Il prof. Domenico Calcaterra, ordinario di Geologia applicata, è il terzo Direttore in meno di tre anni del Dipartimento di Scienze della Terra, frequentato dagli studenti in Geologia. Unico candidato, è stato eletto a fine novembre con 57 preferenze su 59 votanti. Professore, quale sarà la sua prima mossa da Direttore? “Non potrà che essere la continuazione di quanto si sta già facendo da almeno sei anni a questa parte, ovvero gestire il complesso trasferimento del Dipartimento nella nuova sede di Monte S. Angelo. I primi colleghi si sono già trasferiti
nelle scorse settimane, così come alcune delle grandi attrezzature dei nostri laboratori. Un secondo scaglione di docenti si trasferirà nel complesso di via Cinthia entro il mese di febbraio. Resta da avviare e portare a compimento il trasferimento di tutto il personale docente e tecnico-amministrativo in servizio presso la sede di San Marcellino. L’auspicio è di poter completare il tutto entro questa estate, ma ci sono ancora diverse incognite da
chiarire e risolvere”. Più in generale, quali sono gli obiettivi che intende perseguire? “Un Direttore è innanzitutto tenuto a garantire il buon funzionamento del proprio Dipartimento. Nel caso di Scienze della Terra è ormai imprescindibile il trasferimento alla nuova sede, nella quale contiamo di poter finalmente condurre una vita didattica e scientifica consona ad una realtà dinamica quale la nostra. Il mio impegno sarà anche rivolto a dare maggiore visibilità alle attività del Dipartimento, con una crescente ed attiva presenza sul territorio, regionale e non. Il Dipartimento dovrà essere maggiormente attrattivo anche nei confronti dei giovani, potendo vantare un’offerta didattica di grande ampiezza tematica”. Come ritiene di perseguire questo obiettivo? “Dovremo intensificare i nostri sforzi nei confronti del mondo della scuola, potendo oggi contare anche sul supporto del cosiddetto Piano Nazionale per le Lauree Scientifiche. Il Piano, dal 2015 esteso alle Scienze Geologiche, prevede azioni tese a promuovere ed incentivare una scelta consapevole degli studi universitari che si orientano verso le lauree scientifiche. Il nostro programma, in corso di definizione, prevede incontri con i docenti e gli allievi degli Istituti interessati, allo scopo di avvicinare Scuola ed Università su problematiche di ambito geologico”. Quali gli ostacoli che immagina di dover affrontare? “Quelli della quotidiana burocrazia, che spesso rendono problematico l’esercizio delle funzioni. Ad alleviare gli inevitabili patimenti del Direttore interviene il supporto dello staff amministrativo, prezioso ed insostituibile al pari dell’interazione con gli uffici dell’amministrazione centrale dell’Ateneo”. I suoi due predecessori si sono dimessi. In entrambi i casi, al di là delle dichiarazioni ufficiali, trasparivano delusione e malcontento per l’atteggiamento di alcuni loro colleghi. Quali tensioni attraversano il Dipartimento ed a cosa sono dovute? “Le motivazioni addotte dai colleghi che mi hanno preceduto nell’incarico sono non solo ufficiali, ma anche e soprattutto le uniche a far testo, senza alcuna necessità di ricorrere a spiegazioni dietrologiche. La diversità di opinioni rappresenta una ricchezza in una qualsivoglia comunità. Piuttosto, è discutibile il modo con cui talvolta si rappresentano queste opinioni, ma l’importante è restare entro i confini di un confronto civile e costruttivo”. Vuol rivolgere un saluto agli studenti? “Agli allievi, ai loro rappresentanti ed alla dinamica associazione ASGU rivolgo l’invito a partecipare con la massima dedizione a tutte le attività del Dipartimento, in un momento di importante transizione, dettato dal trasferimento alla nuova sede. Il confronto con i nostri studenti è da anni improntato alla massima chiarezza e correttezza reciproca, istituzionale e personale. Per sottolineare lo spirito di fattiva collaborazione che permea i rapporti con i nostri studenti, mi piace ricordare che, nello scorso mese di settembre, il Dipartimento ha organizzato l’88° Congresso della Società Geologica Italiana, al quale hanno partecipato circa 1000 studiosi provenienti da varie parti del mondo. I nostri studenti hanno dato un contributo formidabile e
fondamentale per il successo di tale evento, garantendo, nella veste di ‘helpers’, il buon andamento dell’intera manifestazione”.
