Una prova intercorso per gli studenti di Storia del diritto romano, “informale perché non avrà alcuna influenza sugli esami. Si è trattato di un test di autovalutazione per fare il punto sulla preparazione. I risultati appaiono molto positivi”, spiega il prof. Cosimo Cascione. A lezione c’è un folto gruppo di studenti che segue assiduamente, certo, rispetto ad ottobre, “la frequenza è calata, ma non mi lamento. Ho la fortuna di avere in aula ragazzi reattivi, che mi piace far intervenire durante il corso”. Il docente lamenta la compressione del corso in un arco temporale troppo ristretto: “un danno che facciamo alle matricole costrette ad imparare e capire in poco tempo. Insegno da vent’anni e da trenta sono nel mondo universitario, ho il polso della situazione: così come stanno, le cose non vanno bene”. Per sopperire alla oggettiva mancanza di tempo, il prof. Cascione suggerisce agli studenti di utilizzare gli orari di ricevimento “per scogliere dubbi e perplessità. Però mi rendo conto: con le lezioni frontali integrative pomeridiane, questi ragazzi il tempo quando lo trovano?”. Il problema è di ‘sistema’: “è un errore che coinvolge tutti noi, dobbiamo porre rimedio alla nuova organizzazione didattica. Sono convinto che soluzioni migliori esistano, occorre solo ricercarle”. Secondo il docente, soprattutto al primo anno è il tempo a disposizione che favorisce l’esito della prova finale: “Le matricole hanno bisogno di un tempo per studiare, un altro per imparare e un altro per venire a ricevimento. Da professori dobbiamo fornire il metodo di imparare ad interpretare il manuale, con la sedimentazione dei contenuti. Altrimenti il nostro lavoro è vano”. Il rischio: “semplificare con la sola memorizzazione dei concetti. Ma non va bene”.
Oltre al tempo, due altri fattori influenzano l’esame: “La preparazione di base di ogni studente – che purtroppo peggiora ogni anno – e la sua emotività. Il ricevimento è l’unico modo, oltre alle lezioni, di superare quella barriera che si crea quando si ha ‘paura del docente’, ed instaurare con esso un rapporto produttivo. Provare a parlare di diritto insieme è già un primo passo. Sta al docente saper poi insegnare e coinvolgere il gruppo”.
Dare Storia come primo esame, il consiglio del docente: “gli studenti hanno, in generale, un cattivo rapporto con la storia. Eppure, questa disciplina è il modo migliore per rompere il ghiaccio con il mondo giuridico. Abbastanza discorsiva, non troppo complicata, Storia si presta bene ad essere la prima esperienza delle matricole”.
Come da tradizione, la cattedra del prof. Cascione, in sinergia con quella della prof.ssa Carla Masi, lavora alla composizione della squadra federiciana che volerà a Cambridge il prossimo aprile per partecipare alla Moot Court Competition in diritto romano. “Stiamo selezionando quattro studenti che lo scorso anno hanno sostenuto la prova con risultati brillanti. Le matricole dovrebbero valutare quest’opportunità e svolgere ora un esame con ottimi risultati in vista della simulazione 2020”.
Susy Lubrano
Oltre al tempo, due altri fattori influenzano l’esame: “La preparazione di base di ogni studente – che purtroppo peggiora ogni anno – e la sua emotività. Il ricevimento è l’unico modo, oltre alle lezioni, di superare quella barriera che si crea quando si ha ‘paura del docente’, ed instaurare con esso un rapporto produttivo. Provare a parlare di diritto insieme è già un primo passo. Sta al docente saper poi insegnare e coinvolgere il gruppo”.
Dare Storia come primo esame, il consiglio del docente: “gli studenti hanno, in generale, un cattivo rapporto con la storia. Eppure, questa disciplina è il modo migliore per rompere il ghiaccio con il mondo giuridico. Abbastanza discorsiva, non troppo complicata, Storia si presta bene ad essere la prima esperienza delle matricole”.
Come da tradizione, la cattedra del prof. Cascione, in sinergia con quella della prof.ssa Carla Masi, lavora alla composizione della squadra federiciana che volerà a Cambridge il prossimo aprile per partecipare alla Moot Court Competition in diritto romano. “Stiamo selezionando quattro studenti che lo scorso anno hanno sostenuto la prova con risultati brillanti. Le matricole dovrebbero valutare quest’opportunità e svolgere ora un esame con ottimi risultati in vista della simulazione 2020”.
Susy Lubrano