Sono quattro i Corsi di Laurea attivi ad Agraria, più uno interfacoltà con Veterinaria, Tecnologie delle produzioni animali. Con l’anno accademico 2008/09 la Facoltà ha deciso di riequilibrare il carico didattico tra i corsi di primo e i corsi di secondo livello, dando maggiore peso alla formazione di base durante il triennio. Inoltre, aumenta per gli studenti la quantità di ore da dedicare allo studio individuale, con le lezioni concentrate in tre giorni consecutivi alla settimana invece che in quattro. I ragazzi avranno più tempo per restare a casa a studiare, ma il successo agli esami è assicurato solo se lo studio sui libri si accompagna alla costante frequenza in aula. Una regola che vale per tutti i Corsi di Laurea, come ci spiegano i loro Presidenti.
Tecnologie Agrarie,
il Corso classico
il Corso classico
E’ il Corso classico della Facoltà, quello che forma l’agronomo. L’agronomo moderno è il punto di riferimento degli imprenditori e delle istituzioni, un consulente agricolo che deve sapere di tutto per indirizzare gli operatori del settore, sia nel pubblico che nel privato. Il Corso triennale, però, si presenta come la base di uno sviluppo formativo che può andare in molteplici direzioni, come spiega il prof. Pasquale Lombardi: “al triennio abbiamo una concentrazione dei saperi fondamentali, con un massimo di 20 esami. Prima si arrivava a 26 o 27 esami a seconda dei curricula. Partendo da questo zoccolo formativo ci si può indirizzare verso tre differenti Corsi di Laurea di secondo livello”. Gli sbocchi occupazionali sono strettamente connessi con il tipo di percorso di secondo livello prescelto. La vocazione spiccatamente agraria potrà essere sviluppata nell’ambito del Corso in Scienze e Tecnologie agrarie; chi intende lavorare nel settore produttivo si orienterà sul biennio in Scienze delle Produzioni agrarie; infine, coloro che desiderano spendere le proprie competenze in un ambito macro, comprensivo di agricoltura, ambiente e territorio, sceglierà il Corso di secondo livello in Pianificazione e gestione del territorio. “Il titolo triennale è spendibile a patto che il mercato si attrezzi per accoglierlo. Nei fatti attualmente non è così”, dice il professore. Gli studenti che riusciranno bene negli studi saranno quelli armati di buona volontà, che seguono le lezioni e non si dimenticano che “Agraria è una Facoltà scientifica”. Il Corso ha un numero contenuto di iscritti (circa un’ottantina) che consente un rapporto molto diretto tra studenti e docenti. “Un fattore positivo che permette di seguire i ragazzi da vicino e di premiare il merito”, commenta il prof. Lombardi.
Tecnologie Alimentari,
il più gettonato
“L’errore di approccio che molti studenti compiono è quello di credere che il Corso sia molto applicativo e poco teorico”, dice il prof. Gerardo Toraldo, “in realtà la formazione di base è molto curata, da quest’anno ancora di più al triennio”. Chimica, Fisica, Matematica, Biologia, Produzioni vegetali ed Economia sono gli insegnamenti del primo anno, per il cui corretto apprendimento è assai importante seguire le lezioni. Previsti anche un esame di lingua e un laboratorio di informatica. Nei tre anni gli esami sono in tutto 17, da 9 crediti in media, solo in qualche caso da 12 e da 6 crediti. “Il nostro Corso di Laurea si rivolge ad uno studente che abbia voglia di compiere un percorso di studi abbastanza eterogeneo, che comprende il sapere chimico, quello tecnologico e quello gestionale. Si tratta di un Corso di carattere scientifico, non è affatto un proseguimento dell’istituto alberghiero come alcuni pensano equivocando l’aggettivo ‘alimentari’”. Gli sbocchi occupazionali, oltre che al controllo di qualità, sono legati al settore produttivo in genere. Un esempio molto significativo è quello della progettazione di nuovi alimenti. “Un laureato che abbia una buona disponibilità a muoversi sul territorio nazionale può trovare occupazione in una decina di mesi dalla laurea”, dice il prof. Toraldo. Con una media di 200 iscritti l’anno, è il Corso di Laurea più gettonato della Facoltà.
