‘Itinerari della cultura bulgara in Italia’ è un ciclo di incontri iniziato lo scorso 5 marzo che intende “presentare una serie di seminari volti a divulgare i fenomeni culturali, storici ed etnologici bulgari”, come spiega ad Ateneapoli la prof.ssa Tatiana Lekova, che se ne sta occupando. Ogni mercoledì, per due ore e fino al 18 maggio, i partecipanti si incontreranno non solo per discutere delle radici della cultura bulgara, ma soprattutto dei segni che questa ha lasciato in Europa e in particolare in Italia.
Durante il primo appuntamento, ricorda la docente, si è fatto un passo indietro nel tempo per celebrare i “350 anni dalla morte di personaggi di rilievo e patrioti del XVII secolo, che accompagnarono il Risorgimento bulgaro dopo cinque secoli di dominio turco ottomano. Se è vero che la Bulgaria è al 90% ortodossa, questi intellettuali rientrano tra i pochi cattolici e, al tempo, furono formati in Italia, per esempio al Pontificio Collegio Urbano di Roma”.
Nello sviluppo successivo dei vari incontri un peso specifico verrà dato alle arti visive – tant’è che i sottotitoli dei film sono stati realizzati dagli studenti. E infatti prossimamente i partecipanti assisteranno alla proiezione del documentario ‘Plovdiv, città romana’, vincitore anche di un premio a Napoli nel 2024, che riguarda proprio la citata città, seconda della Bulgaria per dimensioni e fondata da Filippo il Macedone, padre di Alessandro Magno. “C’è un anfiteatro romano antichissimo, che la rende una città museo”.
Al terzo incontro l’attenzione si sposterà invece sulla Scuola d’opera bulgara, in particolare su quegli artisti d’opera che hanno lavorato in Italia. “Tra questi c’è senz’altro il grande basso Boris Christov che ha pure regalato la sua residenza all’Istituto bulgaro di Cultura della capitale italiana”. Di pellicole, documentari su tradizioni, costumi e credenze, alcune delle quali fanno parte del patrimonio culturale immateriale dell’UNESCO, ce ne saranno davvero tante, e tutte legate in modo diretto alla Bulgaria: Speranze ardenti; Galoppa tra le stelle; Spartaco. E tanti seminari: uno sui nestinari, coloro che praticano una danza che avviene addirittura sui carboni ardenti; rituali nuziali tra i pomacchi bulgari, un gruppo etnico. Tra i relatori ci saranno professori dell’Università di Sofia, registi di documentari, scrittori, intellettuali, musicisti; inoltre, saranno proiettati documentari realizzati dall’Associazione per la Cultura Bulgara di Roma ‘Paralel 43’ e dall’Istituto Bulgaro di Cultura di Roma.
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Ateneapoli – n. 4 – 2025 – Pagina 37