“Università e territorio alla prova della modernizzazione tecnologica. Strumenti e nuovi scenari della formazione universitaria”. E’ la prima iniziativa culturale organizzata dai rappresentanti del Consiglio di Amministrazione dell’Adisu del Suor Orsola Benincasa. Un workshop durato quattro giorni (8, 9, 10 e 11 maggio) aperto agli studenti delle tre Facoltà del Suor Orsola: Giurisprudenza, Scienze della Formazione e Scienze dell’Educazione.
“E’ un’iniziativa che abbiamo voluto fortemente – dice Mara Borriello, che ha organizzato l’evento insieme a Paolo Castaldo ed Elena Grazioli –. Per la prima volta, i rappresentanti degli studenti hanno avuto voce in capitolo. Insieme ai ragazzi, abbiamo scelto il tema da trattare durante i quattro giorni, un argomento attuale, quale quello della comunicazione e delle nuove tecnologie, una tematica che potesse coinvolgere gli iscritti alle tre facoltà”. E i ragazzi hanno accolto molto bene l’invito, sono state registrate 540 presenze, per l’assegnazione di due crediti formativi.
Gli scenari di ricerca multimediali, italiani ed europei, il Mediterraneo nel web, le tipologie dei contributi multimediali, la formazione e-learning. Questi gli argomenti discussi. “La giornata che ha appassionato più delle altre i ragazzi è stata mercoledì – dice la Borriello – quando si è parlato delle tecniche di utilizzo della strumentazione video, della documentazione visiva e delle tecniche del documentario grazie agli esempi del regista Andrea Segre, il quale ci ha mostrato spezzoni di film- documentari nei quali analizzavamo i vari tipi di comunicazione non parlata. Alessandro Verna ha, poi, montato un video in real time. Ha intervistato una studentessa sull’importanza della tecnologia, ha montato le immagini, insomma come fanno nei servizi mostrati nei Tg. Sono state spiegate tante cose in maniera discorsiva. Siamo molto soddisfatti di com’è andata, anzi speriamo che questa sia solo la prima di tanti altri eventi culturali”.
Venerdì 11, l’iniziativa si è conclusa con una tavola rotonda, momento di confronto sul tema degli sviluppi della comunicazione negli anni della diffusione di massa delle tecnologie avanzate. Anche per l’ultima giornata l’Aula Magna è piena di studenti. “Ho partecipato a tanti convegni – esordisce Gennaro Ceparano, membro del Consiglio nazionale degli Studenti – dove ho rappresentato tutti gli studenti d’Italia, ma è difficile trovare una platea così numerosa. Questo indica un certo interesse” e riguardo all’argomento della giornata “comunicazione e tecnologia sono fondamentali, oggi ci accompagnano nella vita…”.
Il dott. Francesco Colella parla della “forte problematicità sui costi di didattica, una didattica che non prevede solo l’acquisto di libri ma anche di una strumentazione necessaria. La tecnologia non deve necessariamente essere costosa – dice – Va bene Internet, ma gli strumenti che dobbiamo utilizzare non sono per forza proprietari” e ancora “il 90% dei computer nelle Università si avvale di un sistema windows, ma ci sono altri sistemi operativi gratuiti. E’ possibile un’altra tecnologia!”. E’ d’accordo il prof. Giovanni Russo, docente di Tecniche e metodologie informatiche per giuristi: “se la lingua è una tecnologia del pensiero, qualcuno si è mai sognato di diventarne proprietario? Chiaramente, no. I programmi applicativi di oggi sono la lingua del domani e nessuno, in linea teorica, potrebbe essere proprietario di questi codici. La cosa importante è poter mettere tutti in condizione di accedere tranquillamente alle informazioni e alla conoscenza tempestivamente e in modo gratuito”. Un avviso poi ai laureandi in giurisprudenza: “un giurista di oggi se conosce bene le tecniche informatiche vale più di cento avvocati!”. Su questa scia, l’Ateneo promuoverà a breve corsi in modalità e-learning. “I bandi sono quasi pronti – ci aggiorna la prof.ssa Maria D’Ambrosio, docente di Forme della comunicazione e Linguaggi multimediali – Come docenti, abbiamo una duplice responsabilità: da una parte, captare il più possibile ciò che accade nel mondo e, poi, ragionare su possibili progettualità. Spesso, carpisco, tra i ragazzi, l’ansia del dopo-laurea. Io li comprendo, ma quello che dico loro è puntare molto sulle competenze. Bisogna considerare la tecnologia come uno strumento utile. La conoscenza è un patrimonio a cui tutti contribuiscono, e il sapere si continua a costruire così come si costruisce il nostro futuro”. E secondo Russo: “non deve bastare essere parte della conoscenza, dobbiamo avere il ‘master della conoscenza’!”.
