“Meglio di quanto mi aspettassi”

Nell’emergenza che costringe tutti a casa, la teledidattica ha impiegato poco a convincere gli scettici. I primi del Dipartimento di Farmacia a esordire da dietro lo schermo sono stati gli studenti di Scienze Nutraceutiche. La chiamata a mouse e tastiere per loro è giunta il 9 marzo, ore 9, con Chimica Nutraceutica Applicata, insegnamento del secondo anno tenuto dalla professoressa Luciana Marinelli (che coordina il Corso di Laurea). Via mail, all’indirizzo precedentemente comunicato ai tecnici del Dipartimento, è arrivato l’invito a connettersi alla piattaforma Cisco Webex per partecipare alla videoconferenza. A un gruppo WhatsApp, invece, sono state affidate le domande e un ulteriore confronto con docente e compagni. “Inizialmente ero un po’ scettica, ma il sistema funziona benissimo”, dice Antonella, iscritta al secondo anno, che non cambierebbe la via vecchia per la nuova: “la didattica in presenza è un’altra cosa. Stare all’Università insieme agli altri mi piace molto”. Superata l’ansia da prima volta, la strada è stata in discesa. Chiara: “al primo appuntamento c’era un po’ d’ansia, ma poi, con il supporto della docente, è andato tutto liscio”. Paradossalmente, la distanza ha finito per avvicinare: “la possibilità di scrivere aiuta a rivolgere domande che magari dal vivo non faresti. Il gruppo WhatsApp ci supporta molto perché la professoressa ci riporta i concetti principali in audio che possiamo riascoltare quando ne abbiamo bisogno”. Ha scelto di seguire con il cellulare Sara: “mi trovo bene. All’inizio c’è stata qualche difficoltà con la linea, prontamente risolta. Venendo da lontano, preferisco questa modalità di lezione. Poi WhatsApp aiuta a superare l’imbarazzo e a conservare le definizioni più importanti”. Sorpreso Enzo: “sinceramente non mi aspettavo andasse bene. Per i fuorisede è uno strumento utile anche al di là dell’emergenza, ma a mio avviso il contatto in presenza è sicuramente migliore”. Giovanna dice “sì” alla lezione a distanza perché “è facile seguire e riduce gli spostamenti. Inoltre, i più timidi sono spronati a porre domande”. Allo stesso tempo, dice “no” pensando al “rapporto con i colleghi che così si va a perdere”. Preferisce la teledidattica Valeria: “lascia più tempo per lo studio individuale e per sé stessi”. Spaventa l’eventualità di esami da casa: “da vicino è diverso, ma penso andrà bene”. Voto 9 all’esperienza da parte di Lorys: “la lezione si svolge in maniera ottimale, la docente è molto disponibile e la connessine alla piattaforma è estremamente semplice”. Il contro: “è più facile distrarsi”. Esami a distanza: “un po’ mi preoccupano. All’orale si crea un contatto diretto col docente. Con la Webcam non so cosa succederà”. Pollice alzato per Elisa: “ci sono state più domande del solito a lezione e si è creato tra noi e con il docente un rapporto più familiare. Quasi mi sono chiesta perché non continuare così anche a emergenza finita? Manca un po’ il rapporto con i colleghi, ma, nel mio caso, risparmiando quattro ore di viaggio tra andata e ritorno, resta molto più tempo per me”. Esami da dietro al monitor: “forse per chi è più ansioso stare a casa, in un clima proprio, può essere d’aiuto, ma non so come possa svilupparsi l’interazione col docente. Staremo a vedere”.
Ciro Baldini
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