Computer quantistici: studio di fisici federiciani pubblicato su una prestigiosa rivista

I computer quantistici stanno ad un pc digitale, uno di quelli che tutti noi utilizziamo comunemente per lavoro e per varie altre attività, dal pagare un bonifico al navigare alla ricerca di un orario ferroviario, come una Ferrari da corsa del Gran Premio di Formula 1 sta ad una utilitaria. Si basano su un sistema molto diverso e sono molto più veloci ed efficienti. Su questi computer forniti dalla Ibm un gruppo di tre ricercatori – la squadra è costituita dal prof. Giovanni Acampora, docente di Informatica e di Intelligenza artificiale e calcolo quantistico presso il Dipartimento di Fisica della Federico II, dal dottorando Roberto Schiattarella e dalla dott.ssa Autilia Vitiello – ha svolto per un anno e mezzo un progetto di sviluppo di motori inferenziali. Espressione questa ultima per addetti ai lavori, che il prof. Acampora prova a rendere meno ostica in questi termini. I motori inferenziali – spiega –sono algoritmi che simulano le modalità con cui la mente umana trae delle conclusioni logiche attraverso il ragionamento. Sono usati in molte applicazioni dell’intelligenza artificiale riguardanti diverse sfere del quotidiano come, ad esempio, sistemi di diagnosi medica e di controllo industriale, automotive, sistemi di automazione e di supporto alle decisioni in genere”. Lo studio della squadra federiciana, intitolato ‘On the Implementation of Fuzzy Inference Engines on Quantum Computers’, è stato pubblicato sulla prestigiosa rivista IEEE Transactions on Fuzzy Systems.

Ateneapoli ha chiesto al prof. Acampora anche una valutazione circa la possibilità che nel futuro i computer quantistici soppiantino completamente quelli digitali e diventino di uso comune proprio come questi ultimi. “Io credo più nell’approccio ibrido – è la risposta del docente – nel senso che i dispositivi con i quali ci interfacceremo saranno in linea di massima sempre digitali ed elettronici, ma si ricorrerà sempre più ai computer quantistici per esigenze complesse di calcolo scientifico, per risolvere problemi complessi. Già in questa fase, peraltro, Ibm vende l’accesso ai computer quantistici per un certo periodo da computer digitali”.

Il risultato raggiunto da Acampora, Schiattarella e Vitiello potrà avere importanti ripercussioni nella progettazione dei metodi di intelligenza artificiale del futuro che dovranno avere significative capacità di elaborazione e una estrema semplicità di programmazione per poter gestire la sempre crescente quantità di dati messa a disposizione dalla interconnessione e dalla interazione di diversi sistemi collegati tra loro dalle moderne tecnologie di comunicazione cablati come la fibra ottica, e quelle per dispositivi mobili come 5G e 6G. Per Acampora ed il suo gruppo, peraltro, quello appena conseguito non è il primo prestigioso riconoscimento su una rivista internazionale. Negli anni scorsi, infatti, la squadra ha conseguito vari premi internazionali per i risultati ottenuti nell’ambito delle attività di ricerca svolte nell’area dell’intelligenza artificiale quantistica. Il 2019 Canada-Italy Innovation Award rilasciato dalla ambasciata canadese in Italia, per esempio, il Best Paper Award@Fuzz-IEEE 2021 e l’IEEE Computer Society Award on Emerging Technologies ottenuti dal prof. Acampora e dalla dott.ssa Vitiello. Ancora, nel 2022 IEEE CIS Graduate Student Research Grant conseguito da Schiattarella. Quest’ultimo gli consentirà di testare il motore inferenziale quantistico sui sistemi di controllo degli acceleratori di particelle del CERN di Ginevra.

Fabrizio Geremicca

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