Gli studenti: “c’è ancora molto da fare”

Il sentore è quello di voler riportare la Facoltà all’antico splendore di un tempo. Nei fatti, poco ancora si muove. Questa l’opinione degli studenti di Architettura, che lamentano disagi quotidiani, tra strutture poco funzionali e didattica da “svecchiare”.
“La nostra fortuna – sostiene Alessandro Stentardo, rappresentante degli studenti in Consiglio di Facoltà – è quella di aver rieletto un preside che ha un forte feeling con gli studenti e molta voglia di fare per migliorare la Facoltà. E i primi risultati sono sotto gli occhi di tutti, come dimostra l’inaugurazione della nuova sede di via Forno Vecchio”. Invece, per Augusto De Cesare, al terzo anno di Scienze dell’architettura e collega di Stentardo in CdF, “a tre mesi di distanza dal forum sulla didattica (dedicato alle problematiche della Facoltà, ndr) non è cambiato nulla, nonostante la disponibilità del corpo docente”. 
Un cahier de doléance che va dalla richiesta di spazi alla formulazione di programmi più snelli, sino ai dubbi legati agli sbocchi occupazionali. “L’apertura della nuova sede nel complesso dello Spirito Santo ci ha dato un po’ di respiro, anche se c’è ancora molto da fare: mancano le prese per utilizzare i pc portatili, non ci sono gli scudi alle finestre (i docenti utilizzano giornali e cartoncini per riuscire a proiettare il materiale didattico), non ci sono distributori automatici di cibo e bevande. Le aule studio? Sono ancora utilizzate come depositi”, il quadro dipinto da De Cesare. Tempi incerti d’attesa, inoltre, per l’aula informatica, da allestire con computer e plotter. “Entro la fine dell’estate sarà completata”, la previsione di Stentardo.
Per Antonio e Marcello, studenti al primo anno fuoricorso di Scienze dell’architettura, la Facoltà non è riuscita ad adeguarsi ai dettami della riforma. “I programmi dei Corsi triennali vanno alleggeriti. Tra questi, Analisi e Teoria delle strutture. Inoltre, molti esami da pochi crediti si stanno trasformando in laboratori molto impegnativi”. “Colpa dei docenti-dinosauri – dice Pasquale, studente della Tabella XXX – che, prossimi alla pensione o perché di vedute troppo tradizionali, non riescono a stare al passo con i tempi”. Una Facoltà lontana dalla realtà, così la vede Pasquale, “con i professori che si accaniscono su concetti teorici obsoleti. Sono stato al Catasto per richiedere una planimetria, ma mi sono reso conto di non essere in grado di farlo. L’università, insomma, dovrebbe darci maggiori conoscenze pratiche”.
Il futuro fa paura. Non c’è molto lavoro per gli architetti. “In Italia ci sono troppi architetti e poco da costruire. Lo scenario è sconfortante”, le parole di Antonio. “Se la situazione non si sblocca, ci tocca scappare in Portogallo, Paese in pieno boom edilizio”, la provocazione di Marcello. E c’è di peggio. I laureati triennali rischiano di diventare semplici “geometroni”, se non completano il ciclo di studi quinquennale. “Così ci definiscono nell’ambiente – spiega Augusto – nel senso che siamo poco più dei geometri e poco meno degli architetti. In altre parole, non abbiamo un profilo professionale ben delineato”. Di qui un consiglio alle matricole: “se sul serio pensate di diventare architetti, meglio studiare per cinque anni. L’unico vantaggio del 3+2 sta nella scelta della specializzazione: orientatevi sugli sbocchi meno tradizionali, per esempio il restauro”, “o il disegno industriale”, suggerisce Antonio.
Architettura, comunque, non è solo difficoltà e tribolazioni. Molto attiva sul piano culturale, spesso organizza seminari,  convegni, conferenze internazionali e workshop. Il primo piano di Palazzo Gravina, inoltre, è stato interamente adibito a spazio espositivo.
Analisi I e II, Teoria delle strutture I e II, Scienza delle costruzioni, gli esami più ostici in tutti i Corsi. “È meglio non arretrarsi gli esami scientifici”, l’opinione di Antonio. “Il trucco sta nel distribuire al meglio il proprio tempo, tra lezioni all’università e studio a casa”, suggerisce Alessandro Stentardo. Che aggiunge: “vivete la Facoltà, cercate di essere sempre informati. Sul sito istituzionale di Architettura, alla sezione news, c’è un link che rimanda al nostro forum, uno spazio dove poter segnalare qualsiasi disservizio o recuperare notizie importanti”. Bacheca e aula della rappresentanza studentesca sono ubicate al pian terreno di Palazzo Gravina. Quanto ai test, “sono facili – rassicurano i ragazzi – basta esercitarsi sui quiz degli anni precedenti”. Un consiglio: “visto che è una prova a tempo, concentratevi prima sulle domande cui ritenete di conoscere la risposta, poi sulle altre. In genere, la risoluzione dei quesiti scientifici richiede più tempo”. 
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