Fabiana, sollevatrice di pesi, record italiano di strappo e di slancio, matricola a Scienze Motorie

Pugni chiusi sul peso, sguardo davanti a sé. La concentrazione è massima, talmente palpabile da potersi letteralmente tagliare con un coltello. Poi quel peso è sopra la testa, il tempo ritorna a scorrere e i muscoli acquisiscono consapevolezza dell’impresa compiuta. È un mix di determinazione, forza e disciplina Fabiana Scotto di Uccio, giovanissima sollevatrice di pesi originaria di Monte di Procida, studentessa-alteta in procinto di cominciare il suo percorso in Scienze Motorie all’Università Parthenope. “Sono sempre stata una sportiva, sin da piccola – racconta – Ho praticato ginnastica aerobica fino a 16 anni, poi mi sono iscritta al liceo scientifico sportivo Renato Caccioppoli di Napoli e ho cominciato a dedicarmi al crossfit, uno sport nuovo, che mette insieme diverse tipologie di allenamento, tra cui il sollevamento pesi”. Da lì, il tesseramento federale, poi la partecipazione ad un raduno organizzato dalla Federazione Campana, in cui viene notata dal Direttore Tecnico della Nazionale Sollevamento Pesi, che la invita a Roma per una settimana di prova. “È cominciato tutto così. Dopo dieci anni di agonismo avevo scelto il crossfit, non riuscendo a pensare alla mia vita senza sport. Il sollevamento pesi, che non era nei miei piani, mi si è rivelato subito congeniale, probabilmente perché avevo già delle basi dalla ginnastica, e infatti a quel raduno in cui fui notata, pur non essendo allora una specialista, me la cavai decisamente meglio di tanti altri”.

Tecnica, regole e concentrazione

Il suo sport del cuore, specifica, “non consiste semplicemente nell’alzare il peso. C’è una sinergia tra tecnica, regole da rispettare e concentrazione da mantenere e, solo alla fine, arriva il sollevamento. Lo amo anche per questo aspetto”. Amore ricambiato che, infatti, l’ha portata a conseguire importanti risultati; tra gli ultimi, agli assoluti di specialità di strappo (che consiste nel sollevare il peso sopra la testa in un unico movimento) e slancio (che consiste nel sollevare il peso alle spalle e poi sopra la testa, in due movimenti), quest’anno, e agli assoluti completi dello scorso anno. “Il mio allenatore, Vincenzo di Maio – prosegue – calibra gli allenamenti e li personalizza su di me, anche a seconda del periodo dell’anno. Lontano dalle gare l’allenamento è intenso e mirato a costruire la forza. Sono in palestra, che ormai è una seconda casa, – mi alleno a Bacoli – dalle 10:00 alle 13:00, tranne il giovedì, continuando anche il pomeriggio perché non sempre riesco a terminare in un’unica sessione. In periodo di gara, invece, l’intensità aumenta, mentre diminuisce la durata, in modo da non oltrepassare quella sottile linea oltre la quale l’impatto psicologico, articolare e muscolare diverrebbe troppo gravoso”. Un po’ pesante, comunque, lo è: “In realtà tanto dipende anche dal carattere, soprattutto in gara. Io ho imparato a gestire l’ansia e non ho paura di sbagliare. Quanto riesce a sollevare? “Nella mia categoria sono record italiano di strappo a 91 chili e di slancio a 107, ma l’obiettivo, per ora, sarebbe di arrivare a 100 per lo strappo e 120 per lo slancio”. Ci vogliono delle ottime braccia. “Certo. Ma non bisogna pensare che il sollevamento pesi modifichi il nostro corpo trasformandoci in una sorta di Hulk. Sono felice, anzi, che il crossfit stia avvicinando sempre più donne a questa specialità. Ce ne sono di bravissime, anche se ai campionati italiani la componente maschile è più alta, forse perché un po’ di pregiudizio rimane ancora”. Ma ci vuole anche una buona organizzazione per riuscire a gestire i diversi impegni della giornata. Al liceo mi sono diplomata con 100. Lo sport comporta sacrificio, ma ho sempre pensato che non dovesse precludermi la possibilità di riuscire nello studio per quanto, con questi ritmi, forse qualcosa si lascia andare a livello di tempo libero”. La scelta di Scienze Motorie: Io sono anche allenatrice di pesisticae sto conseguendo il brevetto per personal trainer, quindi mi interessa capire come funziona il corpo umano. Scienze Motorie era la scelta più logica e a questa, magari, potrebbe seguire una laurea in Fisioterapia”. Cosa conta per un sollevatore di pesi? “Non la vittoria in sé, quanto l’aver fatto una bella alzata”, risponde Fabiana.

Carol Simeoli

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