Realizzare un Sistema Integrato della Ricerca e dell’Innovazione Regionale è l’obiettivo del Piano di Azione per la Ricerca e Sviluppo, l’Innovazione dell’ICT, approvato di recente dalla Giunta campana. Per potenziare il sistema universitario e della rete dei Centri di Ricerca, la Regione interverrà sull’assetto normativo, creerà infrastrutture e reti tra le Università, rafforzerà le attività di ricerca, valorizzerà il capitale umano e sosterrà l’alta formazione universitaria.
L’idea che sottende il Piano è che la qualità della formazione universitaria e della ricerca possa costituire un fattore chiave per la crescita economica di una Regione che vanta la presenza di 7 Atenei – in cui operano 12 mila unità tra docenti e personale tecnico amministrativo e a cui sono iscritti 187 mila studenti – oltre a 40 Istituti di Ricerca, 10 Centri di Competenza e 1 Distretto Tecnologico.
Gli Atenei campani hanno subìto nell’ultimo biennio tagli di circa l’8% sul Fondo per il Finanziamento Ordinario, quantificabili in una perdita di 40-45 milioni di euro. Non potendo aumentare ulteriormente le tasse degli studenti, le università hanno bloccato il turn-over e dunque diminuito il numero dei docenti. Per acquisire fondi aggiuntivi, gli Atenei partecipano con successo a fondi nazionali e comunitari, mentre hanno difficoltà ad attrarre risorse private perché il territorio è caratterizzato dalla presenza di piccole e medie imprese. Per ovviare a questa situazione, le risorse locali e quelle comunitarie verranno utilizzate per rafforzare le attività di ricerca attraverso la realizzazione di piattaforme di filiera e il sostegno a progetti pilota a regia regionale.
Il Piano prevede anche il miglioramento delle strutture per la didattica, lo studio, la ricerca e l’accoglienza. In particolare, verranno potenziati i progetti di condivisione e sistematizzazione documentale e di digital library per favorire la circolazione della documentazione scientifica.
Per valorizzare gli studenti si incoraggerà la nascita di percorsi di orientamento in ingresso ed in uscita e dei servizi di placement, e si potenzieranno i servizi accessibili via web e la diffusione delle conoscenze attraverso gli strumenti dell’ICT. Ai più meritevoli verranno assicurati l’esenzione dalle tasse ed il mantenimento presso strutture convenzionate.
Razionalizzazione delle risorse e semplificazione amministrativa sono le parole d’ordine per riorganizzare l’offerta formativa e i servizi di supporto. Integrare in un sistema i numerosi attori che forniscono servizi a sostegno della ricerca, dell’innovazione e del trasferimento tecnologico è la soluzione per mettere le piccole e medie imprese in contatto con le fonti di innovazione tecnologica, ossia Università e Centri di Ricerca. In Campania vi sono, infatti, 36 mila piccole imprese manifatturiere che hanno difficoltà ad investire in ricerca e sviluppo, pur in presenza di un qualificato sistema di ricerca. Per promuovere l’innovazione e il trasferimento tecnologico il Piano punta a costruire un Sistema Regionale per la Ricerca e l’Innovazione, incentivare lo sviluppo di filiere tecnologiche, favorire la cultura dell’innovazione e la creazione di nuove imprese.
Una sezione del Piano è dedicata allo sviluppo del territorio attraverso l’utilizzo dell’ICT. Quaranta milioni di euro saranno investiti nella realizzazione del Sistema Informativo Integrato Regionale (SIIR) che raccoglierà e gestirà le informazioni di tutte le pubbliche amministrazioni e le renderà fruibili alle istituzioni. Grazie alla creazione di banche dati certificate, la tessera sanitaria si trasformerà in Carta Nazionale dei Servizi che rappresenterà l’identità digitale del cittadino. Tutti potranno utilizzarla per usufruire dei servizi offerti dalle Pubbliche Amministrazioni, oltre che dalle strutture sanitarie.
Manuela Pitterà
L’idea che sottende il Piano è che la qualità della formazione universitaria e della ricerca possa costituire un fattore chiave per la crescita economica di una Regione che vanta la presenza di 7 Atenei – in cui operano 12 mila unità tra docenti e personale tecnico amministrativo e a cui sono iscritti 187 mila studenti – oltre a 40 Istituti di Ricerca, 10 Centri di Competenza e 1 Distretto Tecnologico.
Gli Atenei campani hanno subìto nell’ultimo biennio tagli di circa l’8% sul Fondo per il Finanziamento Ordinario, quantificabili in una perdita di 40-45 milioni di euro. Non potendo aumentare ulteriormente le tasse degli studenti, le università hanno bloccato il turn-over e dunque diminuito il numero dei docenti. Per acquisire fondi aggiuntivi, gli Atenei partecipano con successo a fondi nazionali e comunitari, mentre hanno difficoltà ad attrarre risorse private perché il territorio è caratterizzato dalla presenza di piccole e medie imprese. Per ovviare a questa situazione, le risorse locali e quelle comunitarie verranno utilizzate per rafforzare le attività di ricerca attraverso la realizzazione di piattaforme di filiera e il sostegno a progetti pilota a regia regionale.
Il Piano prevede anche il miglioramento delle strutture per la didattica, lo studio, la ricerca e l’accoglienza. In particolare, verranno potenziati i progetti di condivisione e sistematizzazione documentale e di digital library per favorire la circolazione della documentazione scientifica.
Per valorizzare gli studenti si incoraggerà la nascita di percorsi di orientamento in ingresso ed in uscita e dei servizi di placement, e si potenzieranno i servizi accessibili via web e la diffusione delle conoscenze attraverso gli strumenti dell’ICT. Ai più meritevoli verranno assicurati l’esenzione dalle tasse ed il mantenimento presso strutture convenzionate.
Razionalizzazione delle risorse e semplificazione amministrativa sono le parole d’ordine per riorganizzare l’offerta formativa e i servizi di supporto. Integrare in un sistema i numerosi attori che forniscono servizi a sostegno della ricerca, dell’innovazione e del trasferimento tecnologico è la soluzione per mettere le piccole e medie imprese in contatto con le fonti di innovazione tecnologica, ossia Università e Centri di Ricerca. In Campania vi sono, infatti, 36 mila piccole imprese manifatturiere che hanno difficoltà ad investire in ricerca e sviluppo, pur in presenza di un qualificato sistema di ricerca. Per promuovere l’innovazione e il trasferimento tecnologico il Piano punta a costruire un Sistema Regionale per la Ricerca e l’Innovazione, incentivare lo sviluppo di filiere tecnologiche, favorire la cultura dell’innovazione e la creazione di nuove imprese.
Una sezione del Piano è dedicata allo sviluppo del territorio attraverso l’utilizzo dell’ICT. Quaranta milioni di euro saranno investiti nella realizzazione del Sistema Informativo Integrato Regionale (SIIR) che raccoglierà e gestirà le informazioni di tutte le pubbliche amministrazioni e le renderà fruibili alle istituzioni. Grazie alla creazione di banche dati certificate, la tessera sanitaria si trasformerà in Carta Nazionale dei Servizi che rappresenterà l’identità digitale del cittadino. Tutti potranno utilizzarla per usufruire dei servizi offerti dalle Pubbliche Amministrazioni, oltre che dalle strutture sanitarie.
Manuela Pitterà