Scienze del Servizio Sociale deve staccarsi definitivamente da dosso il marchio di ‘scuola professionale’

Il prof. Antonio Guarino è il nuovo Presidente del Corso di Laurea triennale in Scienze del Servizio Sociale. Un incarico che arriva in un momento delicato per l’università in generale, ma che nello specifico riguarda anche “uno dei Corsi con maggiori contraddizioni”, sottolinea il docente, che, proprio per questo, si prepara ad affrontare il suo mandato tenendo presenti diverse idee ed esigenze da mettere in pratica. Per cominciare, spiega il professore, “il ministro Gelmini dichiara in questi giorni di voler chiudere quelle università e corsi di laurea fantasma che contano appena uno studente iscritto o poco più, e vengono tenute in piedi per interessi vari; personalmente sarei anche d’accordo su questo singolo punto. Ma qui a Scienze del Servizio Sociale abbiamo invece il problema opposto: è un corso di laurea che, volendo seguire i criteri ministeriali, non dovrebbe esistere, perché il numero dei docenti non è assolutamente sufficiente se paragonato a quello degli studenti”. Questa è solo una delle più evidenti tra le contraddizioni che “devono indurre a riflettere. Come proponevo già in tempi non sospetti, prima che cominciassero le contestazioni verso questi ultimi provvedimenti, mi piacerebbe organizzare un piccolo convegno, un momento di riflessione a cui possano partecipare studenti e docenti, per discutere delle contraddizioni attuali dell’università e in particolare di questo Corso”.
Anche perché questioni come quella del numero insufficiente di docenti fanno sentire il loro peso non solo a livello teorico, ma diventano ostacoli estremamente concreti nell’organizzazione quotidiana della didattica. “Avendo pochi docenti in organico siamo costretti a ricorrere a molti contratti annuali, anche se poi i professori chiamati a collaborare sono spesso docenti importanti di grande esperienza”, spiega il prof. Guarino. “Ma una norma accademica che prevede che ad un docente a contratto si possa rinnovare l’incarico solo per 7 anni consecutivi. E’ una norma del tutto comprensibile, ma nel nostro caso si traduce nel dover rinunciare a persone che lavorano con i nostri studenti da anni, con continuità e riscontrando il loro favore”. E in particolare pochi giorni fa questo stato di cose “fa verificare l’assurdo”, racconta il prof. Guarino. Uno dei contratti di collaborazione attivi riguarda il prof. Cosimo Varriale, docente al Suor Orsola, di Psicologia Dinamica “che ha quasi 40 anni di insegnamento alle spalle e grande disponibilità a tenere il suo corso, non certo per i pochi soldi del contratto. Ad ottobre il prof. Varriale ha cominciato normalmente il suo corso a Scienze del Servizio Sociale, ma pochi giorni fa ci è stato improvvisamente comunicato che non può più insegnare da noi perché nel computo dei 7 anni vanno calcolati anche quelli della Sicsi. Secondo gli uffici amministrativi del nostro Ateneo quindi, interrotto il corso, bisognerebbe subito emanare un nuovo bando per l’insegnamento, che nella migliore delle ipotesi potrebbe venire ricoperto a dicembre, perdendo così comunque il primo semestre. Il prof. Varriale peraltro si è detto disposto a portare avanti il suo corso anche gratuitamente, rinunciando al contratto: l’università potrebbe anche risparmiare! Ma negli uffici amministrativi per ora non hanno voluto sentire ragioni. Ho intenzione di tornare con una delegazione di studenti, e se loro vorranno intervenire con fantasia e provocazione, come stanno facendo in questi giorni contro le nuove leggi governative, glielo lascerò fare tranquillamente”.
Un altro punto importante che il prof. Guarino ha intenzione di affrontare, a livello sia teorico che pratico: “Scienze del Servizio Sociale deve staccarsi definitivamente da dosso il marchio di ‘scuola professionale’ che continua a portarsi dietro. E’ un Corso di laurea di elevatissimo livello culturale, e non può assolutamente essere relegato ai livelli di una scuola di formazione professionale”. Un esempio concreto “i nostri studenti sostengono almeno una decina di esami di diritto, il loro livello di preparazione non è inferiore a quelli di Giurisprudenza, ma non possono partecipare al concorso per cancelliere. Questo non è possibile, Scienze del Servizio Sociale offre una preparazione e un titolo polivalente che devono essere riconosciuti come tutti gli altri”. A livello nazionale poi, conclude il prof. Guarino, “sarebbe importante rivedere la nuova classe di laurea in cui è stato inserito il Corso con il decreto Mussi: non è possibile che con il nuovo piano di studi una serie di materie fondamentali per la formazione dei nostri studenti – come Diritto privato o Diritto di famiglia – vengano relegate tra le scelte opzionali”.
Viola Sarnelli
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