I ‘magnifici 20’: gli studenti migliori dell’Ateneo
All’Università Suor Orsola Benincasa, 20 è il numero perfetto: tanti sono gli studenti ritenuti i migliori, per media e quantità di esami sostenuti per tempo, nell’anno accademico in corso; studenti che meritano un encomio per il lavoro svolto. Si tratta del Premio Alsob (associazione di studenti e laureati), che ha selezionato i ‘magnifici 20’ tra i Dipartimenti di Scienze formative, psicologiche e della comunicazione, Scienze umanistiche e Scienze giuridiche. Un’iniziativa che, tra l’altro, va di pari passo con ‘Napoli come Back! Torniamo a vivere insieme’, il cui obiettivo è, con il protagonismo degli studenti, prevenire disagio e dipendenze sul territorio. In rappresentanza dei migliori iscritti suororsolini, Serena Cozzolino e Gennaro Bottigliero hanno raccontato ad Ateneapoli ambizioni, progetti e segreti del proprio percorso di studio. Lei, 23 anni, di Portici, media del 29 all’ultimo anno della Magistrale in Consulenza pedagogica dopo la Triennale in Scienze e tecniche psicologiche alla Vanvitelli; lui, 21enne di Pollena Trocchia, in procinto di laurearsi alla Triennale in Economia aziendale e Green economy con la media del 27 e un breve passato da calciatore di Eccellenza. Entrambi, in coro, raccontano dello stupore suscitato dalla chiamata tra i migliori: “È stata davvero una sorpresa ricevere la mail, non ce l’aspettavamo. Che gratificazione per il lavoro fatto in questi anni!”. A cena con la ragazza al momento della comunicazione, Gennaro ha stentato a crederci: “inizialmente pensavo fosse uno scherzo, il mittente non aveva un indirizzo istituzionale. Non appena ho realizzato, ne sono stato davvero contento”.
Se i due sono risultati tra i più performanti dell’Ateneo, un motivo ci sarà. Lungi dall’aver sottoscritto un patto con il diavolo per portare a casa più esami possibili in tempi molto ristretti, i ragazzi mettono sul piatto ricette diverse, che hanno a che fare con le proprie capacità soggettive. Da un lato, Serena parla di “bravura nello scegliere ciò che stimola davvero le nostre passioni, a volte alcune persone seguono strade imposte da altri. Sia alla Triennale che alla Magistrale ho avuto la fortuna di scegliere tutte materie interessantissime, quindi non ho avuto grosse difficoltà. Segreti non penso ce ne siano, io leggo i testi e, nel ripetere, assimilo in fretta i concetti”. Dall’altro Gennaro ha sempre condensato i tempi di studio, per non sottrarre spazio alla propria vita privata, fatta di passione per le lingue e i viaggi. “Io mi concentro molto sulla gestione del materiale. Lo preparo e passo a studiarlo per non più di due, tre ore. In quel lasso però sono super concentrato. Sono convinto che l’Università non debba essere uno stress, altrimenti la si vive male”. I ragazzi si sforzano anche di offrire dei suggerimenti a quanti non riescano a tenere ritmi molto alti. Una dinamica, a ben vedere, molto diffusa e tutt’altro che fuori norma. “Per alcuni esami, mi sono stati utili schemi e riassunti”, aggiunge la studentessa; il collega invece, punta tutto “sull’evitare qualsiasi tipo di distrazione, cosa non facile soprattutto per la nostra generazione che è totalmente assorbita dai social. Disconnettersi da internet e connettersi alla cultura, questo è il mio consiglio. Io stesso al primo semestre ho incontrato molte difficoltà, incassato voti bassi, poi ho capito come studiare e tutto è andato al meglio”.
Al di là del riconoscimento – che comunque lascia il tempo che trova e non tiene conto di altri fattori esterni, come la necessità in alcuni casi di mantenersi tramite un lavoro part-time, che inevitabilmente rallenta il percorso di studio – Gennaro e Serena hanno le idee chiare sul futuro, strettamente legato alla scelta dei rispettivi Corsi di Laurea. “Sono molto felice della mia scelta universitaria perché da sempre cullo due sogni: diventare insegnante, in un Ateneo o in una scuola, e magari, un giorno, riuscire a metter su una casa famiglia per aiutare i ragazzi più in difficoltà”. Un’idea che, nella 23enne, affonda le radici nella frequentazione passata di un oratorio: “C’erano ragazzi che vivevano situazioni particolari, sostenerli e strappargli un sorriso mi faceva sentire viva”. Di tutt’altro registro le ambizioni di Gennaro che, dopo una formazione scolastica improntata su aeronautica e nautica, spera di assistere ad una lenta ma irreversibile rivoluzione green del settore. “Finita la scuola superiore mi resi conto di voler continuare su quella strada, ma mettendo l’accento sulla sostenibilità che, purtroppo, è ancora lontana dall’essere fattibile. Una nave sostenibile si può anche costruire, ma sono le infrastrutture che mancano. Tuttavia, l’economia verde sta conoscendo un grande sviluppo e sono sicuro che nei prossimi anni esperti del settore saranno sempre più richiesti”. In attesa di proseguire con la Magistrale e magari trovare un’occupazione nei trasporti, Gennaro ha un sogno: “Creare un qualcosa di mio nel mondo dell’imprenditoria”.
Claudio Tranchino