Tutti i salmi finiscono in gloria

Com’era largamente prevedibile, mi hanno bocciato al concorso di II fascia. Anzi, per l’esattezza, hanno ritenuto non idonei tutti i candidati.
Proprio su Ateneapoli si era documentato come mi fosse stato riferito il tentativo degli ordinari napoletani di entrambi i settori navali (Cassella, Russo Krauss, Campanile e Mandarino) di ostacolare la mia carriera per motivi che possono essere spiegati solo come “antipatia accademica” visto che mai alcuna contestazione era stata avanzata circa la mia attività universitaria, basata su un impegno didattico e scientifico durato più di 15 anni con numerose pubblicazioni accettate da congressi e riviste internazionali. Eppure, dell’esistenza di un atteggiamento di ostilità pregiudiziale avevano dato amplissima dimostrazione le dichiarazioni degli stessi protagonisti della vicenda: l’ing. Bertorello, pur estraneo al SSD, svelò di essere stato invitato a partecipare al concorso dai quattro ordinari con promessa di successo al fine di negare l’idoneità a me. Precisò altresì di aver saputo del concorso da Campanile e che, motu proprio, non avrebbe mai fatto un passo simile, tant’è vero che poi non si è presentato al concorso pur avendo fatto domanda. Il prof. Campanile confermò di aver “parlato” con Bertorello del concorso in quanto “amico suo”; il prof. Benvenuto – ordinario genovese, presidente della commissione – rivelò chiaramente quanto gli fosse nota l’ostilità degli ordinari napoletani verso di me. Last but not least, il prof. Mandarino in più occasioni (persino in pieno CdF) evidenziò la sua ostilità nei miei confronti; dopo essersi a lungo rifiutato di entrare in commissione proprio per il disagio che diceva di provare nei miei riguardi, alle dimissioni di Campanile ingaggiò un lungo e furibondo combattimento con gli afferenti del settore – con l’evidente intento di “gestire” ancora il concorso – conclusosi incredibilmente con il suo ingresso in commissione malgrado i trascorsi. Nonostante tutto ciò non sia stato mai smentito da alcuno dei protagonisti (e come potrebbero? parlavano loro stessi!), nonostante la questione sia stata portata a conoscenza della Magistratura, nonostante sia stata chiesta la ricusazione dei membri interni (prima Campanile – che a seguito di ciò si dimise dalla commissione – poi Mandarino) e, soprattutto, nonostante l’evidenza e la diffusissima coscienza delle azioni che si stavano compiendo, nulla è stato fatto per fermare quanti hanno inteso distruggere la mia carriera per motivi, lo ripeto, che non possono essere ricondotti alla mia attività accademica. E sì che il concorso era stato bandito per volontà proprio di Campanile e Mandarino: mi chiedo cosa potessero avere in mente visto che gli unici ricercatori in Italia nel settore erano proprio Balsamo e Quaranta, entrambi afferenti al loro Dipartimento, pertanto perfettamente conosciuti dal punto di vista del profilo scientifico. Si può considerare normale che, in tali circostanze, le idoneità siano state gettate alle ortiche? Ma la cosa, forse, più grave è il “genocidio” che si sta perpetrando ai danni del settore di Impianti Navali: il concorso era stato bandito per sopperire al pensionamento del prof. Fiorentino, impiantista, in ragione del fatto che 18 crediti impartiti nel settore sono scoperti ed insegnati per supplenza proprio dai due ricercatori silurati. Ora questi insegnamenti (tutti obbligatori) restano scoperti ed io vivrò il resto della mia vita accademica cosciente del fatto che qualunque cosa farò in futuro sarà giudicata non degna di promozione di carriera. Evidentemente, si è voluto imboccare la strada che porta diritto alla distruzione del settore navale napoletano, mostrando di non aver alcun riguardo per le sue tradizioni antiche e rinomate.
Franco Quaranta
- Advertisement -




Articoli Correlati