La nutrizione umana e il karate: le due passioni di Annalaura

Sta chiudendo il karategi in valigia, pronta per Ancona, Annalaura Bove, studentessa al primo anno di Tecnologie Alimentari alla Federico II, selezionata dal C.T. Salvatore Tamburro per la categoria dei -50kg. È la sua primissima volta ai Campionati Nazionali Universitari. Sa che il livello è alto, ma è determinata: “sono consapevole del lavoro che svolgo in palestra e di quello che posso dare se mi concentro e ci metto la testa”, dichiara. Una voglia di mettersi in gioco che arriva dagli insegnamenti del suo Maestro: “andare in gara per divertirmi, per fare esperienza e crescere tecnicamente”.

Questo è lo spirito con cui affronterà una competizione che va ben oltre la gara: “Già all’allenamento di selezione ero molto curiosa di conoscere chi avrebbe partecipato – rivela – Integrarmi in un gruppo completamente nuovo so che sarà un’esperienza che mi farà crescere. Tifare per il team tutti insieme credo ci unirà molto, e poi far parte di una squadra risolleva anche un po’ dall’ansia pre-gara”. Anche se è proprio quell’ansia pre-gara, per lei, il bello di quella “questione mentale” che è il karate, come lei stessa lo definisce: “c’è uno stress enorme prima di salire sul tatami e l’ansia che avvolge qualsiasi atleta prima della prestazione è la cosa più bella che esista: è inspiegabile e devi provarla.

Preoccuparsi perché il giorno dopo c’è l’incontro e poi, dopo aver combattuto, sentire quel senso di libertà anche nel potersi dire di aver fatto una bella gara”. Nei suoi tanti anni di karate, sul tatami non ha combattuto solo contro gli avversari, ma anche con gli attacchi di panico. Racconta che, quando i piedi toccano il tappeto, non c’è preoccupazione che tenga: “spengo il cervello, mando via ansie e pensieri e ogni brutta giornata me la lascio alle spalle”. Da quando, a settembre, ha iniziato il suo percorso all’università, ogni esame è diventato un po’ come allacciare la divisa e scendere in pedana: “all’università per superare gli esami devi studiare, così come devi allenarti per sostenere una gara. Vederla così mi aiuta molto: dico a me stessa che devo concentrarmi sui libri esattamente come faccio quando mi alleno”.

Per questi quattro giorni ad Ancona si allontanerà dai libri, ma il pensiero è sempre lì, perché la passione per la nutrizione umana e quella per il karate, per lei, sono parti di uno stesso sogno: diventare una nutrizionista della FIJLKAM (la Federazione Italiana Karate). “Si parla molto di disturbi del comportamento alimentare e di come combatterli – spiega – Se il karate mi ha aiutato a combattere gli attacchi di panico e a stare bene fisicamente, sono sicura potrà aiutare anche altre persone”. “Mi affascina tantissimo il risultato – continua – Essere soddisfatta se stanno bene gli altri. Se, un domani, una persona si rivolgesse a me per perdere peso, sarei disposta a dare tutta me stessa pur di starle affianco in questo percorso e aiutarla a stare bene”.
Giulia Cioffi
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Ateneapoli – n. 9 – 2025 – Pagina 39

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