A numero chiuso
Viticoltura
ed Enologia
L’ultimo nato tra i corsi della Facoltà di Agraria, quello in Viticoltura ed Enologia, giunge quest’anno alla terza edizione. Nonostante sia a numero programmato per un tetto massimo di 40 posti, in passato si sono registrate più di cento preiscrizioni l’anno. Anche per il 2008/09 i posti disponibili saranno 35 più 5 per studenti extracomunitari. La prova di accesso, consistente in un test a risposta multipla, si terrà a Monte Sant’Angelo presumibilmente entro le prime due settimane di settembre e verterà sulle materie di base, che sono anche quelle del primo anno. Sul sito della Facoltà sono riportati più di 3500 quiz dai quali poi saranno sorteggiati quelli oggetto della prova. Al prof. Luigi Frusciante, Presidente del Corso di Laurea, abbiamo chiesto chi è lo studente che sceglie Viticoltura ed Enologia. “Tutti ovviamente possono accedere a questo Corso di Laurea che è professionalizzante, e la platea dei preiscritti è sempre ampia e variegata. Si iscrivono sia giovani che hanno aziende vitivinicole sia giovani interessati alle scienze enologiche e viticole. D’altra parte il Corso afferisce alla classe 25 che è quella di Scienze Agrarie e Forestali e quindi tutti i laureati possono accedere alle Lauree Magistrali di questa classe e agli Ordini professionali da essa previsti”. Il professore però raccomanda di fare bene attenzione a non intraprendere questo percorso con superficialità: “il Corso è impegnativo, al primo anno si insegnano le materie di base: Matematica, Fisica, Chimica generale ed inorganica, Chimica Organica, Botanica, Genetica. Però, grazie al numero programmato, gli studenti sono seguiti meglio e la maggior parte di essi supera agevolmente le difficoltà”. Il profilo formato è molto richiesto dal mercato del lavoro. “Il Corso di Laurea forma tecnici capaci di trasferire il know how tecnologico alle aziende dando la possibilità, a queste ultime, di essere al passo con i tempi. I laureati sono molto richiesti dalle aziende del settore e trovano facilmente occupazione sia a livello nazionale che europeo. Per quelli che vogliono continuare gli studi e perfezionarsi ulteriormente c’è la possibilità di accedere alle Lauree Magistrali della classe 25. Dal 2009-2010 sarà anche istituita una Laurea Magistrale in Viticoltura ed Enologia”. La sede del Corso è ad Avellino, presso l’Istituto Agrario F. De Sanctis in Via Tuoro Cappuccini 6.
il più gettonato
“L’errore di approccio che molti studenti compiono è quello di credere che il Corso sia molto applicativo e poco teorico”, dice il prof. Gerardo Toraldo, “in realtà la formazione di base è molto curata, da quest’anno ancora di più al triennio”. Chimica, Fisica, Matematica, Biologia, Produzioni vegetali ed Economia sono gli insegnamenti del primo anno, per il cui corretto apprendimento è assai importante seguire le lezioni. Previsti anche un esame di lingua e un laboratorio di informatica. Nei tre anni gli esami sono in tutto 17, da 9 crediti in media, solo in qualche caso da 12 e da 6 crediti. “Il nostro Corso di Laurea si rivolge ad uno studente che abbia voglia di compiere un percorso di studi abbastanza eterogeneo, che comprende il sapere chimico, quello tecnologico e quello gestionale. Si tratta di un Corso di carattere scientifico, non è affatto un proseguimento dell’istituto alberghiero come alcuni pensano equivocando l’aggettivo ‘alimentari’”. Gli sbocchi occupazionali, oltre che al controllo di qualità, sono legati al settore produttivo in genere. Un esempio molto significativo è quello della progettazione di nuovi alimenti. “Un laureato che abbia una buona disponibilità a muoversi sul territorio nazionale può trovare occupazione in una decina di mesi dalla laurea”, dice il prof. Toraldo. Con una media di 200 iscritti l’anno, è il Corso di Laurea più gettonato della Facoltà.
