“Stiamo iniziando a progettare le varie iniziative ed azioni da mettere in campo che rispondano a ciò che il Rettore ci ha chiesto. Vale a dire di valutare le politiche sostenibili in tutta la vita e le attività dell’Ateneo”. Parole del prof. Filippo De Rossi, ingegnere e docente ad Architettura di Energetica ambientale, che è il coordinatore del gruppo di lavoro sulla Sostenibilità formatosi da qualche settimana su impulso del Rettore Matteo Lorito. Nella riunione di insediamento, informa De Rossi, “ci siamo detti che avremmo iniziato a valutare non solo la sostenibilità in Ateneo ma anche quello che l’Ateneo può fare per rendere sostenibili i contesti nei quali opera. Per il momento stiamo iniziando una ricognizione di tutto il materiale che c’è. È disordinato, ma non è poco. A livello locale esistono già documenti di indirizzo che sono stati redatti nel recente passato, anche se sono molto parziali e devono essere inseriti in un contesto più generale. Ci sono anche orientamenti più generali. In Italia esiste il coordinamento della rete delle Università per la sostenibilità che raccoglie l’ottanta per cento degli atenei e che ha elaborato indirizzi e principi. La questione vera è che quando si passa dagli enunciati di principio alla operatività conta molto il diverso contesto. Una cosa è dare sostenibilità ad un Ateneo grande come la Federico II e che è inserito in un contesto metropolitano, un’altra cosa è raggiungere gli stessi obiettivi nell’Università – per citare un nome a caso – di Pisa”.
Non si parte da zero – “c’è, per esempio, un ottimo lavoro sul censimento dei consumi energetici” – ma il lavoro da svolgere davvero non manca. “Riteniamo indispensabile – prosegue il docente – un’anagrafe degli immobili e del verde. Stiamo valutando anche le modalità di raccolta dei rifiuti in Ateneo, per capire se e come sia possibile migliorare la differenziata. In quest’ottica abbiamo chiesto di avere visione dei contratti di fornitura di servizi e di poter intervenire nei capitolati che si faranno d’ora in poi affinché prevedano espressamente obblighi precisi di sostenibilità a carico delle ditte aggiudicatarie”.
Quello coordinato da De Rossi è un gruppo multidisciplinare è non è un caso. “Direi anzi – sottolinea il docente – che è una precondizione del nostro lavoro. Indispensabile ad attuare il concetto di sostenibilità nelle sue accezioni. Ambientale ed energetica, sociale, economica e dei territori. Cercheremo di declinare il concetto in tutti i modi. Siamo consapevoli che ci vorrà tempo e siamo entusiasti”. I delegati avvieranno una interlocuzione con i rappresentanti delle varie categorie della comunità accademica – dagli studenti al personale amministrativo – per raccogliere i loro pareri. Un aspetto significativo dell’operato dei delegati coordinati da De Rossi, sottolinea il docente, “sarà poi il lavoro sulla educazione alla sostenibilità. Certamente puntiamo ad elaborare procedure e norme di comportamento, ma confidiamo molto nella responsabilità e nella coscienza dei singoli, che devono essere indirizzate attraverso una capillare attività di informazione. Conoscenza e coscienza dei singoli sono fondamentali per arrivare ad un Ateneo spontaneamente sostenibile. In questa ottica il Rettore ha anticipato che, rispondendo ad una sollecitazione della comunità accademica, cercherà di fare in modo che ci siano una serie di corsi di insegnamento relativi alla sostenibilità che potranno essere scelti da tutti gli studenti”. Il tema dell’energetica ambientale, sottolinea il docente, “è uno dei risvolti della sostenibilità. Forse oggi tra i più significativi con riferimento alla questione dei gas serra e del riscaldamento globale. Io un po’ per le discipline che insegno, un po’ per il mio percorso di ricerca e personale, sono molto versato in questo senso. Quando il Rettore nelle prime interlocuzioni mi ha detto che pensava a me come coordinatore del gruppo sulla sostenibilità sono stato ben lieto di accettare”.
Non si parte da zero – “c’è, per esempio, un ottimo lavoro sul censimento dei consumi energetici” – ma il lavoro da svolgere davvero non manca. “Riteniamo indispensabile – prosegue il docente – un’anagrafe degli immobili e del verde. Stiamo valutando anche le modalità di raccolta dei rifiuti in Ateneo, per capire se e come sia possibile migliorare la differenziata. In quest’ottica abbiamo chiesto di avere visione dei contratti di fornitura di servizi e di poter intervenire nei capitolati che si faranno d’ora in poi affinché prevedano espressamente obblighi precisi di sostenibilità a carico delle ditte aggiudicatarie”.
Quello coordinato da De Rossi è un gruppo multidisciplinare è non è un caso. “Direi anzi – sottolinea il docente – che è una precondizione del nostro lavoro. Indispensabile ad attuare il concetto di sostenibilità nelle sue accezioni. Ambientale ed energetica, sociale, economica e dei territori. Cercheremo di declinare il concetto in tutti i modi. Siamo consapevoli che ci vorrà tempo e siamo entusiasti”. I delegati avvieranno una interlocuzione con i rappresentanti delle varie categorie della comunità accademica – dagli studenti al personale amministrativo – per raccogliere i loro pareri. Un aspetto significativo dell’operato dei delegati coordinati da De Rossi, sottolinea il docente, “sarà poi il lavoro sulla educazione alla sostenibilità. Certamente puntiamo ad elaborare procedure e norme di comportamento, ma confidiamo molto nella responsabilità e nella coscienza dei singoli, che devono essere indirizzate attraverso una capillare attività di informazione. Conoscenza e coscienza dei singoli sono fondamentali per arrivare ad un Ateneo spontaneamente sostenibile. In questa ottica il Rettore ha anticipato che, rispondendo ad una sollecitazione della comunità accademica, cercherà di fare in modo che ci siano una serie di corsi di insegnamento relativi alla sostenibilità che potranno essere scelti da tutti gli studenti”. Il tema dell’energetica ambientale, sottolinea il docente, “è uno dei risvolti della sostenibilità. Forse oggi tra i più significativi con riferimento alla questione dei gas serra e del riscaldamento globale. Io un po’ per le discipline che insegno, un po’ per il mio percorso di ricerca e personale, sono molto versato in questo senso. Quando il Rettore nelle prime interlocuzioni mi ha detto che pensava a me come coordinatore del gruppo sulla sostenibilità sono stato ben lieto di accettare”.
Fabrizio Geremicca
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