Il prof. Paolo Masi fa un bilancio positivo dei suoi primi mesi alla guida della Facoltà di Agraria, che in questo inizio 2008 ha dovuto confrontarsi non solo con le novità della riforma Mussi ma anche con l’avvio di un rinnovamento delle strutture. Sulla Mussi si sta ancora lavorando: sono in corso le ultime operazioni di adeguamento dell’offerta didattica 2008/09. “L’offerta è stata razionalizzata”, spiega il Preside, “vorremmo dare delle forti competenze di base con le lauree di primo livello e specializzare con quelle di secondo livello, piuttosto che formare un mini laureato in tre anni”. Dunque dal prossimo anno si avranno le triennali in Scienze agrarie, Tecnologie alimentari e Scienze forestali, mentre aumenterà l’offerta di secondo livello con Scienze e tecnologie alimentari, Scienze degli alimenti e della nutrizione, Scienze forestali, Scienze e tecnologie agrarie. Restano i due corsi triennali interfacoltà con Veterinaria e Farmacia. “Stiamo anche curando una modifica dell’organizzazione dei corsi di studio, che si svolgeranno in due periodi da dieci settimane cadauno, per tre giorni di fila alla settimana. Questo vuol dire che gli studenti avranno tre giorni e mezzo da trascorrere a casa a studiare. Ci siamo resi conto che i ragazzi hanno bisogno di più tempo da dedicare allo studio individuale per metabolizzare i concetti, e dunque abbiamo ridotto il carico di didattica frontale. In questo modo si potranno approfondire meglio le tematiche affrontate a lezione”.
Nel 2010 alle
ex Officine Fiore
ex Officine Fiore
Dal prossimo anno i corsi partiranno anche in inglese, nell’ottica di una spinta sull’internazionalizzazione. Si cercherà di incentivare gli studenti a optare per gli esami in lingua riconoscendo dei crediti in più rispetto a quelli attribuiti ai corrispondenti esami in italiano. “Siamo una Facoltà moderna che si sta trasformando in una Facoltà ultramoderna”, ama dire il Preside Masi. Fa parte di questa trasformazione l’innovazione strutturale di Agraria, che a breve sarà parzialmente delocalizzata ad Ercolano presso le ex Officine Fiore, dove sono già stati abbattuti i capannoni e gli edifici al posto dei quali sorgerà il nuovo polo di Facoltà. Il prof. Masi ha preso le redini quando il progetto era praticamente stato avviato e dice: “l’esperienza precedente è stata fondamentale. Il Preside Santini e il Rettore Trombetti si sono impegnati per anni nella ricerca della nuova sede, quando io sono giunto alla presidenza l’operazione era chiusa e ora si tratta soltanto di seguire le cose. I nuovi edifici dovrebbero essere consegnati entro il 2010, i tempi previsti si stanno rispettando, l’idea era di arrivare alla posa della prima pietra prima di quest’estate e penso che ce la si farà. A parte questo, però, adesso il problema è gestire ciò che resta nella Reggia, di mettere in rete le strutture che abbiamo qui, che significa migliorare la vita quotidiana dei nostri studenti”. Mentre nel Palazzo Reale procedono i lavori di ristrutturazione che consentiranno presto di collocarvi le collezioni museali della Sovrintendenza oltre a quelle della stessa Facoltà, si pensa alla futura logistica. Resteranno presso il piano nobile della Reggia la Presidenza, la biblioteca e le aule di rappresentanza. I corsi continueranno a tenersi nell’edificio Mascabruno, nuove aule studio sono già state individuate in tre diverse aree, una proprio a Mascabruno, una al Centro Avicolo e una nel terrazzo prospiciente la biblioteca, dove c’è un corpo di fabbrica con 100 posti studio, da ristrutturare. “Il primo ottobre sarà pronto”, assicura il Preside, “i lavori sono già stati appaltati. Queste non sono promesse, sono cose che si stanno realizzando. Voglio che la Facoltà sia vissuta dagli studenti il massimo possibile”. Per questo si sta cercando di recuperare anche la mensa, già ristrutturata e funzionale, più volte detta in procinto di riaprire e fino ad oggi ancora inattiva. “Lì bisogna risolvere un problema esclusivamente gestionale, perché la mensa è pronta, perfetta. Un altro obiettivo che vorrei raggiungere è quello della riapertura della residenza universitaria, una struttura bellissima che al momento ha 80 camere da mettere a norma. Andrebbero trasformate in 50 camere con bagno. In più la residenza può ospitare una grossa caffetteria con 250 posti a sedere, che in un contesto come il nostro sarebbe una manna. Stiamo lavorando per cercare di sbloccare la situazione e devo dire che c’è una grande sensibilità sia dell’Assessore regionale Nicola Mazzocca che del dott. Antonio Pugliese, vicepresidente della Provincia di Napoli, da cui dipende la Reggia”.
Sara Pepe
Sara Pepe