Svedese, a L’Orientale una delle cinque cattedre in Italia

Milano, Genova, Firenze, Roma e Napoli: sono cinque le cattedre di Lingua e Letteratura Svedese in Italia. Fra tutte è proprio a L’Orientale che si concentrano la maggior parte di frequentanti e la più fervente attività. A guidare gli studenti in questo percorso attraverso la lingua, la letteratura e il mondo svedese, e nordico più in generale, è la prof.ssa Maria Cristina Lombardi del Dipartimento di Studi Letterari, Linguistici e Comparati.
La docente ha trasmesso ai suoi ragazzi l’amore per il Paese scandinavo, nato in lei da ragazza e che ha coltivato nel tempo fino a farla diventare, oggi, uno dei più importanti esperti di lingua e letteratura svedese in Italia, con continui e proficui contatti con l’élite della culturale locale. “Mi sono laureata a Firenze in Lingue e Letterature nordiche – racconta – Era stato il teatro, con Henrik Ibsen e August Strindberg, a farmi avvicinare a questo mondo. Iniziai a studiare in particolare la Svezia e mi recai per un periodo di studio proprio lì, dove ho svolto anche il dottorato sempre sulla letteratura. A metà dottorato sono dovuta rientrare in Italia, ma qui ne ho iniziato un altro in Filologia Germanica. Nel 2001 sono arrivata a L’Orientale come ricercatore di Filologia Moderna. Anche se sono partita con studi di filologia e letteratura, mi sono avvicinata sempre più alla traduzione. Durante il dottorato ho avuto modo di incontrare, tramite il prof. Kjell Espmark, lo scrittore Premio Nobel per la Letteratura Tomas Tranströmer”. La docente è oggi la traduttrice ufficiale di Tranströmer, incontrato, si può dire, un po’ per caso un po’ per bravura: “Era un amico di questo mio professore, che ha voluto presentarmelo. È stato bellissimo incontrarlo e poter tradurre le sue poesie. Purtroppo la sua morte è arrivata in maniera improvvisa lo scorso anno, ma grazie alla moglie, divenuta mia cara amica, sto raccogliendo del materiale inedito, appunti che Tranströmer aveva scritto sulla musica, altra sua grande passione, e che spero di poter pubblicare in un libro in cui verranno presentati i suoi studi su poesia e musica”. 
Ospiti scrittori, traduttori, artisti scandinavi
Studiare con la prof.ssa Lombardi significa avere un continuo scambio con la Svezia, in un vai e vieni di scrittori, traduttori, artisti scandinavi che arricchiscono e danno vita al brulicante lavoro di questa cattedra: “Noi abbiamo dei lettori, ma attraverso la presenza di scrittori svedesi si riesce a penetrare meglio nella loro cultura”. Il cuore dell’insegnamento è però nella traduzione: “Ho sempre tradotto molto, testi classici e moderni, e mi sembra interessante insegnare ai miei studenti a tradurre – confessa – Si impara molto di più sulla cultura e la letteratura di un popolo attraverso la traduzione che solo con la semplice lettura. Ad esempio, dai tanti nomi di fiori presenti nella loro letteratura capiamo il forte legame con la natura”. Così, nel 2004, è nato all’Orientale il primo Laboratorio di Traduzione svedese. Progetto che prevede la partecipazione dei ragazzi della Specialistica che “entrano di diritto”, degli studenti del terzo anno della Triennale e di quelli del secondo anno che superano un test d’ingresso. Selezione necessaria, tra gli oltre 80 studenti che seguono la cattedra della Lombardi, perché qui si fa sul serio. I ragazzi hanno la possibilità di incontrare scrittori svedesi, di approcciarsi insieme a loro ai testi e di tradurli in edizioni che poi hanno visto la pubblicazione o la loro messa in scena, in caso di opere teatrali. Il Laboratorio è nato “da un seminario di traduzione, per il quale erano stati invitati due autori svedesi, Eva Ström e Magnus Florin; il grande successo di questo evento mi ha suggerito l’idea di un gruppo stabile. Nel 2007, ho poi organizzato un altro ciclo di incontri con lo scrittore svedese Hans Gunnarsson coronato da una pubblicazione sulle problematiche traduttive tra l’italiano e lo svedese”. E sono davvero innumerevoli le attività di questo Laboratorio, punta di diamante della cattedra: “Nel 2012 abbiamo svolto un lavoro molto bello sul teatro. Abbiamo portato a termine la traduzione di ‘Kristina’, un dramma storico sulla regina di Svezia, e, grazie alla partecipazione di attori italiani, lo abbiamo messo in scena a Procida in occasione del Convegno su August Strindberg, finanziato dallo Svenska Institutet, con il contributo dell’Ambasciata di Svezia, e al Teatro Nuovo con gli attori Margherita Romeo e Antonio Parascandolo”. 
