Scienze sperimenta in piazza, Economia spiega l’incostituzionalità della legge

Continua la mobilitazione contro la legge 133 anche nelle Facoltà dell’area flegrea. Alla manifestazione di Roma del 14 novembre, quasi quattrocento studenti sono partiti da Piazzale Tecchio, con gli autobus organizzati dai ragazzi di Ingegneria. Tutta la settimana è stata caratterizzata da un’intensa attività preparatoria nel corso della quale le Facoltà hanno portato avanti diverse iniziative culturali, o di semplice aggregazione: pranzi sociali, assemblee e dibattiti. I giorni successivi alla manifestazione nazionale sono ancora molto intensi.
Ingegneria continua ad essere in Assemblea permanente. “La sera prima della manifestazione abbiamo dormito in Facoltà e ne abbiamo approfittato per organizzare un forum sulle riforme universitarie degli ultimi diciotto anni, da quella Ruberti del 1990 alla 133. Portare a Roma più di 350 persone è stato un grande successo, non si era mai vista una cosa del genere. Alcuni di noi sono anche rimasti alla Sapienza per partecipare alla stesura del documento nazionale”, racconta Francesca Pettinati, referente per i contatti con la stampa dell’assemblea. Le iniziative si sono susseguite durante tutti pomeriggi della settimana. Martedì 18 novembre c’è stata la presentazione del documento nazionale, che promuove una sorta di ‘autoriforma’, ovvero un’analisi dettagliata di tutti gli aspetti della vita e della formazione universitaria (impostazione 3+2, crediti, requisiti minimi…) sottolineando quello che non va nello status quo, ed una lezione del dottorando Andrea Genovese sul diritto allo studio. Mercoledì 19, mentre andiamo in stampa, invece, la prof.ssa Antonella Batà ha tenuto una lezione sul decreto legge ed oggi, 21 novembre, alle 16.30, all’ingresso dell’edificio di Piazzale Tecchio ci sarà la proiezione de L’Odio, film francese del ’95, vincitore del premio per la migliore regia al Festival di Cannes. La vicenda racconta un episodio vero, gli scontri avvenuti in una banlieue di Parigi, in seguito all’uccisione di un ragazzo da parte della polizia. “Abbiamo anche in programma di organizzare un concerto verso i primi di dicembre nel quale far suonare i ricercatori della Facoltà – aggiunge Francesca che spiega le ragioni di tanta ‘agitazione’ -. Chiunque abbia un minimo di coscienza, non può sperare che le università diventino Fondazioni di diritto privato. È chiaro qual è l’obiettivo: far diventare le università private con effetti tragici perché, se fino ad ora ci sono state delle garanzie sulle tasse universitarie, dopo non ce ne sarà più alcuna. Si avranno università per ricchi ed università per poveri. Abbiamo inoltrato a tutti i professori la richiesta di parlare a lezione della legge e molti ci hanno risposto, alcuni hanno anche sviluppato delle proiezioni sugli effetti della legge con tanto di numeri”. 
Scienze ha organizzato i cosiddetti ‘bancarielli’ in piazza. Sei banchetti promozionali della Facoltà, uno per ciascuna area, con piccoli esperimenti e giochi scientifici, per sensibilizzare il pubblico ai problemi della ricerca. “Si è trattata di un’iniziativa ufficiale della nostra Facoltà, approvata durante un Consiglio, e che ha riscosso grande successo, sia il 6 novembre in Piazza del Gesù, che l’11 in Piazza del Plebiscito. Siamo stati un traino ed uno stimolo per altre Facoltà – Lettere, Farmacia, Ingegneria e Agraria – che hanno anche allestito delle proprie postazioni accanto alle nostre”, spiega la prof.ssa Elena Sassi, promotrice dell’iniziativa, che sottolinea i due principali traguardi conquistati. “In primo luogo la forte saldatura che c’è stata tra docenti, studenti e ricercatori, precari e istituzionali, che non si vedeva da molto tempo. L’altro aspetto importante è il forte interesse suscitato nella città e nei media. In Piazza del Plebiscito abbiamo svolto delle attività con delle classi elementari e il contatto con i bambini è stato molto interessante e importante”. Le attività non si sono fermate, si continua a pensare a nuove iniziative. “Pensiamo ad altre manifestazioni aperte alla città con bancarielli in date e luoghi emblematici, vorremmo, inoltre, dar vita ad un evento che intitolato ‘La scienza di Notte’ che chiaramente non potrà svolgersi all’aperto, ma avrà bisogno di luoghi opportuni”. Intanto il Dipartimento di Biologia è in Assemblea permanente. Si riunisce tutti i giorni dalle 10.30 alle 12.00 nell’aula Lo Russo al secondo piano del secondo piano di Via Mezzocannone 16. 
