Uno “scenario catastrofico” nel futuro del sistema universitario

Il Senato Accademico e il Consiglio d’Amministrazione de “L’Orientale”, il 14 ottobre, hanno approvato una mozione comune nella quale esprimono allarme per le disposizioni contenute nella legge 133 che “prefigurano uno scenario catastrofico nell’imminente futuro dell’intero sistema universitario, ulteriormente aggravato nel caso di un Ateneo con le caratteristiche de “L’Orientale”, e che allontanano ulteriormente il Paese dai livelli OCSE di spesa per l’Università e la ricerca”. Inoltre, gli organi di governo dell’Ateneo hanno deciso di sospendere tutte le attività didattiche il 22 ottobre, mentre andiamo in stampa, per consentire lo svolgimento dell’Assemblea richiesta dagli studenti dell’Ateneo ed  aperta a tutte le componenti del mondo universitario.
Il testo della mozione:  
La drastica riduzione del Fondo di Finanziamento  Ordinario, che dal 2009 al 2013 si traduce in circa 1.500 milioni di euro, impedirà all’Università di continuare ad assolvere la propria missione istituzionale compromettendo seriamente l’attività didattica e di ricerca. 
La limitazione delle assunzioni di personale docente e tecnico-amministrativo inteso come blocco del turn over al 20% dei pensionamenti corrisponderà di fatto all’azzeramento delle assunzioni ed alla scomparsa di interi settori scientifico-disciplinari fortemente caratterizzanti il profilo culturale dell’Ateneo. Inoltre tale misura, associata all’entrata in vigore del D.M. 270, costringerà ad una ulteriore drastica riduzione dell’offerta formativa e ad un parallelo aggravio in termini di impegno didattico dei docenti. 
La sollecitazione agli Atenei affinché si trasformino in Fondazioni di diritto privato è sintomo evidente del progressivo disimpegno dello Stato nei confronti dell’Università pubblica. La trasformazione degli Atenei in Fondazioni corrisponde infatti al trasferimento dei patrimoni dell’Università pubblica nelle mani dei privati con inevitabili ripercussioni sul trattamento economico-giuridico del personale, a cominciare dai tecnici-amministrativi, e con ricadute molto negative sulle scelte in materia di didattica e di ricerca. È inoltre evidente che tale trasformazione finirebbe anche per colpire la componente studentesca: non dovendo le Fondazioni rispettare il tetto del 20% sull’FFO potranno infatti aumentare le tasse con conseguente aggravio sulle famiglie.
Il Senato Accademico e il Consiglio d’Amministrazione pertanto:
a) esprimono con forza la loro contrarietà al significato complessivo delle disposizioni adottate in tema di Università ed in particolare alle misure finanziarie, contrarietà già manifestata lo scorso 22 luglio 2008 (con riferimento al d.l. 25 giugno 2008, n. 112), e che risulta del resto condivisa da pressoché tutto il sistema universitario italiano e che trova conferma nel documento approvato dall’Assemblea della CRUI all’unanimità in data 25 settembre 2008. Le misure adottate rischiano di compromettere la sopravvivenza di un Ateneo come “L’Orientale”, che vanta una tradizione di studi riconosciuta per la sua unicità a livello internazionale e che proprio per l’articolazione della sua offerta formativa, spesso unica in Italia, rischia di essere penalizzato anche più degli altri;
b) si impegnano, ribadendo la specificità culturale e didattica dell’”Orientale”, a proseguire con senso di responsabilità nel cammino intrapreso volto alla razionalizzazione dell’offerta didattica  e alla realizzazione di tutte le forme di risparmio perseguibili, come testimoniato da ultimo dalla scelta di non bandire alcuna procedura volta all’assunzione di personale docente nelle ultime due tornate concorsuali;
c) si associano alle iniziative di protesta in corso nel Paese da parte di tutte le componenti che operano all’interno dell’Università, in particolare condividendo la richiesta al Governo di misure correttive già in sede di programmazione finanziaria per l’anno 2009, e danno mandato al Rettore affinché, di concerto con il Comitato Regionale di Coordinamento Universitario della Campania, siano promosse in tutte le sedi opportune iniziative volte a sensibilizzare l’opinione pubblica e a provocare il confronto con le istituzioni locali e nazionali sull’emergenza “Università”.
- Advertisement -




Articoli Correlati