Esercizi in chat e gruppi sui social: così i docenti provano a ricostruire un clima di comunità

È trascorso ormai un anno dall’inizio della didattica a distanza, la DAD come abbiamo imparato a definirla in sigla. Rea di avere aumentato le distanze tra studenti e tra studenti e docenti, offre comunque alcuni vantaggi e risorse che saranno tanto utili anche a rientro in aula definitivo. E così, a Ingegneria, ecco che i docenti arricchiscono le loro lezioni online, anche per questo secondo semestre, con attività di gruppo ed esercitazioni virtuali che diventano l’occasione per correzioni e discussioni collettive, gruppi social, presentazioni in Power Point e impiego di software per un apprendimento più pratico. Ecco qualche esempio, dagli insegnamenti per gli studenti ai primi anni dei diversi Corsi di Laurea in Ingegneria.
Nota una classe più attenta e coinvolta del primo semestre la prof.ssa Nunzia Gavitone, che insegna Analisi Matematica II al canale DAP-IER di Ingegneria Aerospaziale e Meccanica e MAS-ROM di Ingegneria dell’Automazione, Elettrica, Biomedica, delle Telecomunicazioni e dei Media Digitali e Informatica. “Al primo semestre avevo l’impressione che gli studenti fossero meno attenti, perché avevano poi la possibilità di riguardare la registrazione della lezione. Adesso, quindi, ho deciso di non consentire la registrazione, ma di fornire loro le slide. E mi sembra che il riscontro sia positivo”. Molteplici, come spiega la docente, possono essere i vantaggi del digitale sullo svolgimento di una lezione interessante ed interattiva. “Una lezione digitale – prosegue – di solito la organizzavo a metà o a fine corso anche se portare in aula un computer o un proiettore poteva essere difficile. Ora, l’impiego dei dispositivi tecnologici permette, ad esempio, di proiettare grafici o condividere file in qualunque momento”. E ancora: “Il rapporto con lo studente è diretto e costante. I ragazzi mi scrivono continuamente, mi inviano esercizi in chat che sono anche più semplici da conservare. A lezione, era difficile che qualche studente mi lasciasse dei fogli da correggere”. È complicato, invece, con questa modalità “simulare uno scritto che sia veritiero. Credo, inoltre, che lo scritto in presenza fosse più temuto. Io proponevo una serie di esercizi, di cui alcuni più difficili. Adesso, con Moodle, sottopongo quiz con domande, anche di teoria, sulle quali gli studenti devono ragionare”. Il rendimento agli esami è cambiato in questo anno? “In presenza un terzo degli esaminati superava la prova; anche un mezzo, in sessioni con ragazzi molto bravi. Adesso, invece, arrivo quasi sempre ad un mezzo, ma non mi sbilancerei sulle ragioni di questa osservazione”. Analisi Matematica è uno dei classici esami considerati dagli studenti come uno ‘scoglio’: “La matematica è importante, insegna loro ad essere precisi e avere un’impostazione ben definita. Consiglio di approfittare di questo momento in cui si può fare poco per incrementare lo studio e magari di approfondire anche consultando più testi”.
Insegna Elettrotecnica al secondo anno di Ingegneria Gestionale della Logistica e della Produzione la prof.ssa Lorenza Corti: “Insieme ai ragazzi stiamo facendo un ottimo lavoro – racconta – Nella conduzione del corso tengo molto a che loro siano coinvolti, su Teams, in gruppi di lavoro e che partecipino insieme ai momenti pratici e applicativi”. La docente utilizza molto i moduli di Google e, per alcune comunicazioni, anche Facebook: “Su Teams si può avere un contatto diretto con gli studenti e poi c’è Facebook per qualche news. Il nostro gruppo ormai conta circa 2000 iscritti perché ci sono anche gli studenti che hanno partecipato al corso negli anni scorsi. È una comunità”. Chi oggi è al secondo anno ha vissuto anche un ingresso all’università un po’ tribolato: “Questa situazione è terribile. Molti studenti tra loro non si conoscono nemmeno, ecco perché faccio questo lavoro con Teams, favorendo un’interazione e qualche chiacchiera”.
