Terra e spazio, competizione globale per studenti e appassionati

Quarta edizione per l’International Space Apps Challenge. L’appuntamento è fissato per l’11 e 12 aprile, si svolgerà  contemporaneamente in più parti del mondo. Quest’anno anche una novità: per la prima volta tra le città ospitanti c’è Napoli. La competizione, “promossa dalla National Aeronautics and Space Administration (NASA) e supportata dal Consolato Generale degli Stati Uniti d’America a Napoli, sarà organizzato localmente dai noi del CNR in collaborazione con l’Università Federico II. Molto probabilmente l’Ateneo metterà a disposizione la sede di Agnano per ospitare l’evento”, spiega l’ing. Stefano Elefante, ricercatore dell’IREA-CNR (Istituto per il Rilevamento Elettromagnetico dell’Ambiente). Referente universitario, il prof. Francesco Marulo, docente di Costruzioni e Strutture Aerospaziali. Si tratta di una sorta di gara tra studenti universitari e non solo. Possono partecipare, infatti, anche ragazzi delle scuole superiori, nonché persone più adulte e non necessariamente legate al mondo universitario. “Durante le due giornate i partecipanti verranno divisi in gruppi e dovranno sviluppare un progetto di ricerca scientifica. Una giuria valuterà i vari progetti e il gruppo decretato vincitore avrà la possibilità di andare negli Stati Uniti, ospite della Nasa. Sono previsti anche dei premi a livello locale”, aggiunge Elefante.
Come iscriversi e perché partecipare: “tra un paio di settimane sarà disponibile una pagina web attraverso cui iscriversi. Consiglio a tutti di prendere parte a questo evento perché è di grande rilevanza nel mondo aerospaziale. Si attua un legame tra la ricerca e le aziende. Un’ottima possibilità per gli studenti al fine di approdare sia al mondo della ricerca che a quello industriale”. L’anno scorso la gara è stata vinta “da uno dei nostri dottorandi qui al CNR. Non essendoci Napoli tra le sedi dell’evento, è rientrato nel gruppo della Sapienza di Roma. Un’esperienza che gli ha dato l’opportunità di partire per gli Stati Uniti”.
L’evento “si basa sui talenti e sull’iniziativa di persone affini e di diversa estrazione, pronte ad affrontare decine di sfide riguardanti la Terra, lo spazio, gli umani e la robotica”, sottolinea Chandrakanta Ojha, componente del gruppo vincitore della scorsa edizione cui hanno partecipato oltre 9 mila persone che hanno dato vita, in 48 ore e in 83 città, ad oltre 50 sfide, utilizzando dati resi disponibili a tutti, forniti grazie alle missioni e alla tecnologia della NASA. “Sono state presentate più di 770 soluzioni da progettisti e esploratori, di cui 134 sono state nominate per il riconoscimento mondiale. Il mio team “Green on the Red Planet” è stato coinvolto in un progetto dal titolo “Deployable Greenhouse” per la soluzione di problemi globali. Delle 16 squadre italiane, la nostra si è aggiudicata il primo posto come vincitore locale ed è stata nominata per concorrere al premio mondiale. Alla fine, ci siamo classificati in seconda posizione e siamo stati invitati dalla NASA negli Stati Uniti, al fine di partecipare al lancio MAVEN (Mars Atmosphere and Volatile EvolutioN), la sonda diretta verso Marte per esplorarne l’atmosfera superiore. L’obiettivo del nostro progetto è stato quello di sviluppare una serra modulare avanzata sulla superficie di Marte, in grado di assicurare qualità e quantità di cibo per quattro astronauti durante il loro soggiorno in missione”. Il premio: “una settimana in visita al John F. Kennedy Space Center della Nasa in Florida. Durante questo periodo abbiamo acquisito molta esperienza e varie conoscenze nel campo dell’esplorazione dello spazio. Oltre a partecipare al lancio della navicella MAVEN, abbiamo avuto l’opportunità di incontrare anche gli astronauti della NASA, nonché visitare stazioni spaziali e basi di lancio”. Un’esperienza che consiglia a tutti: “perché non solo amplifica i propri orizzonti di conoscenza, ma fornisce anche l’opportunità di lavorare in un team e di interagire con diversi partecipanti al fine di raggiungere un obiettivo comune, che generalmente riguarda le sfide più importanti della Terra e dello Spazio”. Oggi Chandrakanta Ojha continua a svolgere attività di ricerca presso l’IREA-CNR ed è anche all’ultimo anno di dottorato presso La Sapienza di Roma.
Fabiana Carcatella
- Advertisement -




Articoli Correlati