Ritorno in aula conciliabile con lo studio individuale

“Sono abbastanza soddisfatto degli esami, soprattutto perché gli appelli erano troppo ravvicinati. Credo sia dovuto a un problema di aule, poche per tutte le attività accademiche del Dipartimento. Adesso, grazie al nuovo edificio, il problema dovrebbe essere risolto. Questa, almeno, è la nostra speranza”. La sessione d’esame è appena alle spalle. Il bilancio di Alessio Vito, al quarto anno di Chimica e Tecnologia Farmaceutiche, parla di “un 30
in Metodi spettroscopici e un 28 in Patologia”. Un buon modo per ripartire con il lavoro in aula: “l’orario delle lezioni è ottimo. Non iniziamo mai alle 9 del mattino. È positivo soprattutto per chi, come me, è pendolare e ha la possibilità di riposare un poco in più. Il mio obiettivo per il secondo semestre è seguire tutti i corsi e i laboratori”. Ha raggiunto buoni risultati a gennaio e febbraio una sua collega, Laura: “avevo Chimica Farmaceutica e Tossicologia II da sostenere. È un esame tosto che richiede tanta memoria. Mi ha impegnata per tutta la sessione. L’ho passato al secondo appello. Sono contenta”. Sul calendario: “seguiamo soltanto tre giorni a settimana, dalle 11 alle 15. È fattibile e credo che mi permetterà anche di recuperare qualche esame arretrato”. Pazienza che l’inizio dei corsi sia così vicino alla fine degli esami. Francesca, al terzo anno di CTF, afferma: “non importa che siano ravvicinati. Mi basta una sola giornata per dormire, poi sono pronta a rimettermi in moto”. Serve qualcosa in più al suo collega Raffaele: “seguirò dall’inizio, ma per almeno una settimana manterrò dei ritmi blandi. Non credo che resterò qui a studiare dopo la lezione”. Arriva pronto ai nastri di partenza Giuseppe, al secondo anno di Controllo di qualità, atteso da lezioni che lo impegneranno tre giorni a settimana, lunedì, mercoledì e giovedì, dalle 9 alle 13: “seguirò
fin da subito, perché, soprattutto per Chimica, ho bisogno delle spiegazioni del docente”. Un bilancio sulla sessione: “ho sostenuto Biologia e Chimica Generale. È andata bene”. Meno positive le parole di Paola, al secondo anno di Scienze Nutraceutiche: “non sono soddisfatta. Le date d’esame erano troppo ravvicinate. Tra un appello e l’altro passavano pochi giorni. Questo ha condizionato molto la mia preparazione. Ho sostenuto Fisiologia della nutrizione e Chimica e Tossicologia dei nutraceutici”. Sul calendario didattico, che li vedrà impegnati tre giorni a settimana, la sua collega Federica: “per me va bene. Anche quando dobbiamo seguire, l’orario delle lezioni ci lascia molto tempo per studiare la mattina o il pomeriggio. Rispetto al passato, il carico delle lezioni è meno pesante. L’obiettivo, come ogni inizio semestre, è studiare fin da subito e arrivare pronti alla sessione di giugno e luglio”. Stesso programma per il suo collega Marco: “seguirò tutti i corsi dall’inizio. In passato ho commesso l’errore di perdere qualche lezione, poi ho imparato che il 50% del programma si studia in aula. Molti professori chiedono nel dettaglio ciò che hanno spiegato. Credo sia giusto così”. In merito alle lezioni, aggiunge: “sono distribuite bene. C’è tempo per seguire e studiare in maniera agevole. Credo che in questo abbia avuto un
peso notevole l’apertura del nuovo plesso didattico, che ha permesso di assegnare più agevolmente le aule ai singoli corsi. La nuova struttura ci permetterà di avere a disposizione spazi per vivere meglio l’Università”. Parla di “orari più che soddisfacenti” Laura, al terzo anno di Farmacia: “seguiamo quattrovolte a settimana, ma solo il lunedì
iniziamo alle 9, gli altri giorni abbiamo lezione il pomeriggio, quindi ci resta tutta la mattinata per studiare, magari sfruttando le nuove aule”. È iscritta al quarto anno Francesca: “le lezioni sono distribuite bene. Il calendario ci permette di unire bene le varie attività”.
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