Il Comitato Unico Garanzia per le pari opportunità, la valorizzazione del benessere di chi lavora e contro le discriminazioni (CUG) ha attivato, tra il personale docente e non docente e gli studenti dell’Ateneo, un’indagine conoscitiva. “Stiamo ancora attendendo l’esito della raccolta dei questionari – informa la prof.ssa Rosaria Giampetraglia, Presidente del CUG Parthenope – Questa indagine intende non solo testare il livello di conoscenza delle attività che normalmente portiamo avanti, ma anche raccogliere eventuali suggerimenti al fine di potenziarle con azioni mirate che possano incontrare le esigenze di tutti”. L’idea “è nata a seguito di alcune riunioni. L’emergenza da Covid-19 ha impattato molto anche sul nostro lavoro, complicando le cose, poiché le nostre attività, rivolte a tutti coloro che frequentano e lavorano in università, sono orientate per svolgersi prevalentemente in presenza”. Convegni, incontri, dibattiti: “Soprattutto per i giovani, è diverso confrontarsi dal vivo su tematiche come la violenza contro le donne, l’abuso di alcool, i pericoli in rete”. Visto, però, il perdurare dell’emergenza, “abbiamo deciso anche noi di puntare al mezzo telematico. Organizzeremo alcuni convegni, inviteremo anche le scuole come abbiamo sempre fatto in passato e speriamo di poter raccogliere un’ampia partecipazione poiché ci occuperemo di tematiche sicuramente interessanti”. Un primo convegno “sarà dedicato al codice rosso. Un secondo è ancora in fase di elaborazione e sarà dedicato alla partecipazione delle donne alle professioni che riguardano il mare”. Di recente, poi, “abbiamo lanciato una corsia preferenziale da applicare in seduta d’esame, ad esempio, a donne in stato di gravidanza, diversamente abili, e stiamo aspettando di raccogliere i risultati di questa iniziativa”. Il CUG ha in cantiere anche “un bel bando per un cortometraggio sul tema della violenza sulle donne da girarsi in una o più sedi dell’Ateneo o anche all’esterno. Lo avevamo approvato già qualche tempo fa, ma non lo abbiamo ancora lanciato perché è un tipo di attività che deve svolgersi chiaramente in presenza”. Già in passato “avevamo pensato di coinvolgere alcuni attori e un regista che lavorassero intorno a noi, nelle nostre aule e sedi e insieme agli studenti, sempre sul medesimo tema. L’idea poi fu abbandonata. Il CUG si fonda prevalentemente sul volontariato, quindi ci fu un problema di fondi, nonché difficoltà nel trovare sponsor per portare avanti questo progetto”. Progetto che, però, è stato “re-inventato, puntando appunto ad un cortometraggio che possa essere realizzato direttamente dagli studenti. La speranza è che si possa ritornare presto in presenza”.
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