“Ci eravamo organizzati per partire in presenza, poi ci è toccato essere di nuovo online. Di necessità virtù, sulle cattedre di Disegno Tecnico e Industriale facciamo utilizzare agli studenti il software AutoCAD”, specifica il prof. Massimo Martorelli che ha l’insegnamento su due canali, uno a Fuorigrotta e l’altro a San Giovanni, per il primo anno di Ingegneria Gestionale della Logistica e della Produzione, Chimica, Elettrica, Scienze e Ingegneria dei Materiali. “Tenere lezione attraverso uno schermo non è l’ideale. Su Teams ho circa 180 studenti e non è possibile vederli tutti contemporaneamente. Al primo anno di solito non si propone l’impiego di software. Ne abbiamo scelto uno scaricabile gratuitamente nella versione educational; il tutto favorito, in questa modalità, dal fatto che i ragazzi dispongono ciascuno di un loro computer”. Un insegnamento come questo ha chiaramente un’importante componente pratica. “Le esercitazioni che proponiamo sono pensate con un grado di difficoltà che aumenta man mano perché questa disciplina è nuova per quasi tutti – prosegue il docente – In aula si gira tra i banchi per correggerle. Adesso i ragazzi le caricano su Teams e questo è un modo per mostrare a tutti errori e correzioni che riguardano il singolo. In questo modo, la correzione diventa più collegiale e stimolante”. La didattica in presenza manca sicuramente a tutti: “Stando così le cose, immagino che si rientrerà dopo Pasqua. Dai questionari somministrati agli studenti, comunque, si evince un alto gradimento da parte loro e dagli esami di profitto emergono risultati buoni”. Questo semestre, il docente ha anche l’insegnamento Magistrale di Progettazione per l’Additive Manifacturing: “Anche qui vengono proposte esercitazioni con software e simulazione di progetto. Il docente è in laboratorio, con gli studenti in video, e simula l’attività che avrebbero fatto se fossero stati in presenza”.
“Noto negli studenti una certa stanchezza”
Sottolinea l’importanza del dialogo e del vedersi in viso il prof. Umberto Scotti di Uccio: “Su Ingegneria, insegno Fisica dei Materiali a Scienze e Ingegneria dei Materiali. È un insegnamento teorico, del terzo anno, che non prevede una parte laboratoriale o sperimentale, con un numero di iscritti non molto alto. Questo contesto didattico specifico è quindi un po’ diverso da quello di altri insegnamenti con classi più numerose”. Una richiesta agli studenti del docente è, “sempre su base volontaria, di comparire in video perché trovo che questo aiuti un pochino a ricreare il clima di comunità che c’è in una classe”. Gli insegnamenti di Fisica “sono storicamente sempre un poco complicati. Ma, dal dialogo con i ragazzi, mi sembra che stiano vivendo le mie lezioni con tranquillità. È importante che loro mantengano un rapporto con il docente e che non scompaiano dietro uno schermo. Trascorrere tutto il giorno al computer è sicuramente pesante, ma credo che al terzo anno ci sia ormai la maturità per affrontare correttamente una situazione come questa”.
Ha mantenuto e incrementato l’uso dei Power Point il prof. Aniello Costantini che insegna Chimica sui canali A-DAO di Ingegneria Gestionale ed Elettrica e DAP-IER di Ingegneria Chimica e Navale: “Utilizzavo Power Point già nelle mie lezioni in presenza. Online li impiego anche per quanto concerne la parte applicativa, in sostituzione della lavagna, per illustrare alla classe gli esercizi”. L’università non è solo didattica ma tanto altro che, per dipanarsi, ha bisogno di un’aula e di relazioni in presenza: “Lo scorso anno ero alquanto scettico su questa modalità che, tuttavia, ha dato risultati migliori delle aspettative. Si percepisce, però, quanto ai ragazzi manchi qualcosa”. La Chimica è una disciplina difficile? “Gli studenti, a volte, si approcciano alla materia con una certa riluttanza, probabilmente portandosi dalla scuola misconoscenze e timori. L’apprendimento, quindi, va favorito dal docente cercando di catturare l’attenzione e l’interesse dell’allievo e spiegando con chiarezza cosa si va a fare e perché”.
Al secondo anno di Ingegneria Aerospaziale è previsto l’esame di Gasdinamica di cui il prof. Gennaro Cardone ha entrambi i canali A-I e J-Z. “Abbiamo cominciato da poco le lezioni, che prevedono una parte esercitativa, ma nell’ultimo terzo del corso”. Seguire le lezioni, lo sottolinea anche il prof. Cardone, è importante: “Noto negli studenti una certa stanchezza dovuta a questa modalità a distanza. Durante le prime lezioni li ho visti reagire poco, probabilmente ci stavamo ancora conoscendo. Io li invito sempre a non essere timorosi e ad interagire”.
Carol Simeoli

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