisiti stringenti previsti da alcune Magistrali a L’Orientale: in particolare, Letterature e Culture Comparate, che continua a presentare un limite nella media degli esami di lingua (26/30) e un voto di laurea minimo di 104/110 (mediamente molto alto)”, parla Jolanda Gargiulo, di Mediazione. Resta altrettanto discussa la questione di un secondo appello per le lingue. “Fino a un anno fa veniva considerata un’utopia, perché una seconda data per gli scritti avrebbe reso necessaria la disponibilità di più docenti per le correzioni alle prove. Ma adesso, con le altre Università (anche campane) che hanno già adottato questa scelta e i compiti a risposta multipla corretti nel giro di una giornata, sta diventando una futile imposizione. Con soli tre appelli all’anno il fuoricorso, soprattutto quando si hanno nel proprio piano di studi le lingue orientali, è quasi la norma”, ribadisce Jolanda.
Le Magistrali. Anche tra gli studenti della Magistrale il malcontento è diffuso. “Mi mancano pochi esami alla laurea in Europa e Americhe e mi sto attivando per la tesi, ma i docenti di Lingue mi hanno detto di essere pieni per tutta la sessione invernale ed estiva. Mi sconforta l’idea di dovermi spostare su discipline altre che mi interessano meno pur di laurearmi dopo tanta fatica”, dice Nicola, tra i 130 studenti ad aver inoltrato nell’ultima settimana di febbraio una raccolta firme al Rettore chiedendo lo svolgimento delle lauree in presenza. “Vorremmo almeno la possibilità di scegliere se laurearci da casa o in una sede universitaria, come è stato concesso ai laureati di ottobre”, afferma. A proposito della riapertura graduale annunciata dal Rettore, per adesso nulla si sa in merito alla riattivazione delle aule studio. “I rappresentanti ci hanno informato della possibilità di predisporre all’interno di ogni Palazzo di una sola aula destinata agli studenti, ma ad avere il disagio di seguire le lezioni da casa siamo almeno un centinaio. Vorrei che l’Ateneo riaprisse anche le aule didattiche per farci seguire da lì le lezioni in videoconferenza”, aggiunge Francesca. A ogni fascia di studenti corrisponde, in verità, una diversa richiesta. “Sono uno studente del terzo anno e avrei avuto piacere di effettuare il tirocinio all’estero. Ma il bando Erasmus (sia quello studio che il Traineeship) non è ancora stato pubblicato. Comprendiamo perfettamente le complicazioni connesse alla mobilità, però in altre Università sono già stati emessi i nuovi bandi e non vorremmo restare esclusi”, lamenta uno studente di Mediazione, Luca Bottiglieri.
Sabrina Sabatino

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