Residenze: “Abbiamo presentato un interesse alla candidatura per il Real Albergo dei Poveri”

Residenze: “Abbiamo presentato un interesse alla candidatura per il Real Albergo dei Poveri”

Intervista al prof. Giuseppe Recinto, membro del Comitato Ordinatore della Scuola

Ottenuta l’autonomia lo scorso anno, la Scuola Superiore Meridionale (SSM) è impegnata a portare a termine il Piano per il raggiungimento dei requisiti e spiccare definitivamente il volo. Gli obiettivi: strutturazione definitiva della governance, del comparto amministrativo, del corpo docenti (già reclutati i primi ricercatori) e completamento delle strutture residenziali. “A giugno 2022 abbiamo trasmesso il Piano al Ministero dell’Università e della Ricerca: andrà concluso entro il 31 ottobre del 2025. Tutti stanno dando un grande contributo. Solo continuando a lavorare come squadra la SSM potrà consolidarsi”. Lo ha detto ad Ateneapoli il prof. Giuseppe Recinto, Capo di Gabinetto del Ministero dell’Istruzione e membro del Comitato Ordinatore della Scuola assieme ai colleghi Antonio Giordano, Giovanni Francesco Nicoletti, Pierdomenico Perata e Arturo De Vivo (Responsabile). Poi una notizia a proposito delle residenze: “Abbiamo presentato un interesse alla candidatura per il Real Albergo dei Poveri”.

Professore, quali saranno i prossimi passi della SSM? “La Scuola ora deve realizzare il Piano per il raggiungimento dei requisiti. Che riguarda il piano amministrativo, il completamento e strutturazione del corpo docente, l’inserimento della componente amministrativa, la definitiva organizzazione della parte regolamentare, la realizzazione e completamento dei progetti di residenzialità con relativi edifici”.
Come tutte le Università, anche la Scuola dovrà dotarsi dei vari organi di governo: a che punto siamo? “Per realizzare questa fase è necessario avviare il piano di reclutamento dei docenti: i ruoli di governance sono ricoperti da professori. Da questo punto di vista abbiamo avuto da poco le dotazioni di punto organico, che consentono di avviare il piano assunzioni, inserito a sua volta nel piano di raggiungimento degli obiettivi. Questo però deve tenere conto della componente del personale, senza il quale diventa difficile completare il processo di strutturazione della Scuola”.

Ha parlato di interventi sulla residenzialità: quali sono gli obiettivi? “È uno degli aspetti più significativi delle Scuole: servono biblioteche, mense, sale comuni. La convivenza è un momento di crescita. Ad oggi abbiamo 120 allievi ospitati presso una struttura che ha innalzato i posti a 150. In prospettiva – con indagini già avviate – stiamo riflettendo sul Real Albergo dei Poveri, interessato da iniziative significative in ambito PNRR, per rilanciarlo”.
Alcuni allievi ordinari dell’area scientifica sollevano problemi di natura logistica (perdite di tempo negli spostamenti tra le sedi). “Nell’ambito delle riflessioni che stiamo facendo, stiamo valutando soluzioni logistiche che tengano conto della diversa distribuzione degli allievi sul territorio”.

Non incassando tasse dagli allievi ordinari (è tutto gratuito per loro), qual è la principale fonte di finanziamento della Scuola? “Grazie al riconoscimento dell’autonomia, la Scuola è inserita nell’ambito dell’FFO (Fondo di Finanziamento Ordinario), cioè gode a pieno titolo dei fondi strutturali previsti dal Mur per ogni istituzione universitaria. L’FFO ha una parte fissa e parti variabili collegate a criteri di premialità: rispetto a queste ultime la SSM deve strutturarsi ancora. Sin dall’inizio concorriamo anche per le risorse PNRR: quest’anno abbiamo ricevuto la seconda tranche per i Dottorati, fondi per l’attività di Orientamento scuola-università. Inoltre, siamo già attivi con convenzioni e progettualità di ricerca in tutte le aree, quindi emergono anche finanziamenti esterni”.

Terza Missione e internazionalizzazione: come si sta muovendo la Scuola? “La Scuola ha colto fin dall’inizio, in modo positivo, la sfida territoriale. Alcuni esempi di collaborazione: con il Parco Archeologico di Pompei, la Fondazione Telethon, la Fondazione Pascale e la Biblioteca dei Girolamini. Internazionalizzazione: già da tempo abbiamo legami con le Università di Berlino, Essex; inoltre, i collegi dei docenti, per una buona percentuale, sono composti da professori esterni. Siamo nati in un clima internazionale, ma sempre attenti al contesto meridionale”.
Claudio Tranchino

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