Sicurezza stradale, campagna di sensibilizzazione anche nelle università

Il progetto coordinato dal prof. Alfonso Montella

Si apre agli studenti universitari la campagna di sensibilizzazione sulla sicurezza stradale, giunta ormai alla nona edizione, alla quale partecipano docenti universitari e forze dell’ordine. Sono in calendario, infatti, ed è la prima volta che accade, anche vari appuntamenti nelle aule universitarie, oltre che nelle scuole. Ne parla ad Ateneapoli il prof. Alfonso Montella, il quale insegna ad Ingegneria della Federico II Sicurezza e Progettazione Stradale e che coordina il progetto. Premette: “L’iniziativa partì dall’Anas alcuni anni fa. Il titolo era: ‘Sii saggio, guida sobrio’. Poi l’abbiamo estesa a tanti altri temi, per non parlare solo di alcool e senza per questo minimizzare il ruolo fondamentale che la guida in stato di ebbrezza svolge come causa o concausa di moltissimi incidenti. Trattiamo, dunque, di pedoni, di ciclisti, di utenti di monopattino, di motociclisti ed automobilisti. Parliamo di alcool, stupefacenti, velocità, rispetto delle precedenze, utilizzo del cellulare, del casco e delle cinture di sicurezza. Ragioniamo su prevenzione e riduzione delle conseguenze degli incidenti nell’ottica di un approccio integrato”. Il gruppo di lavoro (della Federico II) è composto, illustra il prof. Montella, da Francesco Timpone, che insegna Meccanica applicata alle macchine; Roberto Fasanelli, docente di Psicologia sociale; il team del Laboratorio di sicurezza stradale del quale fanno parte i professori Francesco Galante e Filomena Mauriello, gli ingegneri Maria Riccardi ed Antonella Scarano. Con la squadra universitaria collaborano carabinieri, polizia stradale, polizia municipale, guardia di finanza, vigili del fuoco e la scuola di formazione della polizia. “Nelle attività che svolgiamo nelle scuole ci sono sempre l’Università ed un rappresentante delle forze dell’ordine che racconta quello che si vede tutti i giorni in strada. Ci sono state testimonianze molto forti, per esempio quelle dei poliziotti e dei carabinieri i quali si sono trovati a dover comunicare ad un genitore la morte di un figlio in un incidente. Hanno vissuto un giorno che mai avrebbero voluto vivere. Trasmettono con forza un messaggio che arriva forte e chiaro ai ragazzi. L’esperto di Psicologia sociale mostra, poi, come le nostre percezioni possono essere diverse dalla realtà. Tante volte per strada prendiamo fischi per fiaschi. Io, da progettista e docente di Sicurezza stradale, evidenzio altri aspetti”. Per migliorare l’impatto sui più giovani sono stati coinvolti Luigi Esposito e Rosario Morra,il duo comico noto come Gigi&Ross,quelli del programma ‘Made in Sud’, i quali hanno elaborato un video che trasmettiamo sempre. Spesso ci sono anche altri attori che partecipano al progetto. Fanno parte della squadra anche la Regione Campania, l’Anci, il Comune di Napoli, il Ministero dell’Istruzione, associazioni di volontariato e di chi ha perso figli in incidenti stradali”. Durante gli incontri nelle scuole non ci si limita, peraltro, a parlare e a raccontare. Simuliamo attraversamenti stradali, oppure, tramite particolari occhiali in dotazione ai carabinieri, la guida in stato di ebbrezza. I ragazzi indossano quegli occhiali e chiediamo loro di sollevare un bicchiere d’acqua o di impugnare una penna. Non ne sono capaci. Somministriamo, inoltre, questionari per un’analisi ex post dei predittori di comportamento dei partecipanti al progetto e su questo punto sono coinvolti Massimo Aria ed Alfonso Piscitelli, entrambi professori universitari di Statistica”. Promosso anche un concorso di idee: ‘Inventa una soluzione per la sicurezza stradale’. Gli studenti propongono video, canzoni, poesie, disegni, poster. Per questa edizione la premiazione si svolgerà il 20 aprile alla Mostra d’Oltremare.

L’idea di estendere quest’anno il progetto anche agli studenti universitari, spiega Montella, nasce dalla circostanza che gli incidenti stradali sono la prima causa di morte tra i 5 ed i 29 anni. È una questione che tocca molto da vicino anche le ragazze ed i ragazzi che frequentano le nostre lezioni”. A fine ottobre si è svolto, dunque, il primo incontro nella sede del Rettorato a Caserta dell’Università Vanvitelli. I successivi appuntamenti in programma alla Federico II: il 24 novembre a Giurisprudenza in aula Pessina; il 30 novembre nell’Aula Magna Leopoldo Massimilla ad Ingegneria; a febbraio,  poi, il progetto sbarcherà a Medicina.

Riduzione della velocità, astensione da alcool e droghe quando si ha in programma di guidare, evitare distrazioni come il parlare o, peggio ancora, digitare utilizzando lo smartphone sono alcune delle regole più banali, sebbene spesso trascurate, per migliorare la sicurezza stradale. Ci sono poi accorgimenti relativi alla conformazione delle strade che pure possono migliorare la sicurezza. Montella ne cita alcuni: “Su un rettilineo di due chilometri con una larghezza della strada di sei metri probabilmente il dosso non basterà. Lì andrà allargato il marciapiede in corrispondenza degli attraversamenti pedonali e delle intersezioni. Se vogliamo dare spazio al pedone vanno aumentati gli spazi per chi è a piedi e questo ovviamente andrà a discapito di qualcun altro. Sono scelte. Altra questione sulla quale si può intervenire è l’eliminazione dei cartelloni pubblicitari in prossimità degli attraversamenti pedonali, perché possono limitare la visibilità rispetto alle auto in arrivo. Poi, certo, abbiamo segnaletiche con materiali sempre più efficienti ed è utile che le si adotti il più possibile”. Ancora, sottolinea, una giusta illuminazione per intensità e posizionamento è strategica per favorire la sicurezza stradale. Anche la tipologia dei materiali utilizzati per le strade può contribuire in questo senso. Insomma, sono vari i livelli sui quali bisogna agire affinché si arrivi a centrare l’obiettivo di avere zero morti sulle strade. Oggi può sembrare una utopia, ma dobbiamo sforzarci di crederci per realizzarlo”.

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