Anche Economia ha aderito al movimento svolgendo dei seminari, uno dei quali all’aperto a Piazzale Tecchio, svolto dai professori Alberto Lucarelli e Francesca Stroffolini, che hanno affrontato i temi legati all’attualità della ricerca, dell’università, ma anche del federalismo e dello sviluppo del Mezzogiorno nell’ottica del taglio di spesa che fino ad ora è stato operato al sistema della formazione e della conoscenza. Altri incontri si sono tenuti nelle Aule T e A a Monte Sant’Angelo nell’ambito della settimana di mobilitazione (10-13 novembre) approvata in Consiglio di Facoltà. “Credo che affrontare il tema fosse per noi docenti un dovere. Dovevamo rispondere alle richieste degli studenti che sono molto interessati alle implicazioni legate alla nascita delle Fondazioni, alla meritocrazia e alle ripercussioni sulle opportunità di carriera”, spiega la professoressa di Economia e Gestione Valentina Della Corte, che giovedì 13 novembre ha svolto un seminario-riflessione sull’università italiana in collaborazione con la docente di Filosofia Morale Maria Di Domenico, la ricercatrice e docente di Geografia Francesca Sorrentini e il professore di Diritto Amministrativo Alfonso Maria Cecere. “Tutti di aree diverse e anche con idee diverse su alcuni aspetti della legge, che pure se in maniera discutibile, introduce alcuni elementi interessanti sulla valutazione del merito. Abbiamo illustrato come in Italia si investa poco sulla cultura e la ricerca e come anche il processo di internazionalizzazione sia debole nel nostro Paese. Tutto questo sottolineando anche alcuni aspetti gravi della situazione pregressa, come la precarietà e la mancanza di meritocrazia”, conclude la docente. L’11 novembre il prof. Francesco Lucarelli ha svolto una lezione dal titolo emblematico: ‘Formazione ed informazione alla luce del dettato costituzionale e del Trattato Europeo. La disinformazione e gli attentati alla formazione della legge 133/08’. “Nel 2003, un Governo dello stesso colore ha approvato una legge nella quale si sosteneva che le università potevano, da sole o insieme ad altre, associarsi in Fondazioni di diritto pubblico, per promuovere ricerca o iniziative culturali. Le Fondazioni non dovevano però sostituire le università, ma essere a queste sussidiarie. A distanza di pochi anni, si ritiene, invece, che le università dovranno essere fagocitate da Fondazioni di diritto privato, che ne acquisiranno anche beni immobili senza versare un solo euro di tasse. Pensate ad Atenei secolari -come Napoli, Bologna Firenze, Padova- che hanno palazzi antichi di valore inestimabile”. Inoltre, “il decreto è stato approvato a maggioranza e questo lo rende incostituzionale” dice il docente che spiega bene in cosa consista l’incostituzionalità. “Si sarebbero dovute operare delle modifiche di carattere costituzionale, applicando tutti i passaggi tra i due rami del Parlamento e con l’approvazione finale dei due terzi dei rappresentanti per poter rendere  valida una legge approvata con decreto senza la necessità dell’urgenza”. Inoltre, in un contesto europeo, la legge manca di un fattore importante. “Nell’Unione Europea, prevale oggi il principio dell’informazione sulla formazione che qui è del tutto assente”. Alla domande su quali questioni dovrebbero essere mirati gli interventi sull’università, la sua risposta è senza esitazioni. “Un errore grave commesso in questi anni è stato l’aumento del numero dei professori di fascia superiore, ordinari e associati, che ha chiuso la strada a molti giovani”. Ancora, tempo pieno obbligatorio all’università e poi, tema dei temi, i concorsi. “Sarebbe importante costituire delle commissioni con professori non italiani, uno interno e due sorteggiati”. 
Simona Pasquale
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