Un momento d’oro per Scienze Politiche

“La nostra specificità è diventata la struttura portante delle facoltà italiane di Scienze Politiche che nasceranno dalla riforma. Sono molto contento perché abbiamo aperto la strada. La nuova classe che dal 2001/2002 sostituirà Scienze Politiche si chiama, appunto, Classe delle Scienze Politiche e delle Relazioni Internazionali. Che poi, guarda caso, riprende i due Corsi di Laurea attivati presso la facoltà: Scienze Politiche; Scienze Internazionali e Diplomatiche. La nostra articolazione in area studies si è rivelata vincente. Lo stesso dicasi per la scelta di accentuare l’aspetto interdisciplinare, che ci differenzia dalla facoltà di Scienze Politiche della Federico II, maggiormente incentrata sulle discipline di carattere giuridico”. Franco Mazzei, Preside della Facoltà di Scienze Politiche dell’Orientale, spiega così il momento d’oro che sta vivendo la sua Facoltà. Attualmente si articola in quattro anni e prevede due distinti Corsi di Laurea: Scienze Politiche; Scienze Internazionali e Diplomatiche. Quest’ultimo è stato attivato due anni fa ed ha subito fatto registrare un notevole successo, in termini di immatricolazioni. Il Corso di Laurea in Scienze Politiche comprende quattro indirizzi: Economico-Giuridico, Storico-Sociale, Europa Orientale, Asia-Africa. Scienze Internazionali e Diplomatiche, invece, attualmente prevede due indirizzi: Relazioni Internazionali e Diplomatiche, Politiche di Sviluppo. La durata del Corso di studi è quattro anni. Gli studenti devono superare 25 esami, tra i quali quelli relativi a due lingue straniere. La didattica a Scienze Politiche può contare su docenti estremamente disponibili e di assoluto prestigio- come, per esempio, Biagio De Giovanni e Percy Allum- anche se risente dell’insufficienza degli spazi che ha penalizzato fino a questo momento gli studenti. La ricerca è di assoluto prestigio e pone la facoltà ai vertici. Convegni, incontri di studio, seminari internazionali costituiscono una felice tradizione, consolidatasi notevolmente negli ultimi anni. “Siamo in prima linea sui problemi della parità, del genere, dei diritti umani, della cooperazione e dello sviluppo -sottolinea il Preside-. Di questo non posso che essere grato ai colleghi. Sono sensibili, motivati ed attenti”.
Il dopo laurea? “Io giro molto e mantengo una pluralità di contatti con enti, associazioni, istituzioni -risponde Mazzei-. Ebbene, è impressionante il numero di nostri laureati i quali lavorano al ministero degli esteri, partecipano con successo al concorso per la carriera diplomatica, si mettono in luce nel settore della cooperazione e delle politiche di sviluppo. Merito anche del Master che la facoltà promuove con Stoà sulle Politiche di Sviluppo. Rappresenta una occasione di perfezionamento posta lauream davvero importante”. Non pochi laureati si mettono in luce anche in altri settori, a cominciare dal giornalismo. La conoscenza delle lingue e delle culture rappresenta infatti un ingrediente fondamentale per formare un ottimo inviato. “Il primo nome che mi viene in mente è quello del giornalista Nello Puorto, il quale cura per il Tg1 i servizi dall’Estremo Oriente”.
Fabrizio Geremicca
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