Alimentazione: le competenze del dietista

Accetta solo 25 iscritti l’anno selezionati tramite test d’ingresso e forma l’unica figura abilitata “al trattamento nutrizionale del soggetto sia sano che con specifiche patologie, pur non potendo effettuare la diagnosi, che resta di competenza del medico”. Si tratta della Triennale in Dietistica, cenerentola delle Professioni Sanitarie per i suoi numeri contenuti. Il Coordinatore, prof. Paolo Emidio Macchia, docente di Scienze tecniche dietetiche applicate, spiega: “oggi viviamo in mondo in cui il concetto di nutrizionista si è molto esteso e il dietista può tranquillamente sviluppare un piano alimentare di supporto al soggetto per indicazioni nutrizionali specifiche”.
Dunque è necessario provare a fare chiarezza rispetto ai professionisti che lavorano nel settore della nutrizione – “il discorso è estremamente delicato”, dice il docente. Che di figure ne individua quattro: “il medico specializzato in scienze dell’alimentazione, il dietista, il cosiddetto nutrizionista e uno specialista in scienze dell’alimentazione proveniente da un’area non sanitaria. Le prime due sono le figure più rilevanti. In particolare, il dietista completa un percorso di laurea di I livello al termine del quale può iscriversi al relativo albo ed esercitare. Il nutrizionista – perché è rispetto a questa figura che si genera forse più confusione – dovrebbe avere funzione prevalentemente di indicazione all’alimentazione come supporto alla salute nel soggetto che non ha patologie o su indicazioni del medico; il dietista non può agire in maniera autonoma se non ha indicazioni specifiche per il tipo di trattamento ma è completamente autonomo nello sviluppo della dieta”.
Posto questo, quanto al percorso formativo per diventare dietisti tra gli insegnamenti fondamentali si trovano di sicuro “Scienze e tecniche dietetiche applicate, assieme a tutti i corsi di Gastroenterologia, Pediatria, Ginecologia”. Ma la parte più rilevante dell’intera Triennale è senz’altro il tirocinio”.
Che rappresenta il 50% dei crediti formativi totali”. E infatti studentesse e studenti iniziano già al primo anno “con un’attività teorico-pratico in cui vengono spiegate loro le basi per la valutazione dello stato nutrizionale, quelle per l’acquisizione della valutazione delle abitudini alimentari, nonché le metodiche principali per la valutazione della composizione corporea”. Al secondo e terzo anno, infine, arriva “l’affiancamento vero e proprio ad un dietista-tutor nelle varie aree di Pediatria, Endocrinologia, Diabetologia, Chirurgia bariatrica. In questi ambiti la figura del dietista è fondamentale”.
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Guida Universitaria – Pagina 39

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