Fabrizio Geremicca
nelle scorse settimane, così come alcune delle grandi attrezzature dei nostri laboratori. Un secondo scaglione di docenti si trasferirà nel complesso di via Cinthia entro il mese di febbraio. Resta da avviare e portare a compimento il trasferimento di tutto il personale docente e tecnico-amministrativo in servizio presso la sede di San Marcellino. L’auspicio è di poter completare il tutto entro questa estate, ma ci sono ancora diverse incognite da
chiarire e risolvere”. Più in generale, quali sono gli obiettivi che intende perseguire? “Un Direttore è innanzitutto tenuto a garantire il buon funzionamento del proprio Dipartimento. Nel caso di Scienze della Terra è ormai imprescindibile il trasferimento alla nuova sede, nella quale contiamo di poter finalmente condurre una vita didattica e scientifica consona ad una realtà dinamica quale la nostra. Il mio impegno sarà anche rivolto a dare maggiore visibilità alle attività del Dipartimento, con una crescente ed attiva presenza sul territorio, regionale e non. Il Dipartimento dovrà essere maggiormente attrattivo anche nei confronti dei giovani, potendo vantare un’offerta didattica di grande ampiezza tematica”. Come ritiene di perseguire questo obiettivo? “Dovremo intensificare i nostri sforzi nei confronti del mondo della scuola, potendo oggi contare anche sul supporto del cosiddetto Piano Nazionale per le Lauree Scientifiche. Il Piano, dal 2015 esteso alle Scienze Geologiche, prevede azioni tese a promuovere ed incentivare una scelta consapevole degli studi universitari che si orientano verso le lauree scientifiche. Il nostro programma, in corso di definizione, prevede incontri con i docenti e gli allievi degli Istituti interessati, allo scopo di avvicinare Scuola ed Università su problematiche di ambito geologico”. Quali gli ostacoli che immagina di dover affrontare? “Quelli della quotidiana burocrazia, che spesso rendono problematico l’esercizio delle funzioni. Ad alleviare gli inevitabili patimenti del Direttore interviene il supporto dello staff amministrativo, prezioso ed insostituibile al pari dell’interazione con gli uffici dell’amministrazione centrale dell’Ateneo”. I suoi due predecessori si sono dimessi. In entrambi i casi, al di là delle dichiarazioni ufficiali, trasparivano delusione e malcontento per l’atteggiamento di alcuni loro colleghi. Quali tensioni attraversano il Dipartimento ed a cosa sono dovute? “Le motivazioni addotte dai colleghi che mi hanno preceduto nell’incarico sono non solo ufficiali, ma anche e soprattutto le uniche a far testo, senza alcuna necessità di ricorrere a spiegazioni dietrologiche. La diversità di opinioni rappresenta una ricchezza in una qualsivoglia comunità. Piuttosto, è discutibile il modo con cui talvolta si rappresentano queste opinioni, ma l’importante è restare entro i confini di un confronto civile e costruttivo”. Vuol rivolgere un saluto agli studenti? “Agli allievi, ai loro rappresentanti ed alla dinamica associazione ASGU rivolgo l’invito a partecipare con la massima dedizione a tutte le attività del Dipartimento, in un momento di importante transizione, dettato dal trasferimento alla nuova sede. Il confronto con i nostri studenti è da anni improntato alla massima chiarezza e correttezza reciproca, istituzionale e personale. Per sottolineare lo spirito di fattiva collaborazione che permea i rapporti con i nostri studenti, mi piace ricordare che, nello scorso mese di settembre, il Dipartimento ha organizzato l’88° Congresso della Società Geologica Italiana, al quale hanno partecipato circa 1000 studiosi provenienti da varie parti del mondo. I nostri studenti hanno dato un contributo formidabile e
fondamentale per il successo di tale evento, garantendo, nella veste di ‘helpers’, il buon andamento dell’intera manifestazione”.
Fabrizio Geremicca