Non capita tutti i giorni l’opportunità di ricevere consigli e suggerimenti sui propri cortometraggi, girati artigianalmente con lo smartphone, da un regista pluripremiato. Merita, perciò, di essere raccontata l’esperienza degli studenti del Liceo Filippo Silvestri di Portici – dirigente Annunziata Di Rosa, vice Maria Cozzolino – i quali il 6 maggio nella Sala Cinese della Reggia borbonica hanno incontrato Gianfranco Rosi, Leone d’Oro a Venezia nel 2013 con Sacro GRA ed Orso d’Oro a Berlino con Fuoco a Mare, per il quale è stato anche candidato all’Oscar. Rosi ha visionato i lavori che sono stati realizzati dagli studenti nell’ambito del percorso su competenze trasversali ed orientamento (PCTO) promosso dalle prof.sse Annalisa Romano, del Dipartimento di Agraria, e Lucia Simonetti, che insegna a Scienze Politiche.
Entrambe presenti all’iniziativa con il Direttore del Dipartimento di Agraria Danilo Ercolini, con i professori Stefano Mazzoleni, che dirige il Centro Museale ‘Musei delle Scienze Agrarie’, Edgardo Filippone, che insegna Genetica agraria, e con le docenti del Liceo Loredana Allinoro e Veronica Grieco.
“La giornata – racconta la prof.ssa Romano, che insegna a Scienze e Tecnologie Alimentari – ha concluso il percorso dei liceali e rientrava nel calendario degli eventi per celebrare gli 800 anni dalla fondazione dell’Ateneo.
Il PCTO è durato alcuni mesi ed è stato strutturato come un percorso, un viaggio tra saperi e sapori della tavola di Federico II. Gli studenti – frequentano il terzo anno – hanno prodotto alcuni brevi documentari e due disegni. I filmati erano incentrati sulle diverse scelte e sulle tradizioni alimentari e si strutturavano prevalentemente come interviste ai familiari. I nonni, per esempio, hanno raccontato come si mangiava nei tempi passati, quali erano le tecniche di preparazione a casa degli alimenti. È stato molto bello e Rosi ha dimostrato una disponibilità totale. Ha guardato i filmati, ha dato consigli e suggerimenti sulle tecniche di ripresa e di narrazione attraverso le immagini. Non si è risparmiato. Veramente una bella persona, oltre che un regista di indiscusso valore”.
Tirocini, 100 ore da vivere “con grande serietà”
Sempre ad Agraria e nella medesima Sala Cinese si è svolta, poi, il 9 maggio la giornata dedicata agli incontri con le aziende, promossa dal Dipartimento in collaborazione con l’Ordine dei Tecnologi Alimentari della Campania e del Lazio, che ha come presidente Salvatore Velotto, anch’egli presente all’iniziativa.
“È un evento al quale teniamo molto – spiega Romano – perché i contatti con le aziende ci permettono di consolidare, ampliare e potenziare la proposta dei tirocini formativi, che sono obbligatori per gli studenti di Scienze e Tecnologie Alimentari. Devono seguire nel proprio percorso cento ore presso le aziende del settore. Nel corso della giornata abbiamo ascoltato le testimonianze di alcuni laureati che hanno raccontato la propria esperienza di tirocinio in azienda. C’è chi ha trovato lavoro proprio nel posto dove aveva frequentato il tirocinio.
I rappresentanti delle aziende hanno dato suggerimenti su come valorizzare al meglio il periodo che si trascorre in formazione”. Romano, che fa parte della Commissione tirocini, esorta gli studenti a vivere pienamente l’opportunità di mettersi alla prova nelle aziende: “Non va bene andare uno o due ore a settimana, perché in questo modo non si capisce nulla del posto dove ci si trova, non si entra nella logica dell’azienda. Meglio 4 od 8 ore al giorno e due o tre giorni consecutivi alla settimana. Suggerisco anche, al momento della scelta, di non optare per l’una o l’altra destinazione in ragione della comodità della soluzione.
Il tirocinio sotto casa non è sempre il più adatto o quello che offre maggiori opportunità di imparare”.
Hanno partecipato alla giornata circa una ventina di aziende. C’era, naturalmente, anche il prof. Pasquale Ferranti, Coordinatore del Corso di Laurea in Scienze e Tecnologie Alimentari. “È la seconda volta – dice – che ospitiamo questo evento. Vogliamo che i tirocini vadano lisci, che funzionino, e per questo ci siamo prefissati di confrontarci ogni due anni con le aziende. Quelle che al momento ospitano i nostri studenti per i tirocini sono un centinaio e coprono settori differenti. Gli studenti hanno per esempio l’opportunità di svolgere formazione nell’ambito della etichettatura e della sicurezza alimentare, della legislazione sugli alimenti, della gestione. Abbiamo partner di diverse dimensioni. Ce ne sono anche alcuni che hanno attività e filiali all’estero”.
Ricorda: “L’introduzione dell’obbligo delle cento ore di tirocinio durante il Corso di Laurea Magistrale risale a tre anni fa, quando approvammo il cambio di ordinamento. Nacque proprio dalle richieste delle imprese, le quali ci dissero che avrebbero avuto piacere se i nostri laureati avessero già acquisito una qualche esperienza in ambito lavorativo durante la formazione universitaria. Per questo non mi stanco mai di ripetere agli studenti che le cento ore di tirocinio devono essere vissute con grande serietà e con senso di responsabilità”. Sono circa 60 gli iscritti alla Magistrale in Scienze e Tecnologie Alimentari, gli immatricolati, nell’anno accademico in corso, alla Triennale sono stati 164. “Un dato in crescita – conclude il prof. Ferranti – rispetto a dodici mesi prima, quando si erano iscritti al primo anno 140 studenti”.
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Ateneapoli – n.09 – 2024 – Pagina 13