A numero chiuso
Viticoltura
ed Enologia
L’ultimo nato tra i corsi della Facoltà di Agraria, quello in Viticoltura ed Enologia, giunge quest’anno alla terza edizione. Nonostante sia a numero programmato per un tetto massimo di 40 posti, in passato si sono registrate più di cento preiscrizioni l’anno. Anche per il 2008/09 i posti disponibili saranno 35 più 5 per studenti extracomunitari. La prova di accesso, consistente in un test a risposta multipla, si terrà a Monte Sant’Angelo presumibilmente entro le prime due settimane di settembre e verterà sulle materie di base, che sono anche quelle del primo anno. Sul sito della Facoltà sono riportati più di 3500 quiz dai quali poi saranno sorteggiati quelli oggetto della prova. Al prof. Luigi Frusciante, Presidente del Corso di Laurea, abbiamo chiesto chi è lo studente che sceglie Viticoltura ed Enologia. “Tutti ovviamente possono accedere a questo Corso di Laurea che è professionalizzante, e la platea dei preiscritti è sempre ampia e variegata. Si iscrivono sia giovani che hanno aziende vitivinicole sia giovani interessati alle scienze enologiche e viticole. D’altra parte il Corso afferisce alla classe 25 che è quella di Scienze Agrarie e Forestali e quindi tutti i laureati possono accedere alle Lauree Magistrali di questa classe e agli Ordini professionali da essa previsti”. Il professore però raccomanda di fare bene attenzione a non intraprendere questo percorso con superficialità: “il Corso è impegnativo, al primo anno si insegnano le materie di base: Matematica, Fisica, Chimica generale ed inorganica, Chimica Organica, Botanica, Genetica. Però, grazie al numero programmato, gli studenti sono seguiti meglio e la maggior parte di essi supera agevolmente le difficoltà”. Il profilo formato è molto richiesto dal mercato del lavoro. “Il Corso di Laurea forma tecnici capaci di trasferire il know how tecnologico alle aziende dando la possibilità, a queste ultime, di essere al passo con i tempi. I laureati sono molto richiesti dalle aziende del settore e trovano facilmente occupazione sia a livello nazionale che europeo. Per quelli che vogliono continuare gli studi e perfezionarsi ulteriormente c’è la possibilità di accedere alle Lauree Magistrali della classe 25. Dal 2009-2010 sarà anche istituita una Laurea Magistrale in Viticoltura ed Enologia”. La sede del Corso è ad Avellino, presso l’Istituto Agrario F. De Sanctis in Via Tuoro Cappuccini 6.
Entusiasmo a
Scienze Forestali
e Ambientali
Scienze Forestali
e Ambientali
Non basta la passione ambientalista per affrontare con successo il Corso di Laurea in Scienze Forestali e Ambientali, è necessario avere attitudine per le discipline scientifiche. Nella formulazione didattica del nuovo ordinamento, che prevede 18 esami in tutto durante la triennale, al primo anno si studiano: Matematica, Chimica, Biologia e Botanica, Chimica organica, Fisica e Fisiologia vegetale. “Si è molto rafforzata la formazione di base”, spiega il prof. Stefano Mazzoleni, Presidente del Corso di Laurea, “nell’ottica della riforma, infatti, il triennio non è più professionalizzante, ma è la base per la professionalizzazione futura”. Gli sbocchi occupazionali sono collegati agli indirizzi del biennio successivo alla laurea triennale: uno sulla qualità ambientale, rivolto particolarmente a fornire gli strumenti per operare sull’ambiente degradato e la sua riqualificazione; uno sulla gestione territoriale, il vero corso forestale incentrato sugli ambienti naturali; uno, innovativo, sulla tecnologia del legno, riguardante l’uso del bene legno e, dunque, dedicato a chi vuole inserirsi nella filiera industriale e produttiva. “Naturalmente il laureato triennale ha un titolo finito, che può utilizzare se vuole fare l’impiegato o il tecnico esecutore di direttive di superiori”, dice il professore, “ma chi vuole lavorare in autonomia per la gestione ambientale, nel settore sia pubblico che privato, deve proseguire e conseguire il titolo di secondo livello”. Frequentare le lezioni non è obbligatorio ma è conveniente, perché, come spiega il prof. Mazzoleni, “l’80% dei frequentanti riesce a fare gli esami in corso”. Gli studenti sono molto motivati ed entusiasti, il prof. racconta di avere a che fare con una platea diversa dalla solita, “sguardi particolari in aula, stato emozionale molto intenso”. Uno studente appassionato dell’ambiente, però, può anche non essere un bravo studente, se non è preparato agli studi scientifici. “L’ambientalista fa sensibilizzazione ambientale, noi invece formiamo un professionista che prende decisioni operative in materia di ambiente”. Alcuni laureati del primo ciclo (il Corso è di recente istituzione) lavorano attualmente all’estero, occupandosi di aree molto diverse dalla nostra (parchi e zone naturali nei Paesi aridi, ecosistemi a rischio). Tirocini cui possono partecipare anche studenti del primo livello accumulando crediti formativi sono stati attivati in convenzione con il Parco del Vesuvio, il Parco del Cilento e l’Istituto WSL, in Svizzera, equivalente in Ticino del nostro CNR.
(Sa.Pe.)
(Sa.Pe.)