Workshop interattivo su come approcciarsi a un colloquio con le aziende

Un centinaio gli studenti del Dipartimento di Scienze Economiche e Statistiche (Dises) partecipanti al ‘Workshop interattivo: valorizzare abilità e competenze, il coaching aziendale’. L’evento – si è tenuto il 29 aprile – organizzato dalla prof.ssa Cristina Davino, coordinatrice del progetto Talenti per l’orientamento e il tutorato (POT), ha previsto la simulazione di un colloquio per la selezione in Accenture. “Lavoriamo per facilitare l’accesso al mondo del lavoro e far capire ai nostri studenti come approcciarsi a un colloquio – racconta la prof.ssa Davino – Stavolta abbiamo sperimentato una modalità diversa dal solito, quasi teatrale”.

Assieme a due giovani ricercatrici, “da poco inserite in Accenture e dunque anagraficamente più vicine ai ragazzi”, e alla mental coach Chiara Nocchetti, “abbiamo preparato una sceneggiatura. Sia le ricercatrici che i manager di Accenture, Antonio Scialdone e Mariano Russo, si sono preparati e mostrati molto spontanei nella parte”.

Gli studenti dovevano valutare, tramite Mentimeter, strumento che permette di creare presentazioni con feedback in tempo reale, i vari aspetti del colloquio, “con una scheda di valutazione molto simile a quella usata da Accenture per giudicare gli esiti, positivi o negativi, di un colloquio”. Tra gli aspetti da tenere in conto: la motivazione del candidato, perché “è importante come si risponde alla domanda sugli obiettivi che si hanno in futuro. Alcuni sono più ambiziosi e focalizzati sugli stipendi e la carriera veloce, mentre altri sulla propria crescita progressiva all’interno dell’azienda”; la gestione dei conflitti all’interno del gruppo di lavoro; la soluzione proposta per la gestione di un cliente insoddisfatto.

Prima della simulazione, la dott.ssa Nocchetti ha introdotto il coaching: “una partnership con i clienti che, attraverso un processo creativo, stimola la riflessione e li ispira a massimizzare il proprio potenziale personale e professionale”, secondo la definizione dell’International Coaching Federation, e le sue potenzialità per preparare a un colloquio di lavoro. Ha spiegato poi le differenze con il mentoring, “che trasferisce esperienza”, e con la consulenza, “che fornisce soluzioni”, mentre il coaching “parte dal presupposto che l’individuo possieda già tutte le risorse necessarie e aiuta a farle emergere”, riporta la prof.ssa Davino.

L’evento si è concentrato sull’approfondimento delle soft skills, perché fondamentali, a detta dei manager, “durante il colloquio conoscitivo”. “Siamo molto contenti della risposta e della partecipazione degli studenti e grati ai manager di Accenture, che hanno trascorso la mattinata con noi in questa modalità inconsueta per offrire ai ragazzi il loro know how.

L’ obiettivo dell’evento non era fornire ‘trucchetti’ per ingannare un eventuale valutatore, anche perché un buon selezionatore capisce se chi ha di fronte sta simulando delle capacità, ma mettere in evidenza gli elementi utili a lavorare bene in un contesto aziendale”, conclude la docente. Il workshop si è inserito nel ciclo di seminari ‘Università e Lavoro’ che si svolge ogni anno per l’acquisizione dei due crediti di competenze trasversali.
Eleonora Mele
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Ateneapoli – n. 8 – 2025 – Pagina 18

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