Scienze e Tecniche dell’Edilizia, Corso in cui convivono due vocazioni, liberalizza l’accesso

Due anime, un solo percorso. È questo in breve il Corso di Laurea Triennale in Scienze e Tecniche dell’Edilizia, istituito nell’anno accademico 2013-2014 presso il Dipartimento di Ingegneria Civile, Design, Edilizia e Ambiente (Dicdea), che da settembre eliminerà lo sbarramento a numero chiuso previsto per
l’accesso e diventerà ad ingresso libero. “In questo modo incoraggiamo gli studenti ad iscriversi, semplificando le modalità di accesso che fino ad ora erano notevolmente rallentate da un iter burocratico più complicato e gravate non poco dal pagamento di tasse che penalizzavano lo studente – spiega la prof.ssa Concetta Lenza che sottolinea l’elevata versatilità del Corso che presiede, dovuta, appunto, dalla coesistenza di due vocazioni. Un percorso di studi che combina gli aspetti umanistici legati al mondo dell’Architettura tra restauro e storia e gli elementi matematici e tecnici propri dell’Ingegneria collocandosi in un perfetto punto di incontro tra i due punti di vista. “Una volta conclusa la Triennale, unica nel suo genere, lo studente può iscriversi all’Albo degli Architetti Junior o a quello degli Ingegneri Junior e scegliere di continuare con la Specialistica sostenendo test di accesso in tutti gli altri atenei italiani”, aggiunge la docente. La doppia inclinazione che il Corso fornisce conduce lo studente a maturare nei tre anni, orientandosi, se prima non lo era, verso l’ambito più idoneo alle proprie capacità e ispirazioni. Gli esami più umanistici come Restauro e Storia dell’Architettura si alternano così con Progettazione, Recupero e Riqualifica preparando i ragazzi ad interfacciarsi con il tessuto urbano storico e moderno che l’Italia vanta, attraverso l’acquisizione di competenze più complete e globali che poi diventeranno più specifiche e settoriali sulla base delle scelte dello studente.
Si prosegue con la Specialistica ad Architettura o Ingegneria
Questo profilo integrato del Corso ha aiutato moltissimo dopo il diploma una delle prime laureate, Marianna Pezzella, al momento della scelta universitaria. “Ero molto indecisa ai tempi tra Architettura ed Ingegneria – racconta – e grazie a questo Corso, di cui sono stata tra i primi iscritti, ho potuto scegliere con più consapevolezza cosa fare concretamente da grande senza alcuna fretta ma nel corso degli studi. Certo, è stata una scommessa perché il Corso era appena nato ma oggi sono davvero soddisfatta della mia scelta e posso dire di essermi orientata definitivamente verso l’Architettura”. La sua tesi di laurea ha trattato l’Edilizia Popolare negli anni Cinquanta e, in particolare, l’esperienza dell’architetto Mario Fiorentino tra Napoli e Caserta. “Non continuerò però ad Aversa ma cambierò città – aggiunge – Purtroppo non posso accedere alla Federico II perché la Specialistica prevede una Laurea Triennale appartenente a un’altra classe di lauree (L-17 anziché L-23 prevista dalla Vanvitelli), ed è un peccato, mentre posso accedere a Roma tramite il superamento di un test di ingresso”. Per Ingegneria il discorso è un po’ meno ostico perché per accedere alla sua Specialistica basta recuperare alcuni esami che sono già previsti dal piano di studi come discipline a scelta. Ce ne parla Angelo Cirillo, rappresentante degli studenti al terzo anno, il quale, terminato il Corso, sceglierà di restare al Dicdea di Aversa per iscriversi ad Ingegneria Edile. “Continuerò con i miei professori il discorso di formazione – spiega – che mi ha portato a riflettere molto bene sulla specializzazione da intraprendere in un momento storico per il mercato del lavoro in cui conta molto l’esperienza. Averne due è decisamente un valore aggiunto. Per i liceali e tutti coloro che si trovano a decidere del proprio futuro dopo la maturità è utile perché in quel momento non si è ancora consapevoli. Questo Corso ti consente di acquisire nel tempo quella consapevolezza necessaria”. Oggi tra i primi iscritti è avvenuto un vero e proprio discernimento: il 50 per cento ha scelto Architettura, l’altro 50 Ingegneria. Da perfezionare? “È un discorso che vale per quasi tutte le lauree Triennali – dice Angelo – Questo Corso non fornisce un titolo finito come accade nel resto dell’Europa, seppure uniformato al sistema universitario dell’Unione Europea. Devi necessariamente proseguire negli studi”.
Claudia Monaco
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