“Non lo so se c’è, ma se c’è bisogna aspettare perché il percorso ricoperto è molto lungo”. L’incertezza rispetto alla navetta 603, attivata il 9 ottobre per il collegamento dei plessi universitari di Piazzale Tecchio, Monte Sant’Angelo, via Claudio e via Nuova Agnano, parte dagli stessi dipendenti ANM e termina la sua corsa in tronco. Ad eccezione di pochi, infatti, gli studenti non sono a conoscenza della novità. La linea 603, che (come specificato sui siti ANM e della Scuola Politecnica e delle Scienze di Base) per il momento è in via sperimentale, prevede il seguente percorso: piazzale Tecchio, via G. B. Marino, via Cinthia, sottopasso Claudio, piazzale Tecchio, via Diocleziano, via Nuova Agnano, viale Kennedy, piazzale Tecchio. La prima corsa è fissata alle ore 8.10, l’ultima alle 15.40, con una frequenza di circa 30 minuti.
Ore 9.00, Piazzale Tecchio. La piazzola di stazionamento pullman è sì stracolma di studenti, ma tutti in attesa della partenza dello storico e tanto odiato R6, unica fonte di speranza per chi deve raggiungere il complesso di Monte Sant’Angelo. È solo grazie all’avviso “Per i ragazzi che devono arrivare all’università, parte prima quest’altro!” che, qualche attimo dopo, lo sconosciuto e vuoto 603, privo di scritta segnaletica, si riempie come una scatoletta di sardine. “Ah, ma questo non è un altro R6?”, dice con viso interrogativo Giulia quando, durante la corsa, le viene chiesto della navetta. E questa è più meno la risposta o comunque il pensiero di tutti i passeggeri, il cui unico scopo è raggiungere al più presto via Cinthia. Nessuno sa, ad esempio, che quell’autobus porta anche alla ben più lontana sede di via Nuova Agnano. E la conferma arriva proprio alla fermata di Monte Sant’Angelo quando il nostro 603, tanto pieno da dare l’impressione di poter scoppiare da un momento all’altro, magicamente si svuota. A bordo restano solo due studenti, gli unici informati. “Sono venuto a conoscenza della nuova navetta tramite la pagina Facebook dell’associazione ASSI”, afferma Carmelo, al III anno di Ingegneria Aerospaziale. Poi continua: “Questa è la prima volta che la prendo e mi sembra un’ottima soluzione perché risparmio un sacco di tempo. Prima, invece, venendo da Mugnano, dovevo prendere la cumana o addirittura, visti i frequenti disservizi, raggiungere la sede a piedi”. Anche Federica, studentessa al III anno di Ingegneria Biomedica, come Carmelo è diretta alla sede di via Nuova Agnano: “È stata una mia amica ad informarmi della navetta e, quindi, oggi ho deciso di sostituirla alla Cumana per provare. Per ora mi sembra funzioni bene, ho dovuto aspettare solo dieci minuti prima che partisse. Mi sa, però, che siamo in pochi a sapere di questo 603. Forse sarà perché è stato attivato da poco”.
In effetti di avvisi in bella vista non se ne trovano neanche a cercarli. L’unico appare proprio in via Nuova Agnano, dove è stata allestita, di fronte alla sede universitaria e a pochi passi dalla cumana, una fermata appositamente per il 603.
Ore 12.00, via Nuova Agnano. Dopo un’attesa di un’ora e un quarto, della navetta neanche l’ombra: forse di nuovo non c’è poi così tanto. La fermata è deserta e, nel frattempo, la tanto criticata Cumana ha condotto a destinazione gli studenti per circa dieci volte.
Ore 14.15, piazzale Tecchio. È una delle ultime corse e per molti studenti le lezioni sono volte a termine. Si prevede grande affollamento in tutte le fermate. Si prevede, ma non è così. Ad eccezione della tratta Monte Sant’Angelo – piazzale Tecchio, la navetta torna al punto di partenza completamente vuota: la storia si ripete.
Fabiana Carcatella
Ore 9.00, Piazzale Tecchio. La piazzola di stazionamento pullman è sì stracolma di studenti, ma tutti in attesa della partenza dello storico e tanto odiato R6, unica fonte di speranza per chi deve raggiungere il complesso di Monte Sant’Angelo. È solo grazie all’avviso “Per i ragazzi che devono arrivare all’università, parte prima quest’altro!” che, qualche attimo dopo, lo sconosciuto e vuoto 603, privo di scritta segnaletica, si riempie come una scatoletta di sardine. “Ah, ma questo non è un altro R6?”, dice con viso interrogativo Giulia quando, durante la corsa, le viene chiesto della navetta. E questa è più meno la risposta o comunque il pensiero di tutti i passeggeri, il cui unico scopo è raggiungere al più presto via Cinthia. Nessuno sa, ad esempio, che quell’autobus porta anche alla ben più lontana sede di via Nuova Agnano. E la conferma arriva proprio alla fermata di Monte Sant’Angelo quando il nostro 603, tanto pieno da dare l’impressione di poter scoppiare da un momento all’altro, magicamente si svuota. A bordo restano solo due studenti, gli unici informati. “Sono venuto a conoscenza della nuova navetta tramite la pagina Facebook dell’associazione ASSI”, afferma Carmelo, al III anno di Ingegneria Aerospaziale. Poi continua: “Questa è la prima volta che la prendo e mi sembra un’ottima soluzione perché risparmio un sacco di tempo. Prima, invece, venendo da Mugnano, dovevo prendere la cumana o addirittura, visti i frequenti disservizi, raggiungere la sede a piedi”. Anche Federica, studentessa al III anno di Ingegneria Biomedica, come Carmelo è diretta alla sede di via Nuova Agnano: “È stata una mia amica ad informarmi della navetta e, quindi, oggi ho deciso di sostituirla alla Cumana per provare. Per ora mi sembra funzioni bene, ho dovuto aspettare solo dieci minuti prima che partisse. Mi sa, però, che siamo in pochi a sapere di questo 603. Forse sarà perché è stato attivato da poco”.
In effetti di avvisi in bella vista non se ne trovano neanche a cercarli. L’unico appare proprio in via Nuova Agnano, dove è stata allestita, di fronte alla sede universitaria e a pochi passi dalla cumana, una fermata appositamente per il 603.
Ore 12.00, via Nuova Agnano. Dopo un’attesa di un’ora e un quarto, della navetta neanche l’ombra: forse di nuovo non c’è poi così tanto. La fermata è deserta e, nel frattempo, la tanto criticata Cumana ha condotto a destinazione gli studenti per circa dieci volte.
Ore 14.15, piazzale Tecchio. È una delle ultime corse e per molti studenti le lezioni sono volte a termine. Si prevede grande affollamento in tutte le fermate. Si prevede, ma non è così. Ad eccezione della tratta Monte Sant’Angelo – piazzale Tecchio, la navetta torna al punto di partenza completamente vuota: la storia si ripete.
Fabiana Carcatella