Approvazione piena, con una sola osservazione negativa, di entità modesta. È il giudizio conclusivo sul Corso di Laurea in Veterinaria della Federico II che è stato formulato dalla European Association of Establishments for Veterinary Education (EAEVE). Otto componenti dell’Ente per una settimana, ad aprile, hanno visitato aule, laboratori, l’ospedale universitario ed alcune aziende zootecniche e macelli con i quali sono in piedi accordi di collaborazione per tirocini ed attività rivolte agli studenti.
Alla fine hanno sancito che Veterinaria centra pienamente l’obiettivo di mettere in condizione i suoi iscritti di acquisire le competenze necessarie a svolgere al meglio la professione dopo il conseguimento della laurea. “La delegazione – racconta il prof. Aniello Anastasio, Direttore del Dipartimento di Medicina Veterinaria – era coordinata da Pierre Lekeux, un belga collega dell’Università di Liegi. Asger Jensen, dell’ateneo di Copenaghen, aveva il ruolo di chairperson. Portogallo,Turchia, Irlanda, Polonia, i paesi di provenienza degli altri membri. Sette erano docenti e poi completava la squadra una studentessa”.
I commissari hanno apprezzato il fatto che, nonostante Veterinaria sia in una struttura tanto bella quanto antica, siano state ottimizzate le procedure per sfruttare al meglio gli spazi disponibili nell’ottica di formare adeguatamente i laureati. Hanno, inoltre, verificato che c’è un forte spirito di squadra e che docenti, studenti ed amministrativi, sia pure nell’ambito dei rispettivi e diversi ruoli, lavorano insieme affinché Veterinaria raggiunga i suoi obiettivi.
“L’accreditamento – sottolinea il prof. Anastasio – non soltanto mette i nostri laureati nelle condizioni migliori per esercitare anche all’estero ed in contesti estranei all’Unione Europea, pensiamo al Regno Unito, ma rappresenta pure una carta importante che ci giochiamo nei confronti del Ministero dell’Università. Se il giudizio fosse stato negativo, infatti, sarebbe stato possibile che da Roma ci chiedessero di diminuire il numero delle immatricolazioni. Ora siamo a quota 76 per il Corso di Laurea in Veterinaria di Napoli. Magari ci avrebbero imposto un limite di 50 o di 40”.
La Commissione svolge la sua attività di monitoraggio in tutti i Corsi di Laurea in Veterinaria attivi nell’Unione Europea. “Se vado a guardare l’esito delle visite in altri importanti poli didattici, la mia soddisfazione aumenta. L’ispezione a Ghent, per esempio, che è uno dei centri di Veterinaria di maggiore prestigio in Europa, si era conclusa con una contestazione su un punto piuttosto rilevante. Noi siamo andati meglio. Il Corso di Laurea di Messina ha ottenuto come noi l’approvazione piena, ma con due rilievi di minore entità. Noi solo uno. A Sassari l’ispezione si è conclusa con 4 contestazioni rilevanti”.
Tra un mese a Lipsia i veterinari federiciani risponderanno alle osservazioni che sono state mosse loro su aspetti secondari dall’EAEVE e spiegheranno in che modo intendono superare le criticità rilevate dai commissari. Una in particolare: il numero insufficiente di autopsie eseguite dagli studenti e dalle studentesse sui bovini e sui suini. “Questa criticità – sottolinea peraltro il prof. Anastasio – dipende in parte anche da fattori che sfuggono al nostro controllo. Mi spiego: in Italia è diffusa la peste suina africana, una malattia infettiva che, tengo a precisarlo, non contagia l’uomo. Non è facile, dunque, approvvigionarsi di carcasse di animali perché i capi morti di animali colpiti da questa infezione sono destinati alla distruzione, all’incenerimento. Non possono certamente essere trasportati e utilizzati per le autopsie”.
Nel corso della visita dei commissari, i quali alloggiavano presso un albergo a via Foria, non lontano dalla sede del Dipartimento, ci sono state anche occasioni di convivialità. “La sentenza, chiamiamola così, era attesa per il venerdì. Il giovedì abbiamo ospitato i commissari ad un pranzo al quale hanno partecipato alcuni tra i nostri ex studenti i quali si sono affermati nella professione.
Durante il pranzo c’è stato un meraviglioso concerto con cinque archi del San Carlo grazie alla direttrice alla quale lo avevo chiesto. Abbiamo un rapporto perché qui a Veterinaria tempo fa salvammo il suo cagnolino. All’epoca lei vide il chiostro e disse che sarebbe stata davvero una bella cornice per un concerto. Quale occasione avrebbe potuto essere migliore che la visita dei commissari? I cinque archi del San Carlo hanno interpretato brani di Mozart e di Vivaldi. Un incanto”.
Nel 2022, quando si candidò alla direzione del Dipartimento, tra le priorità del programma il prof. Anastasio indicò proprio il superamento con esito positivo dell’ispezione da parte della EAEVE.
Missione compiuta, dunque. “Naturalmente – conclude il Direttore – ora guardiamo avanti. La prossima tappa rilevante sarà l’apertura dell’ospedale e della sede al Frullone. La mia speranza è che entro tre anni ci si possa trasferire lì. Fondamentale, però, nell’attesa che ci siano le condizioni perché il trasferimento avvenga, è che si continui a fare del nostro meglio nell’ambito della sede che abbiamo ora.
La dimostrazione che non siamo rimasti fermi ad aspettare è stata una delle carte vincenti per convincere i commissari. Se li avessimo accolti dicendo solo che nel futuro le cose sarebbero migliorate, ci avrebbero chiesto conto dell’inattività del presente. In questa ottica interventi come la rimodulazione e la rifunzionalizzazione dell’ospedale che utilizziamo ora in via Delpino, con la creazione di un reparto adeguato di malattie infettive, sono stati essenziali per il buon esito dell’ispezione”.
Fabrizio Geremicca
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