Premi e opportunità per gli studenti
Il Laboratorio ha ricevuto la visita dell’Ambasciatore e grandi consensi anche da parte del Ministero della Cultura Svedese che si è proposto di finanziare parte delle spese per l’accoglienza degli ospiti stranieri. In un viaggio a Roma, organizzato dalla prof.ssa Lombardi, i ragazzi sono stati accolti, inoltre, all’Ambasciata, e proprio nella capitale hanno svolto degli incontri di traduzione presso la Casa della Cultura. Negli ultimi due anni l’attività del Laboratorio si è concentrata non più sul teatro o sulla prosa, ma sulla letteratura per l’infanzia, nuovo orizzonte tutto da esplorare: “La Svezia è un Paese dalle molte contraddizioni, ma su alcune questioni, come i servizi e il sostegno all’infanzia, è più avanti di noi. Vorrebbero lanciare sul mercato europeo la loro letteratura per bambini, nella quale si toccano temi da noi tabù, come la morte o l’omosessualità, e cercano traduttori. Così, ho deciso di concentrare il lavoro della Specialistica e del Laboratorio su questo tipo di traduzioni, che richiedono un lavoro diverso naturalmente. Il libro per bambini ha un ruolo importantissimo nella formazione, perché, a seconda di come si presentano determinati temi, si forma l’adulto del domani e il lettore del futuro”. Per quest’attività è già arrivato alla prof.ssa Lombardi il Premio della Camera di Commercio svedese come promotrice della cultura svedese, e i ragazzi hanno avuto modo di vedere pubblicata con il Torcoliere e presentata alla Fiera del Libro di Göteborg la loro raccolta di traduzioni di racconti di Ulf Stark, che hanno come protagonista un ragazzo nelle varie fasi della sua crescita. “Anche quest’anno è previsto un ciclo di seminari che avrà come focus la fiaba, sia quella popolare che per bambini. Il tema verrà studiato sotto diverse angolazioni, attraverso diversi generi letterari – anticipa la docente – È partito il 17 novembre con la partecipazione di Eva Ström, mentre il 16 dicembre sarà dedicato alle fiabe di August Strindberg, analizzate grazie ai traduttori Franco Perrelli e Bruno Verni. Febbraio sarà un incontro dedicato alla fiaba musicale e marzo alla fiaba nel teatro”. 
Gli incontri, i seminari, gli spettacoli sono naturalmente aperti anche ad un pubblico di curiosi, e sono sempre più gli appassionati alla cultura nordica e svedese in generale, che sta conquistando sempre maggiore spazio tra gli scaffali delle nostre librerie. “Il fatto che sia stato consegnato il Nobel nel 2011 ad un poeta svedese come Traströmer è il segnale del peso crescente che sta assumendo la cultura scandinava. Poi ci sono i gialli con il ciclo Millenium che hanno molto appassionato il grande pubblico. Mi è capitato spesso, trovandomi a Stoccolma, di imbattermi in turisti venuti a ripercorrere le ambientazioni del romanzo. Questo ha avvicinato la gente alla cultura svedese”. 
Una cattedra molto gettonata tra i giovani, ma cosa fanno i laureati in Svedese? “Attualmente 20 miei studenti sono in Svezia. Negli anni quasi tutti restano a vivere e lavorare là – tra gli altri, Alessandro Palumbo, dottorando alla Uppsala Universitet, che spesso ritorna nelle aule che lo hanno visto studente per tenere seminari e laboratori specifici – È un Paese che offre molte opportunità a chi è capace”. 
Valentina Orellana
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