Mancate cucciolate e patologie del cane, c’è correlazione?

Un appuntamento del ‘Caffè Scientifico’, iniziativa della Scuola di Agraria e Veterinaria

Tumore mammario o infezione all’utero? È colpa mia… se solo le avessi fatto fare una cucciolata. Una riflessione latente nella mente di ogni proprietario di cane alle prese con la salute del suo amato pet. Ed è l’assunto che mercoledì 22 febbraio ha dato il titolo al quarto appuntamento delCaffè Scientifico, il ciclo di seminari divulgativi organizzato dalla Scuola federiciana di Agraria e Medicina Veterinaria come momento di approfondimento e condivisione delle attività di ricerca dei suoi docenti. Relatrice la prof.ssa Natascia Cocchia, docente di Ostetricia e Ginecologia Veterinaria, che va dritta al punto della questione. “Accade spesso – dice – che le malattie riproduttive a maggiore impatto sui nostri pet, quali ad esempio tumori mammari e patologie a carico dell’utero, diventino motivo di autocolpevolizzazione per i proprietari, convinti di aver causato un danno per mancati accoppiamento o sterilizzazione. Non è così. I tumori mammari, spiega, sono tra le patologie oncologiche a più alta incidenza nella specie canina (e infatti l’Organizzazione Mondiale della Sanità ne sta effettuando una nuova classificazione in modo da favorire un migliore approccio terapeutico e prognostico di paziente in paziente). Più rari, viceversa, i tumori uterini, solo lo 0,4% dei tumori del cane, che però possono verificarsi anche in soggetti sterilizzati. Un’ulteriore patologia piuttosto frequente, ancora, è la pseudo gravidanza. “Partiamo dalla questione dell’accoppiamento e del peculiare ciclo riproduttivo del cane, unica specie in cui avviene l’ovulazione di un ovocita immaturo il quale, affinché ci sia la fecondazione, necessita di altre 24 o 48 ore per il completamento della maturazione”. Il nodo è nella produzione del progesterone che, nella fase finale, crolla rapidamente se ha luogo la gravidanza, più lentamente in caso contrario. “Questo progesterone, che c’è comunque con o senza gravidanza, predispone sia alla pseudo gravidanza sia ad eventuali tumori mammari poiché la ghiandola mammaria è fisiologicamente stimolata ad ogni ciclo”. Con l’accoppiamento, quindi, non muta la situazione di iper-stimolazione della ghiandola mammaria e della mucosa uterina “e a seguito della lattazione, oltre agli effetti benefici, potrebbero verificarsi ingorghi mammari o vastiti, ulteriori predisposizioni a problemi oncologici futuri. Né è detto che la gravidanza reale scongiuri quella cosiddetta immaginaria, un fenomeno ritenuto fisiologico nei canidi e legato al loro status ancestrale”. L’accoppiamento quindi non aiuta a prevenire problemi mammari e uterini. E la sterilizzazione? “C’è un’ampia bibliografia internazionale ad indicare come questa possa limitare l’avvento delle patologie riproduttive, soprattutto a carico delle gonadi, ma comportare, ad esempio, diabete, incontinenza urinaria, displasia all’anca e poi va considerato anche il momento della vita in cui viene effettuata. Questo stesso studio dimostra, inoltre, un aumento dell’incidenza, seppur non elevatissimo, di altre patologie oncologiche, come nel maschio a carico della prostata”. Quindi è giusto eseguire la sterilizzazione? Quando? E in che modo? “È giusto, ma a patto di tenere presenti tre fattori: non va fatta a tappeto, ma valutando caso per caso; è consigliabile intervenire tra il primo e il secondo calore e non oltre quest’ultimo; è possibile optare tra alternative farmacologiche e chirurgiche, anche qui tendendo conto della situazione e del paziente”.

Carol Simeoli

- Advertisement -

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here





Articoli Correlati