L’idea che il tempo non sia mai a sufficienza non conosce età. Da Seneca ai giorni nostri, il tema della limitatezza del tempo ha solcato le epoche senza soluzione di continuità. A discorrere dell’argomento è intervenuta, il 29 novembre, presso il Dipartimento di Scienze Politiche Jean Monnet dell’Università Luigi Vanvitelli, la dott.ssa Enza Sansone, professional organizer che ha illuminato gli studenti su come operare per ottimizzare il tempo. “Il fatto di non avere il tempo occorrente per attendere proficuamente alle proprie occupazioni – ha sottolineato la dott.ssa Sansone – è un refrain sempre di moda. Quante volte ci sarà capitato di dire che le giornate dovrebbero coprire più di ventiquattro ore per assolvere tutto quanto ci ripromettiamo di fare! Però, il problema non risiede nell’esigua disponibilità di tempo, bensì nelle modalità attraverso cui gestiamo quest’ultimo”. Per illustrare come si rilevino le modalità gestionali del tempo, la professional organizer ha utilizzato una prova dimostrativa: ad uno studente è stato richiesto di riempire un barattolo con biglie e sabbia senza precisare l’ordine di priorità degli oggetti da travasare. Lo studente ha dato precedenza alla sabbia, portando il barattolo alla saturazione senza che fosse possibile riporvi le biglie; la dott.ssa Sansone, a questo punto, ha preso l’iniziativa vuotando il barattolo ed invertendo l’ordine di scelta degli oggetti da inserirvi. Riponendo dapprima le biglie e poi la sabbia, il barattolo è risultato capace di ospitare tutto quanto si voleva travasare. “Quest’esperimento – ha chiosato la dott.ssa Sansone – ci fa comprendere con immediatezza quanto sia di capitale importanza fissare una scansione temporale che vada a disciplinare con puntualità le nostre occupazioni, dando spazio preminente alle priorità”. Fissare preventivamente una tabella di marcia, che vada a scandire le tappe della nostra giornata, è uno strumento prezioso per prevenire lo scialo di tempo che si potrebbe proficuamente investire. E ci si guardi bene dalla pretesa di incamerare nella mente tutto quanto ci si riprometta di fare. È preferibile, invece, maturare un’attitudine ad annotare, con qualsivoglia mezzo, ciò che si programma di compiere, al fine di alleggerire la mente da inutili carichi. Naturalmente, è bene evitare che la tabella di marcia si traduca in un pensiero ossessivo. Quanto alla dislocazione delle occupazioni nell’economia del ruolino di marcia, la dott.ssa Sansone, senza indugio alcuno, indica la tecnica “Eat that Frog” (“Ingoia il rospo”) come la strada da scegliere. “Bisogna attendere alle attività che sono meno idonee a destare il nostro gradimento ed entusiasmo di mattina – ha precisato – di modo che, rimbaldanziti dalla consapevolezza di aver superato lo scoglio più ostico, abbiamo la sensazione di avere il resto della giornata in assoluta discesa, conciliando così il buon umore”. Le operazioni di time management sono finalizzate a massimizzare la produttività ed a ridurre lo stress. Quindi la scelta di accantonare un’attività che non ci aggrada, consacrandoci ad altre più entusiasmanti o semplicemente meno dispendiose in termini di tempo, è quanto di più errato si possa fare. Al riguardo, la dott.ssa Sansone ha esortato gli studenti a dedicarsi con priorità alla preparazione degli esami più impegnativi per spegnere quanto prima l’ansia e lo stress che si riconnettono a tale prospettiva. Istruzioni da seguire perchè il tempo non ci appaia più come uno sfuggente ologramma ma come un fenomeno da governare sapientemente.
Giovanni Lanzante
Giovanni Lanzante