Vivere le Facoltà “per non sentirsi soli”

“Non ritroverete il gruppo-classe, perché le aule sono molto grandi e dispersive. Sicuramente vi capiterà di sentirvi soli. Per questo è importante vivere le strutture universitarie”, l’invito rivolto dai relatori alla platea nel corso della presentazione delle Facoltà di Farmacia, Veterinaria e Scienze Motorie. “La nostra sede offre agli studenti un ampio spazio dedicato al bar, un luogo fisico dove potervi confrontare tra una lezione e l’altra. Non solo per parlare di esami, ma anche, ad esempio, per commentare il risultato di una partita di calcio”, sottolinea la prof.ssa Patrizia Ciminiello, docente della Facoltà di Farmacia della Federico II. Dal relax ai laboratori: “Dal terzo anno comincerà per voi la pratica. Abbiamo laboratori ben attrezzati che vi permetteranno di lavorare su postazioni individuali”. Biblioteche ben fornite a Farmacia della Seconda Università. “Contiamo 7000 volumi e l’abbonamento ad oltre 40 riviste scientifiche”, spiega la prof.ssa Aurora Daniele. Inevitabile il passaggio sul numero chiuso. “I test contengono 80 domande da svolgere in 90 minuti – spiega la Ciminiello – Non sono difficili da superare, sono quesiti di Chimica, Biologia, Matematica e Fisica. Cose che avreste dovuto già studiare al liceo. Inoltre, per chi pensa di avere dei gap da colmare, sul nostro sito, all’indirizzo www.farmacia.unina.it/test, ci sono ben 4500 quiz da svolgere per esercitarsi”. Numero programmato, anzi quasi serrato visto l’esiguo elenco di posti a disposizione (57 per gli studenti italiani, 11 per gli extracomunitari), anche per la Facoltà di Veterinaria (Federico II). “Di solito chi non riesce ad entrare il primo anno si iscrive al Corso di Laurea in Tecnologie delle Produzioni Animali, e l’anno successivo quasi sempre supera il test”, spiega la prof.ssa Paola Maiolino. “Chi si iscrive da noi deve amare gli animali – continua – Abbiamo ormai a che fare con specie di tutti i tipi. Dagli esemplari esotici a quelli da allevamento”. “Anche l’attività fisica è un farmaco – afferma Giuliana Valerio prof.ssa alla Facoltà di Scienze motorie della Parthenope – e se usato in maniera sbagliata può essere dannoso”. “Sono tre gli ambiti in cui si articola il percorso di studi dei nostri iscritti – spiega la prof.ssa Maria Grazia Villani, docente alla stessa Facoltà – bio-medico, economico-giuridico e psicopedagogico”. Ma resta l’esercizio fisico l’elemento più importante per chi decide di affrontare questo tipo di studi: “Abbiamo attivato un canale didattico con il CUS, Centro Sportivo Universitario, che si impegna a mettere a disposizione le proprie strutture per consentire ai nostri studenti di svolgere attività come il tirocinio”, afferma la Villani. Eppure bisogna stare attenti al momento della scelta perché questa Facoltà non è abilitante per le professioni sanitarie: “Chi si laurea da noi non può fare, poi, il fisioterapista”, sottolinea la Valerio. “Qual è l’esame più difficile da affrontare a Scienze motorie?”, chiedono dalla platea. “Gli esami di diritto – risponde la Valerio – Di solito chi si iscrive da noi è più portato per le materie mediche”. Alta la preoccupazione anche per i test di ingresso. I ragazzi domandano qual è lo scarto tra chi partecipa e chi viene ammesso e come si svolge la prova. “Noi riceviamo le buste chiuse dal Ministero – risponde la Maiolino – ma comunque sul nostro sito ci sono le simulazioni per potersi esercitare”. Molte attenzioni sono rivolte anche al post-laurea: “Qual è la percentuale d’iscritti che arriva in tempo alla laurea?”. “Sono il 50- 60%, ma molti lasciano, poi dipende dalla vostra preparazione e metodo di studio”, risponde la Ciminiello. Ancora: “In questo periodo di crisi devo andare necessariamente all’estero per fare ricerca?”. “È inutile nascondere che non è facile in Italia – spiegano le docenti di Farmacia – inoltre è utile fare un’esperienza all’estero. Sicuramente bisogna avere molti contatti e poi magari per quanto sarete laureati voi la situazione sarà sbloccata”. “Quali sono le differenze tra il Corso di Laurea in Chimica e Tecnologia Farmaceutiche (CTF) e quello in Farmacia?”, chiedono le future matricole. “Nel primo percorso si studia più Chimica – risponde la Ciminiello – CTF abilita quindi per l’iscrizione all’albo dei chimici. Magari un’industria farmaceutica predilige i laureati in CTF perché più specializzati, però non è detto”.
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