“I colloqui prenotati dagli studenti erano circa 1200. Anche chi non lo era, però, ha avuto l’opportunità di un contatto. Quindi stimo che siano stati 1500 gli incontri tra studenti ed espositori nel corso del Career Day”. Il prof. Gaetano Vecchione, che insegna Economia Applicata al Dipartimento di Scienze Politiche, traccia un bilancio positivo dell’edizione 2024 della manifestazione, svoltasi il 22 maggio, ideata tre anni fa sul modello di analoghe iniziative già presenti in altre sedi universitarie della Federico II, affinché laureandi, laureati e studenti abbiano la possibilità di incontrare i rappresentanti di associazioni, organizzazioni, enti pubblici ed aziende.
In altri termini, perché si presentino a quelli che, dopo il conseguimento della laurea, saranno i potenziali datori di lavoro. “C’erano gli stand di trenta realtà – ricorda Vecchione – ed erano tutti nomi di grande interesse per i nostri studenti. Mi riferisco, ma sono solo alcuni esempi, ad Amnesty International ed Oxfam, due organizzazioni non governative molto attive e presenti nel mondo; a Cassa Depositi e Prestiti, sul versante pubblico, e a realtà del settore privato come Grimaldi, Carpisa, Msc Crociere, Bnl ed altre”. Dall’altra parte della barricata, negli stand, il docente ha riconosciuto tre ex studenti del Dipartimento i quali, un anno fa, avevano partecipato come laureandi o come neolaureati al Career Day. “Devo dire – racconta – che mi ha fatto molto piacere. Hanno stabilito un contatto dodici mesi fa ed il rapporto è poi proseguito in forma di lavoro. Una laureata è in un grande gruppo che si occupa della distribuzione farmaceutica. Un altro in un’Agenzia di lavoro”.
Prosegue: “È la conferma che iniziative come il Career Day sono opportunità. Certamente non le uniche e non necessariamente sono decisive, ma possono svolgere un ruolo. Noi dobbiamo lavorare con i nostri ragazzi e con le nostre ragazze su due ambiti. Il primo è far conoscere bene il mercato del lavoro. Abbiamo su questo margini di miglioramento. Il secondo è di prepararli a ciò che serve per presentarsi al meglio ai potenziali datori di lavoro. Per esempio, dobbiamo aiutarli a capire come si compila il curriculm vitae e come ci si approccia ad un colloquio di lavoro. Dobbiamo aiutare i nostri studenti a valorizzare e presentare nel miglior modo possibile le competenze e le capacità teoriche e pratiche che acquisiscono durante il loro percorso di studio”.
Il passaggio dalla laurea alla ricerca di una occupazione, d’altronde, è un momento delicato per i laureati e non solo a Scienze Politiche. “Vado a memoria – dice il prof. Vecchione – perché non ho sottomano i dati, ma ricordo che ad un anno dalla laurea circa l’ottanta per cento di chi ha conseguito il titolo di secondo livello in Scienze Politiche trova lavoro. Una percentuale leggermente inferiore alla media dell’Ateneo, ma comunque discreta. Per i laureati in Statistica, poi, l’attesa è di gran lunga inferiore. C’è richiesta già dei laureandi da parte delle aziende e delle imprese”.
La preparazione del Career Day, conclude il prof. Vecchione, porta via circa sei mesi di tempo. “Ovviamente – chiarisce – non faccio solo quello, non mi dedico a tempo pieno all’organizzazione. Comincio a lavorarci per tempo, però, perché bisogna mettere insieme tanti contatti, conciliare le diverse disponibilità e i molteplici impegni di tante persone. Non è un lavoro semplice. Io ho la fortuna di svolgerlo con la prof.ssa Annachiara Rotondo e con la dott.ssa Erminia Morone, responsabile dello Sportello orientamento. L’iniziativa si svolge, naturalmente, in coordinamento con il Servizio orientamento e tutorato dell’Ateneo. Ci avvaliamo anche della collaborazione delle associazioni studentesche Asu e ViviUnina nella promozione dell’evento”.
Fabrizio Geremicca
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Ateneapoli – n.10 – 2024 – Pagina 17