L’Università: “una istituzione che deve educare, formare e promuovere nuove conoscenze”

Cinquantanove anni compiuti a settembre, nato a Sassari, il prof. Italo Francesco Angelillo, Ordinario di Igiene, è il nuovo Prorettore Vicario dell’Università Vanvitelli. Un medico, come il Rettore, Gianfranco Nicoletti, il quale ha al suo attivo una intensa attività didattica e di ricerca e vari incarichi svolti negli anni scorsi negli organi accademici. L’attività di ricerca ha affrontato, in particolare, tematiche quali Epidemiologia e profilassi della patologia infettiva, Igiene dell’ambiente fisico e sociale, Management ed Economia sanitaria, Epidemiologia e prevenzione delle patologie cronico-degenerative e Odontoiatria di Sanità Pubblica. La carriera accademica di Angelillo si è divisa tra la Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università degli Studi di Catanzaro ‘Magna Graecia’ e la Vanvitelli dove è approdato nel 2005. Ha già ricoperto in passato incarichi istituzionali nell’Università di Catanzaro, dal 1988 al 2005, tra i quali componente del Consiglio di Amministrazione e del Senato Accademico Integrato e Vice-Preside della Facoltà di Medicina; alla Vanvitelli è stato Coordinatore del Corso di Laurea Specialistica in Scienze Infermieristiche ed Ostetriche, Presidente del Corso di Laurea in Medicina e Chirurgia della sede di Napoli e, fi no alla nomina di Prorettore Vicario, Direttore del Dipartimento di Medicina Sperimentale e Componente del Senato Accademico. Quando ha ricevuto la proposta di diventare Prorettore Vicario dal prof. Nicoletti e perché ha accettato? “Prima di tutto devo manifestare la sincera e profonda gratitudine al prof. Nicoletti per avermi scelto quale suo Vicario e devo confessare che quando, dove le vacanze estive, me lo ha proposto, affidandomi una responsabilità così grande, in un periodo difficile e delicato, ho accettato immediatamente d’impulso e con entusiasmo. Le motivazioni che mi hanno spinto ad accettare l’incarico, anche se pienamente consapevole della delicatezza della scelta, erano e sono molte. Per semplificare le riduco a due: la stima nei confronti del Rettore e la piena condivisione dell’idea di Università. È quella di una istituzione che deve educare, formare e promuovere nuove conoscenze per anticipare i cambiamenti nella cultura, nella società e nell’economia adeguando la propria offerta formativa e le attività di terza missione, di ricerca e di assistenza, per l’area medica, per creare le migliori opportunità di vita e di lavoro per i nostri laureati”. Quali rapporti avrà con i Prorettori funzionali designati dal prof. Nicoletti? “È ovviamente importante il ruolo di chi affiancherà il Rettore nella responsabilità di promuovere e coordinare i progetti di Ateneo e, più in generale, dare attuazione al programma del Rettore. I Prorettori funzionali ad alcune delle attività più rilevanti quali la Sostenibilità Ambientale, gli Affari Economici, l’Innovazione Informatica e Tecnologica e gli Affari Amministrativi, sono figure di significativa e straordinaria competenza, intraprendenza e senso istituzionale, e garantiscono anche la pluralità delle diverse aree disciplinari. La diversa provenienza e formazione è la condizione per operare al meglio, integrando le conoscenze di ciascuno, in funzione di scelte protese verso una Università aperta alle istanze della società. Insieme ai Prorettori lavoreremo in modo coordinato, con la guida del Rettore, su materie di ampia portata strategica per fornire impulso ad un progetto di largo respiro capace di trasmettere la conoscenza in favore degli studenti raccordandosi pienamente con i bisogni del territorio in cui operiamo. È fondamentale rafforzare, quindi, il ruolo del nostro Ateneo nella comunità scientifica e, più in generale, nella società civile attraverso l’accrescimento delle relazioni con gli altri stakeholder, con le istituzioni pubbliche e private con le comunità territoriali”. Il nuovo Rettore ha scelto una squadra di governo numerosa. Sei Prorettori e molti delegati. Vantaggi e svantaggi? “La scelta del numero dei Prorettori funzionali e dei Delegati consente di poter contare su una moltitudine di saperi e su ambiti anche molto specifici e di grande rilievo a testimonianza della multidisciplinarità che contraddistingue il nostro Ateneo. La scelta è, a mio avviso, finalizzata al conseguimento degli obiettivi di comune interesse per tutto l’Ateneo che potranno generare una nuova progettualità. Inoltre, ciò consente a rappresentanti del personale docente e ricercatore di poter assumere deleghe cooperando direttamente con il Rettore in funzione delle proprie competenze e garantire un lavoro efficiente. A titolo di esempio: da didattica a job placement, da ricerca a edilizia, da terza missione a internazionalizzazione, da cultura a disabilità, da affari generali a biblioteche, da sicurezza a relazioni sindacali. La scelta di questo gruppo di governo presenta, quindi, numerosi ed importanti vantaggi e non riesco ad individuare alcun svantaggio. Ma il vantaggio forse più importante è quello di poter contare sulle idee e sugli entusiasmi di un gruppo di colleghi e sono certo che tutti offriranno la loro collaborazione e il loro impegno per orgoglio personale e lealtà verso l’istituzione che insieme rappresentiamo. Un’azione collegiale e condivisa, in un periodo mai così complesso come quello che stiamo vivendo, che consentirà di tradurre concretamente le aspettative e le idee, che, a tutti i livelli, emergeranno”.

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