Villa Ferretti a Bacoli: “una sorta di laboratorio a cielo aperto” per gli studi umanistici

Il bene confiscato in comodato d’uso all’Ateneo Federico II

Il 27 ottobre l’Università Federico II sbarcherà per la prima volta nell’area flegrea. Sarà inaugurata, infatti, Villa Ferretti, sito che il Comune di Bacoli ha ceduto in comodato d’uso gratuito alla Federico II nell’ambito di una convenzione sottoscritta a giugno tra l’Ateneo e l’amministrazione comunale. Giunge, dunque, a compimento un percorso che era stato avviato alcuni anni fa. Il polo universitario sarà inaugurato alla presenza del sindaco Josi Della Ragione; del rettore Matteo Lorito, dell’ex rettore Gaetano Manfredi, il quale è sindaco della Città Metropolitana, oltre che di Napoli; di Fabio Pagano, Direttore del Parco Archeologico dei Campi Flegrei. “Villa Ferretti – ricorda il primo cittadino di Bacoli – è di epoca ottocentesca ed è una struttura realizzata su una preesistente villa romana. È circondata da uno splendido parco attraverso il quale si raggiunge la spiaggia libera ed il mare. Era finita nelle mani di esponenti del clan camorristico Pariante. Villa e parco furono confiscati nel 1997 ed acquisiti al patrimonio comunale nel 2001. Per anni, però, sono rimasti inaccessibili alla collettività. Con conseguenze pessime, perché in quegli anni a Bacoli c’era chi faceva notare che, finché i padroni di Villa Ferretti erano stati i camorristi, parco e spiaggia erano rimasti fruibili e che poi, da quando l’immobile era stato confiscato, nessuno aveva avuto più l’opportunità di accedere all’area verde ed al mare in quella porzione di territorio”.

Il sindaco “Un riscatto straordinario”

Prosegue il sindaco nella ricostruzione: Nel 2016 il Comune è finalmente riuscito ad aprire alla cittadinanza il parco e la spiaggia libera. Ricordo perfettamente la data e quella giornata. Scegliemmo di organizzare la cerimonia il 25 aprile, fu una festa della liberazione anche quella. La villa, però, era rimasta chiusa anche in considerazione della circostanza che erano in corso interventi di recupero e ristrutturazione dell’immobile. Anche la Villa tornerà ora ad avere una sua funzione grazie all’intesa con un Ateneo prestigioso come la Federico II. Si riempirà di studiosi, di giovani, magari di ricercatori provenienti dall’estero. Un riscatto straordinariorispetto all’epoca della proprietà del clan Pariante. La speranza del primo cittadino bacolese è che lo sbarco dell’Ateneo nella città che amministra divenga anche uno stimolo affinché si accelerino i lavori già previsti di apertura della fermata della Cumana di Baia. Dista pochi minuti a piedi dalla villa che ora è gestita dalla Federico II. “Entro il 2023 – dice – confido che avremo la stazione in funzione. Nel frattempo, Comune ed Ateneo hanno avviato un dialogo con Eav affinché siano previste navette dirette a Villa Ferretti. Bus in partenza da Napoli o, magari, dalla stazione della Cumana di Fusaro. Dalla quale, peraltro, il polo universitario è lontano non più di un quarto d’ora a piedi”. Conclude Della Ragione: “Un aspetto mi preme sottolineare: la destinazione dell’immobile a sede universitaria non precluderà in alcun modo la fruibilità del parco e della spiaggia da parte dei cittadini. Entrambi continueranno ad essere gestiti dal Comune. È un punto importante”.

Sarà un centro dedicato alla “transizione digitale dei saperi umanistici”

La Villa che fu del clan Pariante sarà la casa, in particolare, del Dipartimento di Studi Umanistici dell’Ateneo federiciano, come racconta il professore Andrea Mazzucchi, che è stato il presidente della Scuola delle Scienze Umane e Sociali ed oggi è il direttore del Dipartimento.Sarà una sorta di laboratorio a cielo aperto commenta il docente –per noi che abbiamo competenze archeologiche e legate alla filologia classica. Siamo sotto il castello di Baia ed affacciamo su un mare ricco di reperti di epoca classica”. Ma quali attività in particolare troveranno spazio nell’immobile che il Comune ha concesso alla Federico II in comodato d’uso gratuito? Alta Formazione ad Archeologia del mare,risponde Mazzucchi. Spiega: “Vogliamo fare di Villa Ferretti il centro della transizione digitale dei saperi umanistici, i quali in questo modo saranno anche più facilmente accessibili. Mi riferisco, per esempio, al recupero digitale dei manoscritti. Sarà, inoltre, un luogo di formazione all’utilizzo delle tecnologie digitali nell’ambito delle discipline umanistiche. Mi piacerebbe in questa ottica che ci si riuscisse a rivolgere anche alle professionalità esterne all’Ateneo, per esempio ai professori delle scuole. Saranno organizzati seminari, convegni, corsi di formazione”. È prematuro al momento ipotizzare quante persone dell’Ateneo lavoreranno e saranno dislocate stabilmente nella villa ottocentesca di Bacoli. Quanto alle attrezzature, certamente saranno sistemati in quegli spazi alcuni scanner ad alta definizione. Commenta il rettore Matteo Lorito: “L’accordo firmato per Villa Ferretti è un simbolo dell’interazione con il territorio che la Federico II sta rafforzando. In questo accordo raccogliamo un bene confiscato alla criminalità e assegnato al Comune di Bacoli che ha deciso di affidare questo bene, dopo averlo ristrutturato, alla nostra comunità. Per noi è un impegno perché acquisiamo un’altra sede. Siamo già ad oltre trenta. È un impegno considerevole, perché quello di Bacoli è un bene che ha anche bisogno di manutenzione continua, ma si trova in un posto straordinario, con una valenza paesaggistica bellissima e una valenza storica e monumentale importante”.

Fabrizio Geremicca

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