“Una Triennale sapientemente strutturata che forma dal punto di vista culturale il perfetto cittadino europeo del domani le cui competenze acquisite sono spendibili in Italia o all’estero”, così la prof.ssa Flavia Gherardi introduce il Corso di Laurea che coordina: Lingue, Culture e Letterature Moderne Europee. Con una media stabile di 500 immatricolazioni l’anno, è il secondo percorso più gettonato del Dipartimento. Un successo dovuto sicuramente all’ampio ventaglio di possibilità che si aprono ai laureati a cui però la docente consiglia sempre di proseguire con la Magistrale per “una preparazione completa”. Ambiti come diplomazia, turismo, rapporto con istituzioni culturali, insegnamento, editoria e traduzione costituiscono i principali sbocchi occupazionali.
Cosa si studia. Il piano di studi della Triennale è improntato sull’indagine, anche storico-letteraria e culturale, di due lingue straniere, a scelta dello studente. Le opzioni disponibili spaziano tra le maggioritarie lingue europee, in ordine di gradimento degli studenti: inglese, spagnolo, francese, tedesco e catalano. “A differenza di quanto accade altrove – prosegue la prof.ssa Gherardi – le lingue curriculari e le relative culture saranno studiate durante tutto l’arco del triennio, così da garantire una copertura a 360 gradi nei campi affrontati”. Si assicura inoltre la possibilità di “affiancare una terza lingua o una terza letteratura per un’intera annualità per 12 crediti con l’aggiunta di ulteriori 12 cfu ottenuti con un insegnamento a scelta, al terzo anno, tra tutti quelli messi a disposizione dai Corsi di Laurea Triennali dell’Ateneo”.
Ciò che fa la differenza è anche “una formazione improntata soprattutto sullo studio teorico delle lingue straniere in direzione della riflessione metalinguistica, oltre che sulla parte pratica costituita dalle esercitazioni con i lettori madrelingua”. La conoscenza della lingua in uscita sarà quella di un livello C1, da perfezionare alla Magistrale (livello C2). Sul versante storico-letterario fortissima è invece “l’acquisizione di strumenti indispensabili per l’analisi del testo letterario, quindi non solo storia della letteratura ma anche soprattutto linguistica testuale e riconoscimento dei processi retorici per uno studio più formale che non contenutistico del testo, senza tuttavia mai ignorare quella necessaria ricostruzione dei contesti socioculturali delle varie epoche di riferimento”.
Agli insegnamenti di base viene affiancata “una serie di materie affini che non costituiscono un corollario inerte rispetto alla formazione centrale delle lingue e letterature europee ma che, al contrario, integrano le competenze di tipo sia linguistico che letterario. Si tratta di discipline come la Storia, la Geografia, le Letterature Comparate, la Letteratura Ispano-americana e Anglo-americana, perché la visione non sia solo limitata all’Europa continentale ma anche alle manifestazioni culturali delle ex colonie o comunque delle aree nazionali legate a lingue che nascono in Europa”. Non è previsto tirocinio durante il Triennio; sarà obbligatorio, invece, durante la Magistrale per un totale di 150 ore. Molto spazio viene però dedicato alle attività laboratoriali extracurriculari.
Una delle tante è il Laboratorio di Teatro “che si conclude sempre con la messa in scena di un’opera teatrale plurilingue”. Naturalmente è auspicabile un periodo di formazione all’estero attraverso i programmi Erasmus. “Abbiamo tantissimi scambi con l’estero, questo tipo di esperienze si differenzia per tipologia e durata, in modo da soddisfare le esigenze di tutti gli interessati”. Il Corso è molto attivo anche nelle proposte di doppi titoli di laurea con l’estero: “Attualmente per il triennio sono già attivati percorsi di double degree con la Francia (Università di Montpellier) e nel nuovo anno accademico con la Spagna (Università di Alicante e Università Pompeu Fabra di Barcellona). Per la Magistrale è prevista anche una collaborazione con la Germania (Università di Osnabrück). Stiamo lavorando per accrescere il numero di convenzioni con più Atenei europei”.
L’identikit del futuro studente di Lingue? Lo tratteggia la prof.ssa Gherardi: “Qualcuno che non aspiri ad un percorso di studi professionalizzante in un solo settore, ma che desideri una preparazione ad ampio spettro per avere la capacità di europeizzarsi nel senso stretto del termine, proiettando all’esterno i valori su cui si fonda il concetto stesso di Europa e sposando una dimensione plurilingue. Questo studente dovrebbe dunque ovviamente avere una spiccata passione per la comunicazione plurilingue e interlinguistica, nonché una vocazione per diventare un mediatore culturale”. Bisogna dunque avere le idee chiare ed essere consapevoli delle proprie capacità, considerando che si tratta di “uno studio universitario complesso e sfaccettato”.
Scarica gratis la Guida Universitaria 2024
Guida Universitaria – Pagina 62
Un Corso per chi nutre “passione per la comunicazione plurilingue” e per la mediazione culturale
- Advertisement -