Maddalena Esposito
“E’ un’iniziativa che abbiamo voluto fortemente – dice Mara Borriello, che ha organizzato l’evento insieme a Paolo Castaldo ed Elena Grazioli –. Per la prima volta, i rappresentanti degli studenti hanno avuto voce in capitolo. Insieme ai ragazzi, abbiamo scelto il tema da trattare durante i quattro giorni, un argomento attuale, quale quello della comunicazione e delle nuove tecnologie, una tematica che potesse coinvolgere gli iscritti alle tre facoltà”. E i ragazzi hanno accolto molto bene l’invito, sono state registrate 540 presenze, per l’assegnazione di due crediti formativi.
Gli scenari di ricerca multimediali, italiani ed europei, il Mediterraneo nel web, le tipologie dei contributi multimediali, la formazione e-learning. Questi gli argomenti discussi. “La giornata che ha appassionato più delle altre i ragazzi è stata mercoledì – dice la Borriello – quando si è parlato delle tecniche di utilizzo della strumentazione video, della documentazione visiva e delle tecniche del documentario grazie agli esempi del regista Andrea Segre, il quale ci ha mostrato spezzoni di film- documentari nei quali analizzavamo i vari tipi di comunicazione non parlata. Alessandro Verna ha, poi, montato un video in real time. Ha intervistato una studentessa sull’importanza della tecnologia, ha montato le immagini, insomma come fanno nei servizi mostrati nei Tg. Sono state spiegate tante cose in maniera discorsiva. Siamo molto soddisfatti di com’è andata, anzi speriamo che questa sia solo la prima di tanti altri eventi culturali”.
Venerdì 11, l’iniziativa si è conclusa con una tavola rotonda, momento di confronto sul tema degli sviluppi della comunicazione negli anni della diffusione di massa delle tecnologie avanzate. Anche per l’ultima giornata l’Aula Magna è piena di studenti. “Ho partecipato a tanti convegni – esordisce Gennaro Ceparano, membro del Consiglio nazionale degli Studenti – dove ho rappresentato tutti gli studenti d’Italia, ma è difficile trovare una platea così numerosa. Questo indica un certo interesse” e riguardo all’argomento della giornata “comunicazione e tecnologia sono fondamentali, oggi ci accompagnano nella vita…”.
Il dott. Francesco Colella parla della “forte problematicità sui costi di didattica, una didattica che non prevede solo l’acquisto di libri ma anche di una strumentazione necessaria. La tecnologia non deve necessariamente essere costosa – dice – Va bene Internet, ma gli strumenti che dobbiamo utilizzare non sono per forza proprietari” e ancora “il 90% dei computer nelle Università si avvale di un sistema windows, ma ci sono altri sistemi operativi gratuiti. E’ possibile un’altra tecnologia!”. E’ d’accordo il prof. Giovanni Russo, docente di Tecniche e metodologie informatiche per giuristi: “se la lingua è una tecnologia del pensiero, qualcuno si è mai sognato di diventarne proprietario? Chiaramente, no. I programmi applicativi di oggi sono la lingua del domani e nessuno, in linea teorica, potrebbe essere proprietario di questi codici. La cosa importante è poter mettere tutti in condizione di accedere tranquillamente alle informazioni e alla conoscenza tempestivamente e in modo gratuito”. Un avviso poi ai laureandi in giurisprudenza: “un giurista di oggi se conosce bene le tecniche informatiche vale più di cento avvocati!”. Su questa scia, l’Ateneo promuoverà a breve corsi in modalità e-learning. “I bandi sono quasi pronti – ci aggiorna la prof.ssa Maria D’Ambrosio, docente di Forme della comunicazione e Linguaggi multimediali – Come docenti, abbiamo una duplice responsabilità: da una parte, captare il più possibile ciò che accade nel mondo e, poi, ragionare su possibili progettualità. Spesso, carpisco, tra i ragazzi, l’ansia del dopo-laurea. Io li comprendo, ma quello che dico loro è puntare molto sulle competenze. Bisogna considerare la tecnologia come uno strumento utile. La conoscenza è un patrimonio a cui tutti contribuiscono, e il sapere si continua a costruire così come si costruisce il nostro futuro”. E secondo Russo: “non deve bastare essere parte della conoscenza, dobbiamo avere il ‘master della conoscenza’!”.
Maddalena Esposito