“Mantenere le radici, cambiando le foglie”, l’orientamento dell’Ateneo

“Mantenere le radici, cambiando le foglie”, l’orientamento dell’Ateneo

Grande successo per l’Open day Magistrali organizzato dal Suor Orsola Benincasa lo scorso 25 maggio. Circa 150 gli studenti partecipanti (una metà in sede, l’altra a distanza), ai quali sono stati presentati i sette Corsi biennali offerti dall’Ateneo. Tutto è cominciato alle 11.00 del mattino nella evocativa Sala degli Angeli, dove il primo a prendere la parola per i saluti istituzionali è stato il prof. Enrico Maria Corbi, Direttore del Dipartimento di Scienze formative. Che è andato dritto al punto: “La scelta che vi accingete a fare oggi è molto più consapevole rispetto a quella di tre anni fa: vi proietterà nel mondo delle professioni”. La prosecuzione degli studi, continua, “deve convincere e motivare profondamente.
L’offerta è completa, con Corsi articolati in ulteriori percorsi. Verificate con attenzione le vostre intenzioni”. Parole alle quali ha dato eco la prof.ssa Natascia Villani, Manager didattico. “Noi docenti notiamo maggiore maturità e un atteggiamento più positivo nel passaggio al biennio”. Poi il consiglio: “Bisogna informarsi e muoversi con anticipo, capire se si è in possesso di tutti i crediti e requisiti per accedere ad un determinato Corso”. E, soprattutto, sostenendo colloqui individuali con i tutor”. Un passaggio, quest’ultimo, che condensa tutto lo spirito dell’Ateneo. Cioè “il rapporto personale tra noi e voi: siete persone, non numeri”.

Dopo l’introduzione alla giornata, si è passati alle varie presentazioni, a cura dei singoli Presidenti dei Corsi di Laurea. Il programma: nella Sala degli Angeli sono rimasti gli interessati a Consulenza pedagogica, Programmazione, amministrazione e gestione delle politiche e dei servizi sociali, Psicologia: risorse umane, ergonomia cognitiva, neuroscienze cognitive (unico Corso abilitante); nell’Aula I, Comunicazione pubblica e d’impresa, Economia Management e Sostenibilità; mentre Digital Humanities e Lingue Moderne per la comunicazione e la cooperazione internazionale sono stati presentati nell’Aula L.

Digital Humanities, ultimo nato

Al suo secondo anno di vita, Digital Humanities (ultimo fiore all’occhiello della formazione Unisob) è passato da 31 a 51 iscritti, “quasi un più 70% che dice tanto”. Il prof. Edoardo D’Angelo, Presidente del Corso di Laurea, ha accolto così una ventina di curiosi nell’aula L per la presentazione. “Dallo smartphone al pc: l’utilizzo della tecnologia ormai è imprescindibile”. Questo il mantra a partire dal quale si comprende il senso dell’istituzione di questo percorso così innovativo. Che deve rispondere a due esigenze: “Intercettare le sfide del futuro umanista e tenere vive le tradizioni dei beni culturali fermando il dissanguamento delle iscrizioni”.

Le risposte didattiche: due curricula per la classe di Laurea LM-43. Uno proprio in beni culturali, l’altro in materie letterarie. Quali siano le differenze, lo spiega puntualmente D’Angelo: Il primo anno è comune ad entrambi i percorsi, penso per esempio alle lezioni di Introduzione alle Digital Humanities tenute dai professori De Luca e Sarracino. Le specificità emergono soprattutto al secondo”. Il vero nodo, a detta dello stesso docente, sta tutto nello sbocco lavorativo che il singolo curriculum garantisce. Il percorso in discipline letterarie “porta dritto all’insegnamento, alle medie e alle superiori, di italiano, storia e geografia. Abbiamo pensato a tutto, non c’è bisogno di ulteriori crediti”.

Più ampio lo spettro occupazionale del tragitto che ha il suo faro nei beni culturali: “Certamente si può insegnare anche in questo caso (Storia dell’Arte, ndr) ma si possono aprire anche le porte delle biblioteche, dei musei, degli enti pubblici e privati che si occupano di conservazione”. Non solo: “le aziende che si occupano di fibra, per esempio, spesso si avvalgono delle consulenze di archeologia in città ricche di reperti come Napoli”. Ribadisce il concetto pure una studentessa del Corso di Laurea presente in sala, che aggiunge un elemento assai interessante. “Anche Ferrovie dello Stato cerca figure simili”.

A prescindere dalla scelta del relativo curriculum, la Direttrice del Dipartimento di Scienze umanistiche, cui il Corso afferisce, la prof.ssa Paola Villani, ha ben raccontato l’anima di Digital Humanities: “rinnovarsi o morire, per riassumere con una citazione. L’idea del nostro Ateneo è quella di mantenere le radici, cambiando le foglie”. Infine, il monito per i futuri studenti della Magistrale: “Informatevi e iniziate a frequentare ancora prima di iscrivervi”.
Claudio Tranchino

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