Mobilità internazionale al Dises: 9 studenti Magistrali nelle migliori università europee

Spirito di avventura, passione, un pizzico di sprezzo del pericolo e un buon dizionario di lingua da consultare. È bello pieno lo zaino da portare in spalla per i vincitori delle nove borse di studio messe a bando dal Dipartimento di Scienze Economiche e Statistiche (DiSES) e il cui importo è finanziato da Intesa Sanpaolo nell’ambito di un progetto di cooperazione con l’Università Federico II. L’obiettivo delle borse – di 2.000 o 2.500 euro a seconda del tempo di permanenza all’estero – è incentivare la partecipazione dei migliori studenti Magistrali ai programmi internazionali di mobilità.
Ma ora la parola ad alcuni dei vincitori. Adelaide Pace, studentessa di Economia e Commercio, partirà a febbraio “per l’Università di Bordeaux, in Francia. L’esperienza internazionale è un plus in termini di formazione umana e accademica e, essendo al secondo anno di Magistrale, mi sono detta ‘ora o mai più’”. Il campus di Bordeaux “assomiglia un po’ a quello di Monte Sant’Angelo, con i vari edifici, librerie e laboratori tutti raggruppati. L’offerta formativa, invece, è più ampia della nostra e lo stesso si può dire della parte applicativa visto che la maggior parte dei corsi è accompagnata da laboratori”. Negli anni, Adelaide è riuscita a specializzare sempre più il suo percorso universitario: “Quando mi sono iscritta alla Triennale di Economia e Commercio avevo le idee piuttosto confuse. Il mio interesse per l’Economia era generico anche perché, ovviamente, all’inizio ne sapevo poco”. Un esame, poi, è stato rivelatore: “Statistica al secondo anno e, da lì, ho deciso di volermi tarare sempre più sulle materie statistico-quantitative. Adesso mi interessano i big data e non mi dispiacerebbe diventare un data scientist”. A Bordeaux “mi aspetto di essere seguita bene. È un centro più piccolo rispetto, ad esempio, a Parigi e quindi credo che sarà meno dispersivo. A luglio ho cominciato a prendere delle lezioni di francese, anche se studierò in inglese, e intanto mi propongo di cominciare uno stage appena avrò finito la tesi”. È ora di uscire dalla propria comfort zone: “Lo dicono tutti quelli che decidono di partire in Erasmus. Nel mio caso, una spinta ulteriore è venuta dalla pandemia e dalle chiusure: tornare in classe e stare insieme ai miei colleghi mi ha fatto riscoprire la bellezza dell’università e ora voglio anche qualcosa in più. E poi il mondo del lavoro cerca profili con esperienze e competenze diversificate”. Sono partiti da poco alla volta della Universitade Catolica Portuguesa, Giovanni Minolfi, Alessandro Salvato e Bianca Piccirillo, secondo anno di Economics and Finance, nell’ambito del programma di Double Degree. A Lisbona, il terzetto discuterà anche la tesi, come spiega Giovanni, raggiunto al telefono in biblioteca: “La Catolica è un’università privata prestigiosa. Qui investono moltissimo nella formazione, hanno una dotazione strumentale e di software notevole e fanno un continuo networking con esponenti di aziende e istituzioni pubbliche che intervengono ogni settimana e fanno anche recruiting”, questi i principali punti di forza che identifica nell’Ateneo straniero, ma poi il pensiero torna alla sua università di partenza: “In termini analitici e quantitativi, alla Federico II ci hanno preparato in modo eccezionale. E, arrivando a Lisbona, ci siamo resi conto davvero di quanto bene avessimo studiato”. Per il futuro, Giovanni è aperto ad ogni possibilità: “Non ho particolare interesse a lavorare in un Paese piuttosto che in un altro, dipenderà da quali opportunità mi verranno offerte. Sto valutando l’ipotesi di un Dottorato, così come mi piacerebbe fare uno stage alla Banca Centrale Europea”. Una certa apertura internazionale, però, è nel suo Dna: “A Napoli studio in inglese e conosco abbastanza lo spagnolo perché in Triennale ho fatto un Erasmus. Mi sarebbe piaciuto iscrivermi fuori per la Magistrale, ma il Covid ha cambiato i miei piani”. Si sta già preparando al mondo del lavoro Alessandro: “La Federico II ha un profilo più accademico mentre la Catolica, aggiungo che il Corso che seguiamo lì è 23esimo al mondo secondo il Financial Times, è una Business School e, come tale, il suo focus è favorire un veloce ingresso nel mondo del lavoro – chiarisce – Io sto già inviando curricula, senza pormi vincoli di Paese. Mi interessano l’investment banking e il portfolio management”. Anche Alessandro si dice soddisfatto del suo primo mese a Lisbona: “L’ambiente è cosmopolita. Qui ho preso casa con alcuni colleghi napoletani e sto trovando stimolante gestire da solo il mio tempo e i miei spazi”. È in attesa della partenza anche Valerio Castiello, studente di Finanza, che ha scelto come meta Erasmus la polacca Poznan University of Economics and Business: “Ho preferito la Polonia per allontanarmi dalle mete tradizionali e più gettonate. Cercavo un Paese dove poter potenziare l’inglese e conoscere uno stile di vita e una cultura diversi da quelli mediterranei e tipicamente occidentali”. Non ha ancora compilato il suo learning agreement con gli esami da sostenere in Polonia “perché, avendo tempo prima delle scadenze per la consegna dei documenti, sto ancora valutando. Poznan ha un Corso Triennale in Finanza e uno Magistrale in Finanza avanzata e mi aspetto di trovare una buona scelta negli insegnamenti e professionalità interessanti tra i docenti”. In attesa di partire, anche Valerio ha ripreso le lezioni in presenza a Monte Sant’Angelo: “Stare in sede mi permette di iniziare la giornata con più energie e, se c’è qualche difficoltà, di risolverla subito grazie al confronto. La situazione pandemica per adesso sembra sotto controllo e spero rimanga così anche nei prossimi mesi”. L’Economia e la Finanza, conclude, “sono discipline core sia in Italia che all’estero. Abbiamo delle ottime possibilità per il futuro, ma dovremo impegnarci tanto”.
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