Laureato in Sociologia della Comunicazione, Master a La Sapienza di Roma sulla Comunicazione d’impresa e sulla Scrittura creativa, il prof. Francesco Paolo Virnicchi nasce come copywriter. Dopo aver lavorato in televisione come autore e redattore sia al ‘Grande Fratello’ che a ‘Un posto al sole’, è direttore creativo presso l’azienda Advvice, una vecchia agenzia pubblicitaria riconvertita ad azienda di marketing digitale, e docente presso la scuola di formazione Mind Factory Academy. Al Suor Orsola Benincasa è titolare del Laboratorio “Il lavoro del pubblicitario: dalla creazione del concept alla realizzazione di una campagna”.
“Al Suor Orsola inizialmente collaboravo come assistente con due diverse cattedre: Sociologia della comunicazione e Tecniche della comunicazione pubblicitaria, il mio ruolo quindi era di docente classico. In una delle riunioni di cattedra osservavamo che sarebbe stato bello far vivere agli studenti delle esperienze reali, visto l’interesse dei ragazzi per il mio lavoro di creativo. Così è nato il Laboratorio e, attualmente, è uno dei più richiesti”, afferma Virnicchi.
Proprio come il mestiere del direttore creativo, anche il Laboratorio si è evoluto negli anni. All’inizio era molto più orientato su tecniche classiche come manifesti e spot televisivi, poi è stato necessario aggiornare le conoscenze al mondo internet con i social e le campagne su motori di ricerca come Google.
“Uno dei limiti dell’Università italiana è la scarsa attività pratica, per questo cerco di portare nel Laboratorio la mia esperienza sul campo al livello di didattica”, sottolinea il docente. Il Laboratorio, infatti, prevede solo una piccola parte di infarinatura su quelle che sono le teorie generali del mondo della pubblicità e del marketing digitale, in seguito gli studenti, divisi precedentemente in gruppi, lavorano proprio come se si trovassero all’interno di un’agenzia di creativi realizzando un marchio e mettendo a punto strategie di campagna che prevedono sia i mezzi classici che i mezzi digitali.
Destinato prioritariamente agli studenti del secondo anno di Scienze della Comunicazione, il Laboratorio è comunque aperto a tutti i Corsi di Studio. Computer, conoscenza di programmi di grafica come il pacchetto Adobe oppure dei tool presenti in internet, ad esempio Canva, un minimo di conoscenza delle regole della fonetica, metrica, grammatica (che uno studente universitario dovrebbe avere di base) e infine creatività e tanta pazienza: sono questi i prerequisiti che il prof. Virnicchi segnala come necessari per svolgere questa attività laboratoriale.
“È fondamentale essere costantemente aggiornati, perché nel nostro ambito le cose cambiano repentinamente. In questo campo il discorso dei social media è importante, saperne usare solo uno, e magari di vecchia data, non è una competenza sufficiente, quindi il nostro deve essere un aggiornamento ininterrotto e al passo con le nuove tecnologie, altrimenti si rischia di essere tagliati fuori da questa realtà lavorativa in continuo sviluppo”, conclude il docente.
“Al Suor Orsola inizialmente collaboravo come assistente con due diverse cattedre: Sociologia della comunicazione e Tecniche della comunicazione pubblicitaria, il mio ruolo quindi era di docente classico. In una delle riunioni di cattedra osservavamo che sarebbe stato bello far vivere agli studenti delle esperienze reali, visto l’interesse dei ragazzi per il mio lavoro di creativo. Così è nato il Laboratorio e, attualmente, è uno dei più richiesti”, afferma Virnicchi.
Proprio come il mestiere del direttore creativo, anche il Laboratorio si è evoluto negli anni. All’inizio era molto più orientato su tecniche classiche come manifesti e spot televisivi, poi è stato necessario aggiornare le conoscenze al mondo internet con i social e le campagne su motori di ricerca come Google.
“Uno dei limiti dell’Università italiana è la scarsa attività pratica, per questo cerco di portare nel Laboratorio la mia esperienza sul campo al livello di didattica”, sottolinea il docente. Il Laboratorio, infatti, prevede solo una piccola parte di infarinatura su quelle che sono le teorie generali del mondo della pubblicità e del marketing digitale, in seguito gli studenti, divisi precedentemente in gruppi, lavorano proprio come se si trovassero all’interno di un’agenzia di creativi realizzando un marchio e mettendo a punto strategie di campagna che prevedono sia i mezzi classici che i mezzi digitali.
Destinato prioritariamente agli studenti del secondo anno di Scienze della Comunicazione, il Laboratorio è comunque aperto a tutti i Corsi di Studio. Computer, conoscenza di programmi di grafica come il pacchetto Adobe oppure dei tool presenti in internet, ad esempio Canva, un minimo di conoscenza delle regole della fonetica, metrica, grammatica (che uno studente universitario dovrebbe avere di base) e infine creatività e tanta pazienza: sono questi i prerequisiti che il prof. Virnicchi segnala come necessari per svolgere questa attività laboratoriale.
“È fondamentale essere costantemente aggiornati, perché nel nostro ambito le cose cambiano repentinamente. In questo campo il discorso dei social media è importante, saperne usare solo uno, e magari di vecchia data, non è una competenza sufficiente, quindi il nostro deve essere un aggiornamento ininterrotto e al passo con le nuove tecnologie, altrimenti si rischia di essere tagliati fuori da questa realtà lavorativa in continuo sviluppo”, conclude il docente.
Maria Cristina Actis
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