Studenti in visita al cantiere del nuovo eco-quartiere (ex campo bipiani) di Ponticelli

Un gruppo di studenti del Corso di Laurea Triennale in Scienze dell’Architettura e la prof.ssa Marica Castiglione sono andati a metà aprile alla scoperta di Ponticelli ed in particolare del cantiere dove è in corso la realizzazione di nuove palazzine al posto dei bipiani. L’iniziativa si è svolta nell’ambito del progetto ‘Passeggiando con la Triennale 2025’, che prevedeva diversi itinerari: Napoli est, il Bosco di Capodimonte, il Rione Sanità e Ponticelli. Un quartiere, quest’ultimo, che fino al 1925 fu Comune a sé e che nella memoria di alcuni tra i residenti conserva tale separatezza. “Capita che chi abita lì dica ancora – conferma la prof.ssa Castiglione – vado a Napoli per indicare che si sposta verso il centro della città”.

Un quartiere, inoltre, che ebbe una vocazione agricola, oggi in gran parte cancellata da uno sviluppo urbano disordinato e da una impermeabilizzazione dei suoli avanzata nei passati decenni a ritmi forsennati, e dove negli anni del dopo terremoto fu localizzato un ampio progetto di edilizia residenziale pubblica, in realtà poi non ultimato e rimasto incompiuto.

Sono nati così i bipiani, tuttora in parte abitati, dove si sono succeduti legittimi assegnatari ed occupanti. Un’area critica per le caratteristiche dell’abitato – gli edifici sono fatiscenti ed inadeguati – dove il Comune prevede un intervento di sostituzione edilizia, con demolizione e ricostruzione di alloggi funzionali e sicuri. “Ci siamo diretti – racconta la docente – proprio ai bipiani. Nella zona sud ci sono ancora le aree abitate, con edifici che avrebbero dovuto essere temporanei, ma non lo sono stati. Il cantiere è nella zona nord.

Abbiamo parlato con architetti e geometri che stanno lavorando lì, anche grazie all’architetto Raffaele Giovine, che ha fatto da tramite. Abbiamo osservato le fondazioni delle nuove palazzine, ormai completate, poi un plastico tridimensionale di come verrà l’area, tavole e rendering. Gli architetti che hanno sviluppato il modello in BIM (Building Information Modeling) ne hanno illustrato le caratteristiche ed il processo”. Al di là di questi aspetti tecnici, poi, particolarmente interessante è stato per gli studenti il confronto con le persone che vivono nei bipiani, favorito dalla mediazione di Davide Scognamiglio. “È un fotografo – informa la prof.ssa Castiglione – che collabora con i residenti dei bipiani e del quartiere De Gasperi e svolge laboratori teatrali.

I suoi spettacoli coinvolgono anche attori non professionisti. Ci ha restituito con le sue parole la realtà ricca di umanità, sebbene problematica, dei bipiani e della gente che li abita. Un incontro fondamentale. I miei studenti sanno che il progettista deve mettersi in una posizione di ascolto ed è fondamentale che lo faccia, ma dirlo tra i banchi di un’aula non permette di capirlo come quando ci si reca sui luoghi e si parla con le persone, i futuri residenti delle nuove palazzine, che vivono tuttora nell’area container”. Alessandro Esposito Volpe, uno degli iscritti al Corso di Laurea che ha partecipato alla visita al cantiere dei bipiani di Ponticelli, parte proprio da queste considerazioni della docente.

“L’aspetto per me più interessante – dice – è stato capire il senso di comunità che esiste tra le persone le quali vivono lì. Sono accomunate da una situazione di precarietà che impone, nonostante difficoltà e conflitti che possono nascere, di fare fronte comune”. La visita al cantiere, prosegue lo studente, “è stata istruttiva perché siamo entrati nella dimensione della soluzione di un problema progettuale ed abbiamo parlato con gli architetti che sono impegnati in quel cantiere”.
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Ateneapoli – n. 8 – 2025 – Pagina 15

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