Un luogo di ritrovo e di studio nella struttura del Laboratorio Circe

Si punta a potenziare la struttura che ospita, a Caserta, il Laboratorio Circe (Center for Isotopic
Research on the Cultural and Environmental heritage) al Dipartimento di Matematica e Fisica. Il Centro,
dotato di un acceleratore elettrostatico tandem da 3 milioni di volt al terminale installato nel 2005, verrà
dotato di nuove apparecchiature, ma non solo. “L’acceleratore svolge sia un tipo di ricerche fondamentali – spiega il Direttore del Dipartimento Antonio D’Onofrio – sia ricerche legate all’ambiente: dall’astrofisica nucleare ai cambiamenti climatici, dall’analisi dei reperti archeologici alle collaborazioni con la magistratura per la datazione al carbonio 14, ad esempio dei pizzini della famosa trattativa Stato-Mafia”. Oltre alla ricerca, il Polo Circe vuole diventare anche un luogo di studio e di ritrovo per i ragazzi: “Stiamo ristrutturando una superficie di circa 2000 mq da destinare all’area di fisica, attraverso il trasferimento in questa sede del Laboratorio didattico di fisica, che viene utilizzato anche dagli studenti di Matematica e di Biologia. Inoltre, sempre in viale Carlo III, si sta sviluppando una collaborazione con il CUS Caserta per cercare di aprire agli studenti le strutture sportive lì presenti: si tratta di una palestra, un campo da tennis e un campo dabasket. Sarebbe importante ridare vita a questi spazi, ora chiusi, e che rappresentano un’ottima risorsa per i nostri ragazzi”. Va nella direzione di creare in quel Polo un vero e proprio spazio di aggregazione anche l’accordo, in fase di conclusione, con l’Adisu per la  gestione dell’aula studio e delle 30 postazioni pc: “Attualmente questo spazio è chiuso perché l’Adisu ha difficoltà nella gestione per carenza di personale. Noi, quindi, abbiamo chiesto di poterlo gestire con il personale del Dipartimento per metterlo a disposizione degli studenti”. Lo sviluppo delle attività in questa sede periferica è legato – aggiunge D’Onofrio – all’attivazione del servizio di mobilità SoonToSun “che permette ai ragazzi di spostarsi agevolmente con la navetta da una sede all’altra”. Da segnalare fra i progetti di ricerca in corso, la collaborazione con CIRA (Centro Italiano di Ricerche Aerospaziali) e INFN (Istituto Nazionale di Fisica Nucleare) per la realizzazione di un laboratorio per testare i materiali e le attrezzature in ambienti ostili, “come il carotaggio della radioattività nella centrale dismessa del Garigliano, o l’installazione di una serie di sfere, costituenti un telescopio sottomarino per osservare neutrini cosmici di altissima energia, a Capo Passero, a 3500 metri di profondità nello Ionio. Questo è parte di un importante esperimento, KM3NET, già partito e curato dall’INFN, che mira a identificare le sorgenti astrofisiche dei raggi cosmici e dell’antimateria”. Tra i progetti di ricerca propri del Dipartimento, il finanziamento PRIN di 200 mila euro che ha come obiettivo la ridefinizione dell’unità di misura per la temperatura che riveste un grandissimo interesse da parte della comunità scientifica internazionale e al quale sono collegati altri due progetti europei. Sul piano della didattica è annunciata, per l’anno accademico 2018/19, l’attivazione di una Triennale in Data Science, interamente in inglese, che porterà ad un double degree con l’Università di Parigi 13 e con l’Università di Marrakech. “Questo Corso di Studi coprirà un’esigenza del mondo del lavoro sempre crescente e che vuole la gestione di sempre più grandi banche dati informatiche, sia in ambiente economico che scientifico: si pensi alle banche ma anche ai tanti dati raccolti dal CERN. La formazione che verrà impartita a questi studenti sarà quindi matematica con forte componente informatica, vista la necessaria conoscenza di software di gestione database”. Partito da quest’anno anche il primo ciclo del dottorato in Matematica, Fisica e Applicazioni: “novità di questo dottorato rispetto al precedente sta nel fatto che è esclusivamente incardinato nel nostro Dipartimento,mentre prima era in consorziocon l’Università di Salerno. Sono state bandite 5 borse, di cui una finanziata dall’Istituto ISASI del CNR”,sottolinea il prof. D’Onofrio.
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