Propedeuticità tra gli esami a Economia Aziendale e Green Economy

Propedeuticità tra gli esami per tutti gli iscritti al primo anno nel 2020 e seguenti al Corso di Laurea Triennale in Economia che si articola in due curricula: Economia Aziendale e Green Economy. Se, fino a poco tempo fa, la propedeuticità era soltanto vivamente consigliata, adesso l’obbligatorietà è stata resa necessaria dall’evidente mancanza di prerequisiti che molti studenti presentano alle sedute di esami successivi a quelli del primo semestre del primo anno.
“Non è una scelta innovativa ma un percorso abbastanza naturale”, comunica il prof. Domenico Salvatore, docente di Organizzazione Aziendale e Coordinatore del Corso di Laurea – La principale difficoltà affrontata dagli studenti appena iscritti è la conformazione stessa del percorso di studi. Economia, infatti, presenta esami molto diversi tra loro, dalle materie quantitative (come Matematica al primo anno) alle materie di diritto (come Diritto Privato al primo anno e Diritto Commerciale al secondo)”. Non è da trascurare la componente psicologica che agisce dietro alla scelta di lasciarsi dietro uno o più esami, sia per ansia da prestazione che per eventi spiacevoli come una prima bocciatura. In questo modo, però, si rende ancora più difficile il normale percorso di studi. Centrale, in questi casi, è la figura del tutor per chiunque abbia dubbi su come pianificare i propri obiettivi di superamento degli esami oppure per qualunque studente sia rimasto indietro con gli esami. “Tutti noi abbiamo bisogno di essere portati per mano”, afferma la dott.ssa Paola Fiorentino, tutor sia della Triennale che della Magistrale in Economia, Management e Sostenibilità. “È un’esperienza innovativa in Italia rispetto alle università anglosassoni che fanno anche da coaching. Noi tutor forniamo agli studenti le informazioni per renderli totalmente autonomi, è un cammino graduale da matricola a laureando che passa attraverso una serie di informazioni tecniche e strumenti da coaching motivazionale per consentire agli studenti di superare i disagi”. Le difficoltà rilevate dalla dott.ssa Fiorentino sono diverse. Estrinseche, comuni ad ogni singolo studente perché legate al reperimento di informazioni riguardo ai docenti e all’ateneo (anche se con l’avvento dell’era “smart” questo tipo di difficoltà è parecchio ridotta). E intrinseche, quando, invece, rispecchiano i problemi che ogni studente porta dentro di sé e che lo conducono a non adoperarsi in prima persona, a non riuscire a tirare fuori la volontà di andare avanti, ed è qui che entra in gioco la figura professionale del tutor il quale fornisce non un aiuto ma una collaborazione, un connubio tra risorsa studente e risorsa esterna. Insomma, si percorre un tratto di strada insieme. “Ho avuto ragazzi con vere ‘depressioni’ intese come problematiche molto particolari che, alla fine, hanno portato a compimento il loro percorso di studi, e questo è sicuramente un successo”, afferma la dott.ssa Fiorentino. Sull’istituzione della propedeuticità tra gli esami, la tutor si pronuncia a favore: “i ragazzi sanno che i professori sono bravi e forniscono tutte le informazioni di cui hanno bisogno. Questa decisione credo che sia un’agevolazione per gli studenti che adesso non devono più scegliere tra tanti esami quale dare per primo ma hanno già un ordine prestabilito”.
M.C.A.

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