Consigli sui test: “non ponetevi l’obiettivo di rispondere a tutte le domande”

Non ponetevi come obiettivo l’en plein, cento per cento. Perché non si ricorda nessuno che lo abbia centrato. “Su ottanta domande -il numero di quesiti delle prove negli scorsi anni, n.d.r.- i più bravi sono arrivati al massimo a 75 quiz esatti, quindi
È importante non pensare di riuscire a rispondere a tutte e farsi prendere dall’ansia”, afferma il prof. Gabriele Riegler, delegato all’orientamento di Medicina della Seconda Università. La selezione attraverso i test –assicura il docente di Gastroenterologia– è democratica. Vale a dire che eventuali disagi per le prove saranno vissuti da tutti (“magari saranno avvantaggiati solo coloro che l’anno scorso non ce l’hanno fatta ed hanno disposto di più tempo per prepararsi”). Come anche “la domanda strana può capitare a chiunque”.
A porre maggiori problemi tra le discipline, per il prof. Riegler, considerazione avallata dai dati forniti dal consorzio nazionale Alma Laurea, è la Fisica per la quale si conta la più alta percentuale di risposte errate.
Per arrivare alla prova di ammissione tranquilli, conviene esercitarsi a più non posso sui test a risposta multipla.
Qualche dritta per il grande giorno: “rispondere prima alle domande su cui si è certi, poi a quelle incerte. Se poi si è in alto mare, meglio soprassedere”. Vale la pena tentare (“ma la capacità di correre rischi dipende anche dai tratti caratteriali”) quando “su cinque risposte due sembrano plausibili. La possibilità di sbagliare è minore”. Poi una sottolineatura: sbirciare sui fogli altrui è altamente sconsigliabile “perché le domande non sono nello stesso ordine numerico, così come le risposte”.
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