Un avvicendamento e tre conferme. Il Dipartimento di Scienze chimiche ha appena eletto i Coordinatori di quattro Corsi di Laurea, sostituendo il prof. Gerardino D’Errico con il prof. Riccardo Tesser alla guida della Triennale di Chimica industriale e dando vita al secondo mandato per le prof.sse Roberta Cipullo, Delia Picone e Finizia Auriemma; rispettivamente a capo del triennio di Chimica e delle Magistrali di Scienze chimiche e Scienze e Tecnologie della chimica industriale. Cambio pure per triennio e biennio di Biotecnologie biomolecolari e industriali – anche se con metodo diverso perché in questo caso sono coinvolti docenti di più Dipartimenti – che in luogo del prof. Antonio Marzocchella, accolgono la prof.ssa Daria Maria Monti. Che si tratti di passaggi di consegne o di conferme, gli obiettivi restano i medesimi: promuovere iniziative che valorizzino i 6 Corsi di Studio e le possibilità che offrono. A dettare la linea, il Direttore del Dipartimento prof. Luigi Paduano: “Lo scorso 5 maggio ci siamo riuniti in rettorato per ribadire le linee guida relative alla didattica. Com’è noto, storicamente non abbiamo mai avuto un numero elevatissimo di studenti. Ecco, c’è tutta l’intenzione di mettere in campo azioni importanti per attrarre nuovi iscritti. Uno degli elementi che deve essere sottolineato è che dopo massimo 6 mesi i nostri laureati hanno già un’occupazione”. Numeri che testimoniano l’eccellenza del Dipartimento, che rientra di nome e di fatto in questo campo semantico: Scienze chimiche, infatti, assieme ad altri 15 Dipartimenti federiciani, potrà presentare un progetto di ricerca per accedere ai finanziamenti relativi ai ‘Dipartimenti d’Eccellenza’, la speciale classifica stilata dal Ministero dell’Università. “Siamo molto contenti di questo – aggiunge Paduano –è tutta la Federico II che deve essere orgogliosa del proprio lavoro. Detto questo, ora aspettiamo di capire come funzionerà il bando prima di muoverci. Ad ogni modo, la nostra Commissione di ricerca è pronta per questo importante appuntamento”.
I polimeri “protagonisti della transizione ecologica”
Lungo la stessa scia del Direttore si esprimono pure i neo Coordinatori che, nel breve e lungo termine, intendono puntare forte su attività di tutorato che solidifichino il legame tra studenti e percorso di studio, nonché sulla sponsorizzazione su scala nazionale e internazionale dei singoli Corsi di Laurea. “Da un punto di vista didattico non penso introdurremo modifiche – spiega il prof. Riccardo Tesser, neo Coordinatore della Triennale in Chimica Industriale – veniamo da anni di tanti piccoli cambiamenti. Di sicuro dobbiamo insistere sul nostro vero punto dolente, gli abbandoni. Sarebbe importante avere un nucleo di studenti solido, magari 50, ben motivato. Proprio quest’anno abbiamo registrato 55 iscritti, ma i numeri spesso oscillano. Per questo rafforzeremo il tutoraggio, anche grazie ad uno degli ultimi bandi della Federico II. Vogliamo seguire meglio i ragazzi e provare a motivarli di più”. Per le Triennali, chiude la panoramica la prof.ssa Roberta Cipullo, di Chimica (numero chiuso a 150 iscritti), che si dice soddisfatta del lavoro svolto durante la pandemia e che il Corso di Studio è assolutamente in linea con i parametri nazionali. Le energie, di contro, andranno concentrate molto “sul consolidamento a livello nazionale. Dobbiamo far arrivare informazioni su chi siamo, cosa facciamo, così da incrementare anche le iscrizioni. Non c’è bisogno di andare al nord per studiare la Chimica, materia tra l’altro un po’ bistrattata dai media. Il mondo del lavoro si mostra estremamente soddisfatto della preparazione dei nostri laureati, quindi bisogna insistere con l’orientamento in sede per gli studenti delle superiori e eventi interni che invece trasmettano senso di appartenenza a chi è già iscritto”.
Fa eco alla collega anche la prof.ssa Delia Picone, Magistrale in Scienze chimiche, che, a proposito della revisione avviata nel 2019, ritiene opportuno sedersi per “una valutazione critica dell’impatto avuto sulla formazione degli studenti (media di 50 iscritti l’anno, ndr) e introdurre eventualmente dei correttivi. Soffriamo, come le Magistrali del sud in generale forse, scarsa attrattività verso l’esterno e di scarsa internazionalizzazione. È essenziale evidenziare i nostri punti di forza: il corpo docente, lo stretto contatto con i ragazzi, la forte impronta sperimentale. Tra l’altro i nostri laureati riescono quasi subito a trovare lavoro. Anzi, iniziano già durante il percorso universitario con i tirocini extramoenia. Spesso abbiamo ricevuto feedback estremamente positivi da parte di enti pubblici e imprese”. Si sofferma maggiormente sull’aspetto strettamente didattico, invece, la prof.ssa Finizia Auriemma che per la Magistrale di Chimica industriale (circa 40, 50 iscritti l’anno) prevede una revisione del curriculum in Scienze dei polimeri (gli altri due curricula sono Formulazioni industriali e Prodotti e processi e tutela ambientale): “I polimeri sono i protagonisti della transizione ecologica e proprio per questo vogliamo ampliare l’offerta formativa su questo fronte”. Nello specifico, introducendo un corso che tratterà “di tutte le tipologie di riciclo: dal primo tipo a quello chimico, quello meccanico, fino all’utilizzo dei polimeri per l’energia che finiscono nelle discariche. Le nuove tecniche di polimerizzazione infatti prevedono la sintesi di polimeri che hanno un ciclo di vita infinito. Per intenderci, è come se si utilizzassero sempre e ancora i mattoni di una casa destinata alla ristrutturazione”. L’ultima battuta è della prof.ssa Daria Maria Monti, al timone di Biotecnologie biomolecolari e industriali, che gestisce un totale di 300 studenti tra Triennale e Magistrale. Su possibili novità, la docente rimanda al futuro prossimo, in quanto “stiamo raccogliendo segnali dagli stakeholder, cui seguirà un’analisi e, nel caso, procederemo ad apportare alcune modifiche per il triennio”.
Claudio Tranchino
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